21 settembre 2021

Al Museo civico di Crema l'illustrazione di Dante, un viaggio lungo settecento anni

Inaugurata sabato 18 settembre alle 17,30, la mostra Un viaggio lungo settecento anni. Immagini per la Divina Commedia realizzata dal Museo Civico di Crema e del Cremasco, a cura di Edoardo Fontana e Chiara Nicolini, con il patrocinio di Fondazione Biblioteca di via Senato e di Aldus Club Milano, sarà visitabile fino al 9 gennaio 2022 negli orari di apertura del Museo, e in alcune occasioni straordinarie - come sabato 25 settembre in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio - dalle 21 alle 24.
Emanuela Nichetti, assessora alla Cultura, Turismo e Pari Opportunità del Comune di Crema spiega come «il progetto, articolato in una mostra e in alcuni incontri di approfondimento, si propone di dare una significativa lettura dell’illustrazione che nasce attorno al testo dantesco, proprio in questo anno cruciale, il 2021, nel settecentenario della morte del poeta fiorentino. L’idea è partita proprio dal patrimonio librario cremasco che può vantare un codice miniato (XIV secolo), alcune cinquecentine tra le quali l’importante edizione stampata − e illustrata da Francesco Marcolini (1544), le note interpretazioni calcografiche di John Flaxman (1823) e Federico Faruffini (1865), con il contributo, appunto, della prestigiosa collezione della Biblioteca di via Senato e di alcuni collezionisti privati». 

L’esposizione racconta i sette secoli di illustrazione dantesca in un percorso non privo di sorprese: vicino alle incisioni di Giacomo Macchiavelli e di Luigi Ademollo si possono ammirare le surreali composizioni di Dalì (prestiti Biblioteca di via Senato), e insieme alle traduzioni xilografiche, romantiche e pre-simboliste, dei disegni di Dorè, le rarissime calcografie neoclassiche di Sofia Giacomelli. Il Novecento si apre con la nota edizione Alinari (1902-1903), una vera antologia dell’illustrazione italiana dove si cimentarono, rispondendo a un concorso, tutti i maggiori artisti italiani – tra questi Duilio Cambellotti, Adolfo De Carolis, Giorgio Kienerk, Alfredo Baruffi. Le medesime illustrazioni sono riproposte in una collezione di cartoline, difficili da trovare riunite, ed edite da Alterocca a Terni (1903), anche queste presenti nel percorso. È possibile vedere una rarissima edizione illustrata dalle xilografie di Herman-Paul de l’Enfer (1924) tradotto in rime francesi e prefato da Gabriele D’Annunzio. Ancora sull’Inferno si è concentrato Marco Carnà ne Il visibile Parlare (1993) di cui sono esposte anche alcune tavole originali. Originali sono anche i disegni di Ina Zueff (1970 circa), autrice di un apparato iconografico composto da 100 tavole mai pubblicate. In mostra anche una Commedia appartenuta a Winifred Terni de' Gregorj e ora parte della Collezione di Palazzo Terni de' Gregorj, con una copertina miniata a mano dalle manifatture artigiane dei Giannini di Firenze (1910 circa). Insieme ad alcune litografie e illustrazioni di Alberto Martini si può ammirare una edizione della Commedia in olandese, illustrata da Charles Eyck (1924-1931), i disegni di Edmond Van Offel (1900) e la traduzione danese con le xilografie di Ebba Holm (1929).

Chiara Nicolini si è occupata in modo particolare proprio delle artiste «raggruppando per la prima volta in assoluto un nucleo consistente di edizioni della Divina Commedia illustrate da mani femminili. La più antica risale al 1813 e contiene 99 tavole in puro stile neoclassico della parigina Sophie Giacomelli; la più bella è forse l’edizione in danese pubblicata a Copenaghen nel 1929, illustrata dalla pittrice Ebba Holm con oltre cento marcate incisioni ispirate al Doré ma potentemente espressionistiche. La più dissacrante è l’argentina Maru Ceballos che ha pubblicato proprio quest’anno un’interpretazione così lontana dall’iconografia tradizionale da disorientare completamente il lettore».
Il contributo di Edoardo Fontana si è concentrato in particolare sugli artisti di fine Ottocento e inizio Novecento, e intorno all’edizione figurata da Amos Nattini, edita anche con la fondamentale collaborazione dell’avvocato Cremasco Rino Valdameri. Il curatore sottolinea come «l’oggettivismo visionario di Nattini, pur collocandosi nel solco della tradizione tardo ottocentesca di Doré, per citare un artista molto noto, per impianto e soluzioni iconografiche, e il progetto, in termini editoriali, che sottende l’opera, la pongano a capostipite di tutti i cicli illustrativi moderni». Amos Nattini (1931-1939), con le sue Immagini per la Divina Commedia, che lo impegnarono per oltre vent’anni, costituisce uno dei fulcri della mostra. Nel focus a lui dedicato si possono vedere i tre volumi delle cantiche contenute nel leggio disegnato da Giò Ponti ed, esposte per l’occasione durante il restauro delle legature, alcune delle tavole eliotipiche insieme a pubblicazioni originali, tra cui spiccano le Imagini per le Canzoni delle Gesta d'Oltremare con i testi di Gabriele D’Annunzio, vero deus ex machina dell’edizione della monumentale Commedia, disegni originali e documenti inediti.
Infine, tra i contemporanei l’artista Agostino Arrivabene è presente con alcuni bozzetti per le 30 tavole (10 per cantica) delle sue oniriche e visionarie tecniche miste di prossima pubblicazione. In mostra anche un’opera di videoarte intitolata A riveder le stelle? realizzata dagli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Bruno Munari” di Crema, con il coordinamento della docente Elisa Tagliati e dove l'unione tra ricerca tecnologica e riflessione estetica traduce in chiave contemporanea le visioni dantesche e il supporto tecnico di Muvlab.
È dunque questa l’occasione per verificare come il gusto del tempo abbia potuto trasfigurare la materia poetica e contemporaneamente Dante abbia, in modi sempre diversi, condotto per mano gli artisti in un eterogeneo percorso visionario e ideale, talvolta lungo un’intera stagione della vita – come nel caso di Amos Nattini – di chi lo abbia coraggiosamente intrapreso.

Orari di apertura del Museo

Lunedì:  Chiuso

Martedì: 14:30 - 17:30

dal Mercoledì al Venerdì : 10:00 – 12:00 e 14:30 - 17:30

Sabato - Domenica e festivi 10:00 – 12:00 e 15:30 - 18:30

 

 


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