Anguissola, Ponzoni e Cremona ieri protagonisti a Palazzo Reale a Milano nella presentazione della nuova opera di Flavio Caroli
“Lo scorrere del tempo, le sensazioni, le emozioni di come osservare la realtà attraverso l’arte sono l’essenza che ho desiderato racchiudere tra le pagine di “Storia sentimentale dell’arte – Un’educazione alla bellezza”, Editore Solferino ed è proprio grazie all’intuizione del mio editore che ho deciso di realizzare questo libro, pagine che, già da tempo, avevo scritto nella mia mente, le avevo in pancia ed ora è arrivato il giusto tempo per trasmetterle e consegnarle a chi desidererà intraprendere questa sorta di viaggio ” così il Professor Flavio Caroli apre la sua Lectio Magistralis di ieri a Palazzo Reale a Milano.
Un pomeriggio suggestivo ed avvolgente, attraversato dalla sensazione di essere stati catapultati con una macchina del tempo all’interno di un antico caffè letterario, perché ogni volta che il Professore presenta un suo libro a Palazzo Reale si ha la percezione di sentirsi nel salotto a casa di amici, in cui il parlare d’arte diventa una meravigliosa forma di conoscenza personale che arricchisce non solo culturalmente ma, soprattutto, a livello umano.
Ha aperto l’incontro l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, che ha sottolineato come il modo chiaro di raccontare l’arte di Caroli rappresenti un grande messaggio di speranza per la cultura per renderla sempre più vicina nel quotidiano, evidenza tangibile nei grandi numeri di visitatori alle mostre attive in questo periodo. Ha fatto poi gli onori di casa Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale, che ha evidenziato quanto cuore sia presente tra le parole di “questo viaggio sentimentale di Caroli” e ha spiegato che, leggendo questo testo, ha compreso le motivazioni che, in passato, hanno portato il Professore ad insistere per organizzare mostre legate ad artisti lombardi come, ad esempio, Lotto ed Anguissola; Piraina lo definisce un capolavoro che racchiude il modo di vedere l’arte attraverso gli occhi della vita dello stesso Professore. Ha chiuso gli interventi Daniela Mainini, Presidente Centro Studi Grande Milano, che ha messo in evidenza come questo nuovo libro sia il più intimo di Caroli, con le sue parole ha ripercorso la storia dell’arte, attraverso i suoi ricordi più personali ed autobiografici quasi ad insegnarci che le migliori ricerche sono quelle fatte attraverso sé stesso, attraverso l’arte; ha rimarcato come negli altri libri l’autore dialogava sempre con un interlocutore, come poteva essere la guida turistica, l’allievo, la nipote, questa volta si mette a nudo. Tra gli amici ed organizzatori dell’importante momento d’incontro anche Roberto Poli, Direttore Generale Centro Studi Grande Milano. Ai saluti è seguita la consegna al Professore della spilla AMARE MILANO.
Un pomeriggio a parlare d’arte, un viaggio attraverso la cultura partendo da Claude Monet, attraversando le sfumature di Paul Cézanne per lasciarsi catturare dall’intensità “dall’Annunciazione di Recanati” realizzata da Lorenzo Lotto per arrivare a Cremona con l’opera “Partita a scacchi” di Sofonisba Anguissola, dove la pittrice raffigura le tre sorelle e l’anziana ancella di casa, per chiudere con le suggestioni dei colori di David Hockney che dipinge la natura partendo da fotografie scattate con l’iPhone.
Impossibile per noi Cremonesi non essere fieri delle importanti pagine dedicate a Sofonisba Anguissola e all’Arcimboldo. Cremona con le famiglie Anguissola e Ponzoni, ancora una volta, protagoniste a Palazzo Reale e non solo. Emozioni e racconti fissati tra le pagine dei suoi libri e nei cuori del numeroso pubblico. Antiche famiglie aristocratiche cremonesi che attraverso la sensibilità e lo studio di Caroli non smettono di esistere e di far parlare di sé. Il Professore ha dedicato un ampio racconto di come la passione per lo studio di Sofonisba Anguissola lo abbia portato a scoprire Cremona e la sua meravigliosa campagna. Le emozioni che i quadri di Sofonisba gli trasmettevano ed il desiderio di entrare sempre più a contatto con le atmosfere che hanno cresciutola talentuosa pittrice lo hanno condotto fino a Caruberto, frazione del comune di San Martino del Lago, in provincia di Cremona, dove decise in passato di acquistare una casa di campagna, dimora che fu di Ruberto (Roberto) Ponzoni, ovvero, il nonno di Sofonisba. L’intuizione gli fece subito comprendere che quelle affascinanti terre caratterizzate da magici paesaggi, erano proprio situate tra Caruberto e Castelponzone, dove, ai tempi, esisteva il castello della famiglia Ponzone. A pochi chilometri di distanza la villa dove visse e probabilmente morì Cecilia Gallerani, la famosa Dama con l’Ermellino dipinta da Leonardo Da Vinci. L’alchimia così fu completa. Le sorelle Anguissola erano nobili, discendenti sia dell’aristocratica famiglia piacentina degli Anguissola (da parte del padre Amilcare), sia della famiglia cremonese Ponzoni (per parte di madre con Bianca).
Ieri, come in un tempo lontano, il Professore è riuscito in una delle sue magie a creare incontri fortunati tra i discenti delle due antiche famiglie. Tra il pubblico era infatti presente anche Ferrante Anguissola, uomo dai mille interessi, dinamico, pioniere della comunicazione e del suono. Figura dal vissuto interessante, poliedrico, persona che quando guardi negli occhi sa come catturare l’attenzione con la forza dell’espressività perché della vita e dalla vita ha molto imparato. Detto Ferrante Anguissola, questo è il suo nome d’arte, è un cantautore conosciuto in tutta Europa, è nato a Cremona e del cremonese ha conservato la passione per il dialetto e per i sapori della sua cucina.
Alla fine, abbiamo imparato che la vita è una forma d’arte, l’arte è una forma di vita, siamo circondati dall’arte ed il come siamo in grado di percepirla fa la differenza, forse, come scriveva George Bernard Shaw, si usano gli specchi per guardarsi il viso, e si usa l’arte per guardarsi l’anima.
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