A tu per tu con i lupi, diverse segnalazioni nella bassa cremonese. Nulla da temere: “Un animale tranquillo e schivo. Dopo uno sguardo fugace, scompare fra gli alberi”
La presenza dei lupi nella bassa cremonese è ormai una realtà indiscutibile: moltissime le segnalazioni nelle campagne verso la golena del Po, ma anche a diversi chilometri di distanza.
Agricoltori, residenti, cacciatori ed autorità che raccolgono le segnalazioni sanno che esistono esemplari in zona.
Lo scorso gennaio un lupo adulto fu investito ed ucciso lungo la via Giuseppina, in territorio di Cella Dati; nei mesi a seguire nei campi tra Pugnolo e San Daniele Po, Pieve d’Olmi e Sospiro diversi avvistamenti di almeno due esemplari adulti e probabilmente anche di un cucciolo. Ancora, il ritrovamento di carcasse di piccoli animali in parte mangiate ed infine nei giorni scorsi un vero faccia a faccia a distanza tutto sommato ravvicinata con un giovane lupo.
Ce lo racconta Elisabetta Faraoni, vicesindaco di Cella Dati, che mentre faceva una passeggiata a poca distanza da casa, ha incrociato l’animale sulla strada tra Pugnolo e San Salvatore.
«L’altra mattina, poco prima delle sette, sono uscita come ogni giorno a fare due passi verso i campi davanti a casa, vicino al paese, quando ho sentito un movimento dal fosso: all’improvviso è uscito questo lupo dall’erba ed è salito sulla strada. Sarà stato ad una cinquantina di metri, l’ho visto bene. Si è fermato in mezzo, si è girato verso di me, mi ha guardata un attimo e poi è sparito nel campo di mais. Era abbastanza grande, con una bella coda folta». Un incontro fugace di pochi secondi, inaspettato ed elettrizzante, ma Elisabetta ha la certezza di aver incrociato proprio un esemplare di lupo: il marito è un cacciatore e più d'una volta è riuscito a fotografarli sull’appennino emiliano, a volte lei stessa li ha visti durante gli appostamenti di osservazione. «Anche nei giorni prima di questo incontro avevo sentito dei movimenti tra il fosso ed il campo, ma ci sono tanti animali selvatici come le mini lepri, e non ho dato peso a questi rumori». L’altra mattina invece al rumore è seguita la presenza chiara e netta. «Lì per lì ho avuto un po’ paura, anche se in realtà questi animali generalmente non attaccano l’uomo, anzi se ne tengono lontani. Ho comunque preferito evitare di fare ancora quel tratto di strada, anche se ormai credo che quell’esemplare non sia più in zona, soprattutto dopo che hanno raccolto il mais».
Un paio di giorni dopo anche il marito di Elisabetta poco dopo l’alba ha incrociato un lupo:
«Era in macchina sulla via Giuseppina e stava andando al lavoro, verso le 6. Ha attraversato la strada, in località Ca’ Matta: l’ha riconosciuto facilmente perché ne ha visti diversi e sa bene come sono fatti; rispetto ad un cane è molto più magro e muscoloso ed ha la coda folta. E’ uscito da un campo, ha attraversato la carreggiata di corsa e si è dileguato nel fosso dall’altra parte, verso Pugnolo».
Stessa area, a poche decine di metri da dove Elisabetta ha incrociato il ‘suo’ lupo ed a poche centinaia da dove ne è stato investito uno alcuni mesi fa, come si diceva poco sopra, proprio lungo la Giuseppina, all’ingresso di Cella Dati.
Sempre nelle ultime settimane altri avvistamenti anche nei campi tra Pieve d’Olmi e Sospiro, appena al di fuori dell’area golenale. Mamma e figlia in macchina hanno visto nel campo a lato strada quello che hanno interpretato come un lupacchiotto: «Non era un cane, la forma era diversa, era molto più magro e con le gambe lunghe, di un colore tra il grigio ed il marrone. Era poco più di un cucciolo e sembrava spaesato, girovagava lungo le rive del fosso, ma poi non siamo più riuscite a vederlo perché era dello stesso colore delle stoppie nel campo e l’abbiamo perso di vista».
Che si tratti di cani randagi, non è molto probabile visto che il fenomeno del randagismo non è presente nelle nostre zone. Inoltre sempre nelle campagne tra Cella e San Daniele diverse persone, soprattutto cacciatori ed agricoltori che si addentrano quotidianamente nella campagna, hanno segnalato la presenza di almeno un paio di esemplari negli ultimi mesi.
Anche i pastori che ogni anno dalla bergamasca raggiungono con le loro greggi la campagna della bassa hanno confermato già dalla scorsa primavera che nel cremonese, soprattutto nelle zone golenali, si trovano spesso impronte e tracce della presenza di lupi, pur non avendo mai avuto attacchi ai loro animali grazie ai cani da guardia sempre presenti.
In queste ultime settimane i campi di mais sono stati ormai quasi tutti mietuti ed il naturale rifugio di questi animali è venuto meno, per questo potrebbero risultare un po’ disorientati e quindi spostarsi di più sul territorio alla ricerca di altre zone sicure in cui nascondersi. Difficile però individuarli per la loro capacità di mimetizzarsi nell’erba restando immobili per sfuggire alla vista. «Mio marito ha raccontato che lui ed un suo amico ne hanno incrociato uno sull’appennino: -racconta ancora Elisabetta-era seduto nell’erba alta, loro lo hanno intravisto ed anche il lupo ha visto loro, ma non si è mosso, li ha semplicemente tenuti sotto controllo con lo sguardo, ma senza nemmeno alzarsi. Erano davvero vicini e lui sembrava assolutamente tranquillo».
Difficile fotografarli o riprenderli perchè spesso si tratta di avvistamenti fugaci, colti magari per caso con la coda dell’occhio: l’animale si concede allo sguardo giusto per qualche attimo prima di allontanarsi nei suoi campi e nelle sue rive, dove si mimetizza nella vegetazione, furtivo e diffidente verso l’uomo com’è nella sua natura di animale selvatico, preferendo restare ad osservare a distanza di sicurezza.
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