Al Filodrammatici il giovane fondatore di Still I Rise Nicolò Govoni ha presentato "ALTROVE", il suo nuovo romanzo ambientato a Cremona. Giorgio Mantovani lo nomina "socio onorario"
Ieri sera alla presenza di un numerosissimo pubblico, in un cinema teatro Filo di Cremona da tutto esaurito, è stato presentato in anteprima ALTROVE, il nuovo libro di Nicolò Govoni, STILL I RISE EDIZIONI.
Un evento sicuramente ricco di significato e non banale perché di spunti di riflessione ne ha offerti moltissimi. L’occasione d’incontro è nata dal lancio in anteprima del nuovo libro di Govoni, ormai, autore conosciuto nel panorama letterario italiano e non solo. La grande novità è che il libro è il primo pubblicato da marchio indipendente Still I Rise Edizioni che dà il via ad un nuovo ed entusiasmante progetto editoriale che vedrà l’Organizzazione Indipendente coinvolta, in prima linea, nella pubblicazione di nuovi autori e nuove storie che, probabilmente, non sarebbero tradotte in altre parti del mondo.
Questa volta il romanzo di Nicolò Govoni è ambientato nella piccola cittadina lombarda di Cremona, il luogo in cui Nicolò è nato e cresciuto. La quiete cremonese si interrompe quando il Grande Fiume Po rigurgita i corpi senza vita di tre bambine. La Cremona sorniona si risveglia, la pace è rotta così come gli schemi che la caratterizzano ed inizia una nuova fase: la caccia alle streghe. La gente non ha dubbi: gli immigrati hanno invaso piazze, la stazione dei treni e gran parte della periferia e l’assassino non può che essere uno di loro. Poi, accade qualcosa che stravolge gli equilibri, una delle bambine uccise o qualcuno che le somiglia molto, torna a bussare alla porta di casa e la città sprofonda nel panico.
Nicolò Govoni, classe 1993, è uno scrittore, giornalista ed attivista per i diritti umani originario di Cremona. All’età di vent’anni parte per la sua prima esperienza come volontario presso un piccolo villaggio dell’India e dell’orfanatrofio Dayavu Boy’s Home, qui resta per quattro anni della sua vita, qui avverrà la svolta importante della sua vita. Compiamo un salto temporale fino al 2020 quando Nicolò viene proposto per la candidatura al Premio Nobel per la Pace da Sara Conti, membro del Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino, per il suo impegno a favore dell’educazione e della protezione dei bambini rifugiati.
La serata ha rappresentato un tuffo nelle realtà che, spesso, vengono definite scomode dalla società tranquilla quella, diciamo la verità, come la nostra, di chi sta dalla parte fortunata del mondo. Un concetto che è stato meravigliosamente espresso dallo spettacolo messo in scena dalla Scuola Primaria di Stagno Lombardo. E’ stato toccante sentire dalla voce dei bambini che tutti noi possiamo fare la differenza, anche con un semplice sorriso possiamo essere fautori di un cambiamento. Forse, lo insegnano proprio loro, i piccoli, siamo noi adulti che dovremmo reimparare la gentilezza osservando gli occhi dei piccoli uomini e donne che stanno crescendo per ricordarci di essere un esempio per il loro futuro, perché i bambini osservano i nostri comportamenti.
Sul palco è salito poi Luca Fanfoni, famoso violinista solista italiano che, attraverso la sua grande personalità e la sua sicurissima tecnica, ha incantato il pubblico sulle note di un brano di Niccolò Paganini.
E’ seguito l’intervento di Giorgio Mantovani, Presidente della Società Filodrammatici Cremonese che, a chiare lettere, ha espresso ammirazione per la figura di Nicolò Govoni tanto da assegnargli la nomina di socio onorario, nomina che in passato era già stata attribuita ad illustri personalità che hanno scritto pagine di storia cremonese. Anche il Sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, ha sottolineato come l’esempio che Nicolò racconta alla città ed in giro per il mondo, rappresenti non solo un punto di partenza ma un modo per migliorare, un messaggio di vita per spronarci ad assumerci le nostre responsabilità. Ha chiuso il suo intervento mettendo l’accento su come Cremona si sia fatta casa in questi anni per quei piccoli che vengono definiti “minori stranieri non accompagnati”, una definizione che fa male ma che rappresenta la realtà.
Se c’è una cosa che da questo incontro è emerso è l’importanza del valore dell’insegnamento perché siamo fermamente convinti che un bravo insegnante non è colui che inocula ma colui che è in grado di tirar fuori il valore dal proprio allievo, un valore composto dalla virtù della persona e dalla conoscenza, ed un bravo insegnante rimarrà sempre nel cuore del suo studente come un mentore, questo è anche il meraviglioso insegnamento che ci ha lasciato il grande, purtroppo appena scomparso, Professore Angelo Rescaglio.
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commenti
Giorgio Mantovani
15 novembre 2023 15:47
Grazie mille, complimenti alla prossima.Giorgio M.