A Cremona il primo morto in Italia per West Nile, la febbre del Nilo. L’uomo, un 70enne, aveva già un quadro clinico compromesso
A Cremona il primo morto per West Nile. Nella maggior parte dei casi la febbre del Nilo non è fatale, anzi è spesso asintomatica. La patologia, che colpisce a livello cerebrale, si trasmette usualmente tramite inoculazione da zanzare del genere Culex che trovano diffusione sul territorio nazionale. L'uomo, un 70enne della provincia di Cremona è giunto al nosocomio cremonese già con un quadro clinico fortemente compromesso. La scoperta dell'infezione da virus del Nilo è infatti avvenuta post mortem. Non esiste per questo virus la possibilità di contagio fra umani, l'unico modo per contrarlo (tranne che per rarissime eccezioni) è la puntura di zanzara. Il suo è solo l’ultimo di sei casi di contagi umani del virus West Nile (del Nilo occidentale): due identificati in donatori di sangue (a Novara e a Parma) e gli altri con sintomi neuroinvasivi fra le province di Mantova e Modena. Per questo virus, infatti, non c'è una terapia specifica bensì è possibile soltanto una terapia di supporto. L'unico modo per prevenirla è andare all'origine del problema, attraverso la lotta al cosiddetto "vettore", cioè riducendo il più possibile la popolazione di zanzare con adeguati e diffusi trattamenti ambientali.
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