Anche il Quartiere 3 di Cremona si unisce alla protesta. Presentata agli enti del territorio la richiesta di valutazione dell'impatto ambientale
Continua a creare dubbi e perplessità l'impianto biometano proposto da Agripower, società che fa capo ad A2A, che negli ultimi periodi ha visto una mobilitazione a furor di popolo per assicurarsi che la messa in atto del progetto non vada ad inficiare sulla già carente qualità dell'aria.
Anche il Comitato di Quartiere 3 di Cremona (Cavatigozzi-Picenengo-S.Predengo), guidato dal presidente Giovanna Bonetti, ha presentato alla Provincia e agli altri enti coinvolti una richiesta perché il progetto di ampliamento e conversione dell'impianto di biogas di Casanova del Morbasco venga assoggettato a valutazione di impatto ambientale. La preoccupazione rimane grande, e ogni giorno interessa sempre più cittadini, giustamente preoccupati per la propria salute.
Fra i punti fondamentali che costituiscono la richiesta del quartiere 3, spicca il timore per l'ulteriore aggravarsi della qualità dell'aria, già profondamente compromessa, così come la preoccupazione per gli sgradevoli odori che ne deriverebbero. Non meno importante l'impatto paesaggistico che questa trasforamazione comporterebbe, con il conseguente consumo di suolo legato all'ampliamento della struttura e la viabilità della ciclabile limitrofa disturbata dal via vai di mezzi pesanti a servizio della struttura, elemento che andrebbe innegabilmente ad aumentare anche il rischio di incidenti fra automobilisti.
Quello del quartiere 3 è un movimento che si basa sul bene della collettività, sulla salute pubblica e sul valore dei patrimoni che sono messi in serio pericolo dall'imminente ampliamente dell'ex impiano di biogas.
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