Al Museo del Violino il Concerto per la Pace a 10 anni esatti dal primo “La”. Protagonisti la russa Ksenia Milas e l’ucraino Oleksandr Semchuk accompagnati da I Filarmonici di Roma
Dopo i primi festeggiamenti nel pomeriggio in Auditorium Giovanni Arvedi, è giunto il momento della musica. Proprio a dieci anni esatti dal primo “La” risuonato, è il caso di dire, nella meravigliosa acustica della sala da concerto cremonese, ecco un appuntamento dedicato alla Pace. Concerto per la Pace che vede la partecipazione straordinaria di due violinisti solisti, la russa Ksenia Milas e l’ucraino Oleksandr Semchuk, a simboleggiare la musica come legame di fratellanza tra i popoli. Al loro fianco la prestigiosa orchestra d’archi I Filarmonici di Roma.
In programma, oltre a brani classici di Vivaldi e Bach, la prima esecuzione assoluta della Fantasia Concertante che il compositore Stefano Delle Donne ha dedicato ai due violinisti, “un’opera dedicata alla pace, un inno alla vita e a un futuro migliore”.
A fare i consueti onori di casa il direttore artistico Roberto Codazzi: “La Musica è a favore della Pace. Anzi, come direbbe Gino Strada “La Musica è contro la guerra”. Ci è sembrato significativo celebrare i 10 anni del MdV con un concerto così importante.”
Inizio scoppiettante con il Concerto in do maggiore per violoncello e archi, RV 398 di Antonio Vivaldi di cui abbiamo poi udito da “Le Quattro Stagioni”, L’ Estate e L’Inverno. Incipit un po’ sommesso quello di Ksenia Milas, che inizialmente non trova subito la “quadra” ma che poi regala alcune frasi da manuale.
Intenso rigore per Oleksandr Semchuk, vera star della serata, che ha proposto un Inverno di elevata qualità esecutiva oltre che un'interpretazione pregna di gusto.
È stata poi la volta del Concerto in re minore per due violini e orchestra, BWV 1043 di Johann Sebastian Bach. I due violinisti hanno staccato un tempo forse eccessivo che ne ha penalizzato la pulizia e l’articolazione nel primo movimento, risultato decisamente affrettato per le sezioni orchestrali.
A chiudere il concerto la composizione del 35enne Stefano Delle Donne “Eco e Frastuono”, Fantasia Concertante op. 1 n. 2 per 2 violini e orchestra d’archi udita dalla platea cremonese in prima esecuzione assoluta. Delle Donne ha anche diretto personalmente la Fantasia, proponendo una lettura in cui le idee sembravano chiare nella mente del direttore-autore ma in alcuni casi forse non completamente comunicate dal pennino del tablet utilizzato a guisa di bacchetta, scelta decisamente poco elegante e rispettosa nei confronti della storica orchestra. Di Dalle Donne anche l’orchestrazione per due violini e archi della meravigliosa “Melodia” di Myroslav Skoryk, brano che i cremonesi conoscono bene in quanto cavallo di battaglia della violinista Anastasia Petryshak. Un concerto in cui l’unione fra i due musicisti ha raggiunto i cuori dei presenti nel grande valore della musica, collante universale per la vera Pace.
Foto Gianpaolo Guarneri/Studio B12
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