13 febbraio 2024

Autosilo di piazza Marconi, la grande ipoteca che grava sul dopo Galimberti. Costi stratosferici e nessuna soluzione all'orizzonte

Che a vincere le prossime elezioni sia il centrosinistra, il centrodestra, una civica, o anche una flotta aliena, un dato è certo: chi amministrerà Cremona per i prossimi 5 anni si troverà a dover fare i conti con una “tegola” di proporzioni enormi. No, non è la città nel suo complesso, è il famigerato autosilo di piazza Marconi. O meglio, la convenzione con Saba Italia per la gestione del parcheggio sotterraneo. Un abbraccio soffocante, quello fra Saba e il Comune, che nasce da molto lontano (il parcheggio è stato voluto dall'allora sindaco Paolo Bodini nel 2001 e inaugurato solo nel 2011 sotto la giunta Perri) e che si regge su una convenzione che sino ad ora non ha portato all'amministrazione altro che esborsi. 

E pensare che l'amministrazione Galimberti si era ripromessa sin dal suo insediamento di risolvere la vicenda con la creazione di un gestore unico della sosta (operazione mai realizzata) e, successivamente, nel 2018, decidendo di rescindere il contratto con Saba (anche di questo non se ne è fatto nulla).

Ergo, il bubbone rimane lì dov'è e grava sulle tasche comunali costantemente, perché, sulla base della convenzione, ogni due anni è necessario valutare il Piano Economico Finanziario che tiene in piedi la concessione e far sì che si mantenga in equilibrio, garantendo a Saba la redditività dell'intera operazione. Ma dal momento che raggiungere quell'equilibrio è arduo quanto per un circense alle prime armi camminare sulla fune, al Comune tocca sistematicamente rimborsare Saba. E due sono le modalità con le quali l'amministrazione può farlo: cedendo stalli in giro per la città alla società (ormai se n'è perso il conto) o aumentando le tariffe dell'autosilo, che però risultano ferme dai tempi della giunta Perri.

Stando a qualche calcolo sommario – dal momento che sull'operazione si è sempre avanzato il vincolo della riservatezza – si stima che attualmente il Comune debba a Saba qualcosa come 10 milioni di euro. La cifra è maturata in particolare negli ultimi anni ma nonostante le richieste dell'opposizione, che tempo addietro ha portato l'argomento in Commissione Vigilanza (assente Saba) sullo stato dell'arte dei rapporti tra Saba e amministrazione si sa poco o nulla.

Insomma, da qualsiasi parte la si guardi, quella del parcheggio di piazza Marconi rimane una magagna, e di quelle pesanti, anche perché la convenzione – salvo miracoli in zona Cesarini da parte di questa giunta – scade solo nel 2047. Il tentativo di rescinderla deciso dalla giunta Galimberti e annunciato con nota stampa ufficiale nel novembre 2018 non ha avuto seguito, la costituzione del gestore unico della sosta nemmeno. E nel frattempo i costi per raggiungere l'agognato equilibrio economico, più simile a una chimera che altro, sono lievitati.

Ora, salvo miracoli, come s'è detto, chi arriva si piglia il pacchetto completo: si prende la città con annessi e connessi. E a proposito di parcheggi, vale la pena ricordare quel vero e proprio disastro che è il multipiano di via Dante, opera iniziata male, proseguita malissimo e – forse – in dirittura d'arrivo entro l'estate. Indubbiamente una cosa va riconosciuta a chi in queste settimane si sta facendo avanti o si è candidato per le prossime amministrative, e quella cosa è il fegato, inteso come coraggio. Perché per prendere in mano questa città bisogna proprio amarla alla follia e avere parecchio fegato.

Federico Centenari


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commenti


Pasquino

13 febbraio 2024 16:53

Giunta Galimberti e soci disastro assoluto incapacità dilagante solo presunzione e clientelismo
Speriamo solo che la corte dei Conti faccia il suo corso e che comunque vadano a casa al più presto

Giorgio Mantovani

13 febbraio 2024 17:18

Chi si candida più che "fegato" è malato di "megalomania",ma ha sempre una alternativa...sostituire il personaggio di "Perfect Days".

Michele de Crecchio

13 febbraio 2024 21:53

La costruzione di autosilos sotterranei nel cuore dei centri cittadini era una ipotesi antiquata e ormai da tempo abbandonata dalla buona prassi urbanistica quando l'associazione cremonese dei commercianti e il sindaco Zaffanella, troppo spesso animato da un attivismo non sufficientemente meditato, rilanciarono la vetusta ipotesi dell'autosilo sotterraneo in piazza Marconi sostenendola con un impegno certamente degno di migliori cause. Quando un saggio operatore privato propose di usare per tale rischiosa operazione un'area meno centrale e molto meno problematica sita in via Larga, la sua iniziativa, per quanto ne seppi, non fu nemmeno considerata dall'amministrazione comunale che, ormai incaponitasi nella infelice ipotesi di piazza Marconi, finì per invischiarsi in quella pericolosissima e pasticciata soluzione della quale oggi tutti verifichiamo le molteplici gravi conseguenze e che il commento di Centenari magistralmente sintetizza.

Daniro

15 febbraio 2024 14:48

Mi ricordo molto bene il dibattito preventivo alla realizzazione del Multipiano, poi ridotto a un solo piano, dove associazioni ambientaliste come Legambiente erano contrarie alla realizzazione in quanto, in una situazione già drammatica per l'inquinamento da traffico, si portavano auto in pieno centro alla faccia della mobilità sostenibile e con una viabilità del tutto inadeguata. Un'opera inutile, costosa e, come ora dimostrato, pure dannosa per le casse comunali. E senza dimenticare che in occasione di manifestazioni di grande richiamo va completamente in tilt in quanto anche malamente realizzata. In più il grande spazio di Piazza Marconi che un tempo si poteva usare in modo multifunzionale è ora ridotto ad un "non luogo" senza ne arte ne parte.