Al campus di Santa Monica prende il via MyMentor: un progetto che da undici anni accompagna i giovani nel passaggio dalle aule alle professioni
C’è un momento nel percorso universitario in cui la teoria incontra il futuro professionale: è qui che nasce MyMentor Unicatt. L’edizione 2025/26 è stata inaugurata martedì scorso nel campus di Santa Monica a Cremona, confermando un progetto che da undici anni mette in contatto laureandi di Economia e Giurisprudenza e di Scienze agrarie, alimentari e ambientali con professionisti dei rispettivi settori, offrendo un ponte concreto verso il mondo del lavoro.
Quest’anno sono state create 26 coppie di mentor e mentee, un dato che testimonia la vitalità dell’iniziativa. Matteo Burgazzoli, vicedirettore del campus, commenta: «È un’esperienza win-win. Gli studenti scoprono ritmi, linguaggi e responsabilità nuove, mentre i mentor si confrontano con energie fresche e punti di vista inaspettati. Uno scambio che arricchisce entrambe le parti e rafforza il legame tra Università e comunità».
Per la professoressa Laura Zoni, vice preside di Economia e Giurisprudenza, MyMentor rappresenta «una best practice riconosciuta, uno strumento efficace per accompagnare il passaggio dalle aule alle professioni. In un mondo in continuo cambiamento, avere un mentore significa trovare orientamento, sostegno e sicurezza nel percorso».
Anche dalla Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, il professor Claudio Soregaroli sottolinea il valore formativo del progetto: «MyMentor unisce due pilastri fondamentali: l’esperienzialità dello studente e il rafforzamento delle reti con imprese e istituzioni. Offre esperienze concrete e consolida la collaborazione con il territorio, mettendo a disposizione tempo, esperienza e visione».
Secondo Fabrizio Capocasale, program manager e tra i fondatori, l’obiettivo originario resta attuale: «Ridurre il divario tra università e mondo professionale, tra teoria e pratica, trasformando le aspirazioni in opportunità reali. In oltre dieci anni abbiamo accompagnato più di 800 giovani, offrendo loro uno spazio protetto in cui provare, sbagliare e crescere».
Al centro del progetto, spiegano i manager fondatori Max Traversone e Giuseppe Ghizzoni, c’è la relazione tra mentor e mentee: «È da qui che nasce il vero valore. I mentor aiutano gli studenti a guardare oltre l’ovvio, riconoscere possibilità nascoste e sviluppare un approccio consapevole alle scelte future. Invitiamo i mentor a considerare i ragazzi come protagonisti attivi, pronti a portare idee nuove e a sfidare lo status quo, anche attraverso il reverse mentoring».
Con incontri individuali, sessioni di confronto e attività di networking, MyMentor continua a costruire un ecosistema in cui formazione e professione si incontrano, dando agli studenti strumenti concreti per orientarsi e crescere.
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