16 luglio 2024

Al Ponchielli si prepara una stagione d'Opera davvero "Pop". Il Sovrintendente Andrea Cigni: "Una proposta che incontrerà una platea molto ampia". Già rinnovati oltre la metà degli abbonamenti

Una stagione d'Opera per tutti i palati, quella in arrivo al Teatro "A.Ponchielli" di Cremona. Titoli del grande repertorio e bacchette "eccellenti", il segreto per riportare la frequentazione della massima sala cittadina ai numeri pre-covid.

Ne abbiamo parlato con il Sovrintendente Andrea Cigni.

"La stagione 2024/2025 è uno sguardo su più stili, dal belcanto al verismo fino alla grande tradizione verdiana. Una proposta che dovrebbe incontrare una platea molto ampia. - spiega il Sovrintendente - Avevamo già omaggiato Puccini con Butterfly lo scorso gennaio, ricominceremo con Bohème. Un progetto davvero bello, con un cast di giovani bravissimi. Il direttore Bisatti sta facendo una carriera davvero veloce, è stato bello fargli dirigere questo titolo il cui intento è spingere sulla capacità di commuoversi. Quel dolore finale della protagonista che sta morendo, ma soprattutto sulla disperazione di lui. Spesso non è analizzata e l'intento è andare in profondità con questi sentimenti."

Subito dopo avremo Così fan tutte. "Un allestimento che mi vede protagonista, - scherza Cigni - infatti 25 anni fa questo allestimento venne ripreso, dopo il debutto a Napoli, a Ferrara con la direzione di Claudio Abbado e la regia di un giovane Mario Martone. Io studiavo a Bologna e in questa produzione con Anna Caterina Antonacci e Andrea Concetti feci il mimo. E' una produzione che conosco benissimo, facemmo moltissime prove, all'epoca si stava tanto in palcoscenico. Averla come produzione di cui siamo capofila con il Teatro Ponchielli mi riporta a un bellissimo ricordo della mia vita da studente. Anche qui ci siamo rivolti alla bacchetta solidissima di Federico Maria Sardelli che, se vogliamo, sul repertorio settecentesco è ancora più forte di quanto già non lo sia sulla musica antica."

Il terzo titolo è Andrea Chenier, un titolo "assonante". "Uno dei motivi per cui ho sempre amato poco lo Chenier è proprio questo...molti amici mi chiamavano così. Di questo spettacolo, coprodotto da molti teatri, firmerò la regia. Sarà proprio una sfida anche perchè in questo capolavoro praticamente perfetto è impossibile aggiungere alcunchè a questa storia bellissima, con questa musica altrettanto meravigliosa. In questo repertorio tutto ciò che serve è già scritto tutto. Difficile è anche raccontare il contrasto sociale che fa da sfondo alla storia d'amore. Ci sarà anche una vena "cinematografica". Vorrei andare più verso Olmi e Scola per il tipo di patinatura funzionale alla narrazione."

Si arriva poi al sempre atteso Giuseppe Verdi. "Rigoletto è un grande classico della letteratura e noi lo proporremo con una regia sicuramente non tradizionale. Una nuova produzione di un giovane regista contemporaneo, sullo stesso filone dell'apprezzato Don Pasquale dello scorso anno vincitore, tra l'altro, del Premio Abbiati dell'Associazione Nazionale Critici Musicali. "

A chiudere Capuleti e Montecchi. "Innanzitutto Andrea de Rosa, il regista di questa produzione, mentre io facevo il mimo in quel famoso Così fan tutte, lui faceva l'assistente alla regia di Martone. Sebastiano Rolli, poi, un grande musicista e direttore d'orchestra oltre alla presenza anche della brava Annalisa Stroppa. La storia è una storia eterna e penso che Bellini, Rolli, De Rosa e Stroppa saranno un team perfetto per la chiusura di questa stagione "pop", come amo definirla."

Gli abbonamenti per la nuova stagione stanno già andando a gonfie vele, con oltre la metà degli ex abbonati ad aver esercitato il diritto di prelazione e tante nuove richieste soprattutto da pubblico giovane. "Iniziamo a raccogliere i frutti di quanto abbiamo seminato con l'attenzione riservata al pubblico under 30. I gruppi, le iniziative, i biglietti a prezzo calmierato, la consulta, stanno iniziando a portare i frutti desiderati riavvicinando le nuove generazioni a questo luogo che non deve essere vissuto come una cattedrale nel deserto appannaggio solo di persone più che adulte, ma di tutta la cittadinanza." conclude il Sovrintendente Cigni. 

 

Loris Braga


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