4 novembre 2025

Ancora un furto di uno strumento di liuteria: rubato un Giovanni Grancino e due archetti di Eitan Hoffer

Moderatamente piccoli, leggeri, preziosi e facili da trasportare ed occultare. Ecco un’altra storia di furto di un prezioso strumento di liuteria e di due archetti: un violino di Giovanni Grancino etichettato “Hieronimus Amati 1690” e due archetti di Eitan Hoffer sono stati rubati da un treno in viaggio da L’Aia a Breda, nei Paesi Bassi, sabato 1° novembre. Il furto è avvenuto tra le 20:00 e le 21:00, e si è consumato probabilmente alla stazione di Holland Spoor. Lo strumento e gli archetti erano conservati in una custodia triangolare blu e appartengono al violinista e direttore d’orchestra giapponese Ryo Terakado, docente al Conservatorio Reale dell’Aia. 

Immediata la denuncia all’autorità di polizia olandese e altrettanto immediata la reazione del mondo della liuteria alla quale ha dato voce, attraverso i social, il liutaio Dmitry Badiarov (classe 1969, formatosi al Conservatorio di San Pietroburgo, al Conservatorio Reale di Bruxelles e allievo del maestro liutaio Luca Primon presso la Civica Scuola di Liuteria di Milano): “il violino non è stato "perso" è stato “preso!”. Qualcuno se n’è andato con un pezzo di storia vivente, con uno strumento che non si limita ad emettere suoni: porta con sé la dedizione di chiunque lo abbia mai impugnato, le centinaia di ore di pratica, le migliaia di esibizioni, le conversazioni silenziose tra il musicista, la musica e chiunque volesse ascoltarlo. Quello che è stato rubato è il violino di un caro amico, il prof. Terakado, col quale ho un rapporto di amicizia da più di 30 anni. Sono scioccato oltre ogni immaginazione: da musicista, da liutaio, da cittadino. Un ladro non capisce che non puoi nascondere un violino così facilmente: la comunità internazionale dei violinisti è più piccola di un villaggio. Ogni negozio, ogni rivenditore, ogni liutaio, ogni musicista serio sono stati informati. Un violino non è un PC portatile che può essere resettato e facilmente rivenduto: quello rubato è un Grancino documentato, fotografato, riprodotto in innumerevoli video. Nel momento in cui qualcuno proverà a rivenderlo, ad autenticarlo o addirittura a portarlo in un laboratorio di liuteria per una valutazione, ecco... lo sapremo! I violini rubati raramente restano nascosti a lungo; i ladri finiscono sempre dove dovrebbero: in prigione. E i violini tornano nelle mani legittime, a cantare di nuovo. Facciamo in modo che la storia di questo Grancino - ha concluso la sua riflessione e l'appello il liutaio Badiarov - finisca allo stesso modo”.

Da tempo le Autorità dei vari Paesi e le Organizzazioni internazionali stanno utilizzando la tecnologia a beneficio della ricerca e di un più facile rintraccio di opere rubate. Tra queste si ricordano le banche dati del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, quelle cantonali della Svizzera, quelle di Francia, Austria, Germania e Spagna, quelle private come The Art Loss Register, Trace, Art Theft – Most Wanted Art – Recovery Project e Looted Art; non meno importante è l'ultima nata ovvero l’app ID-Art, creata dall’Interpol e scaricabile gratuitamente da Apple Store e da Android Play Store. 

Per arginare il fenomeno dei furti di strumenti musicali di liuteria, in rapida escalation nell’ultimo quarto di secolo, occorre l’attenzione e la collaborazione di tutti: operatori specializzati, musicisti e liutai.

Osservatorio Italia Antiriciclaggio per l’Arte

Fabio Perrone


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