22 novembre 2024

A Villa Verdi iniziato qualche timido lavoro di giardinaggio. Ancora troppo poco per il monumento che versa in stato di abbandono. Sui muri crepe e intonaco che cade. Alberi sradicati nel parco

I ventiquattro mesi sono ormai scoccati, e passati. Un anniversario tutt’altro che piacevole. Da due anni è completamente chiusa la storica Villa Verdi di Sant’Agata, immersa nel silenzio e in uno stato di abbandono che mette solo tristezza e angoscia in chi vi passa di fronte. Qualcosa in questi ultimissimi giorni si è “mosso” ma era previsto. Infatti sono in corso lavori di sistemazione delle alberature danneggiate dagli ultimi fortunali estivi con rimozione di tronchi e ramaglie ed hanno anche preso il via i lavori di ripristino della recinzione danneggiata da parte di una ditta specializzata incaricata dall’Istituto vendite giudiziarie. Decisamente poca roba rispetto a ciò che tutti si sarebbero aspettati.

Di fatto, nonostante i proclami, le iniziative dell’ex ministro Sangiuliano, le proposte, i progetti, le idee e quant’altro, ad oggi il futuro di questo luogo straordinario continua ad essere oscuro e non è dato sapersi se, come e quando riaprirà e, nel frattempo, la situazione è tutt’altro che rosea. Passare davanti alla villa significa provare tristezza mista ad angoscia, con segni di umidità ed infiltrazioni nei muri che si fanno sempre più evidenti (e non fanno per nulla bene alle strutture murarie visto che col tempo possono anche causare danni strutturali interessando, ovviamente, anche gli interni), crepe, pezzi di intonaco staccati e, nel parco, alberi sradicati dagli ultimi temporali estivi, altri morti ed altri ancora pericolosi nel senso che, senza cure e manutenzioni, in caso di vento o altri temporali, potrebbero finire sulla strada o sulla villa stessa con conseguenze facilmente immaginabili.

Come scritto sono in corso lavori di rimozione di tronchi e ramaglie nel vasto parco ma un’area del genere necessiterebbe di ben altra cura con giardinieri stabili e manutenzioni costanti, non occasionali. La recinzione che nel delimita il perimetro, da mesi è quasi tutta completamente divelta col rischio quindi di ingressi furtivi (che per altro, da quanto confermano anche alcuni residenti, ci sono già stati nonostante la presenza di allarmi e di impianti di videsorveglianza). Ben venga la riparazione della recinzione esterna ma, domanda lecita, questa sarà sufficiente per assicurare che nessuno si introduca nello storico parco e si avvicini alla prestigiosa villa? Le immagini (si precisa tutte realizzate dalla strada e, quindi, esternamente alla villa senza introdursi in alcun modo nella proprietà) parlano da sole. 

L’altro ieri, come già riportato, in un canale a San Pedretto, è stato ritrovato il busto del maestro Verdi che, ad agosto, era stato rubato di fronte al vicino ospedale dedicato allo stesso fondatore (Giuseppe Verdi). Ospedale a sua volta chiuso da qualche anno. Per una lieta notizia, quella del ritrovamento della scultura, continua una triste pagina che è quella della villa sempre più “segnata” da un abbandono doloroso. Perfino i cartelli che sulla vicina provinciale indicano la villa sono ormai in degrado.

Eremita del Po

Paolo Panni


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