Biometano e inceneritore, A2A corregge il tiro. Portesani passa all'attacco: “E il duo Galimberti/Virgilio cosa dice? Solo promesse e belle parole?”
A2A corregge il tiro dopo la bufera innescata dalle parole dell'amministratore delegato Renato Mazzoncini rilasciate ieri in merito all'impianto di Biometano, così riassumibili: l'impianto si deve fare, così come ulteriori investimenti verranno destinati all'inceneritore, della cui chiusura non se ne parla almeno per i prossimi 12 anni. Parole, quelle dell'amministratore della società, che hanno innescato oggi una serie di durissime prese di posizione da parte di Michel Marchi, Sindaco di Gerre de’ Caprioli; Luca Ferrarini, Sindaco di Bonemerse; Luigi Lipara, Presidente comitato BiometaNo Cremona e di Marco Degli Angeli, coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle.
Ebbene, “In riferimento alle notizie stampa in oggetto – precisa la società in una nota stampa di tre righe –, A2A precisa che gli investimenti previsti nel nuovo piano strategico per mantenere in efficienza il termovalorizzatore di Cremona sono da considerarsi solo nel perimetro dell’attuale Autorizzazione Integrata Ambientale, che scade nel 2029”.
Null'altro. Nessuna altra precisazione da parte della società il cui amministratore ha definito, con una innegabile caduta di stile, i cittadini che si oppongono all'impianto di biometano affetti da sindrome di Nimby (dall'inglese “not in my backyard”, ossia non nel giardino dietro casa mia).
Nel frattempo, alle prese di posizione di questa mattina si aggiunge quella arrivata nel pomeriggio a firma Alessandro Portesani, candidato sindaco del centrodestra.
“A2A – osserva Portesani – conferma l’impianto a Biometano e l’utilizzo per altri 12 anni del termoutilizzatore; entrambi nella zona di Gerre. E ora il sindaco Galimberti e il suo alter ego candidato Virgilio cosa rispondono alla città a cui, fin dal 2014, avevano promesso lo spegnimento dell’impianto? Noi stiamo aspettando una risposta, come tutti i cittadini cremonesi perché i sindaci di Gerre de’ Caprioli, di Bonemerse e il presidente comitato BiometaNo Cremona auspicano che tutte le forze politiche sollevino l'enorme problema democratico che si cela dietro a pratiche più vicine al neocolonialismo che a veri processi condivisi”.
Aggiunge Portesani: “Democrazia. Scelte condivise. Partecipazione. Conservazione dell’ambiente. Belle parole. Solo parole però. Le pratiche del duo Galimberti e Virgilio vanno esattamente nella direzione opposta. Sono anche loro convinti che si possa liquidare il tutto evocando con la sindrome di Nimby (mai nel mio giardino). E Virgilio, auto proclamatosi profeta del Parco del Po e del Morbasco, è disposto a violare i vincoli urbanistici previsti dal pgt proposto dallo stesso Virgilio e i vincoli naturalistici presenti nel Parco per dare mano libera alla multiutility in barba anche alla Valutazione di Impatto Ambientale presentata dalle amministrazioni comunali”.
“E per non dimenticare - conclude il candidato sindaco del centrodestra - questa stessa sinistra cremonese fece, del risultato del referendum popolare sul combustore, una pallottola di carta gettandola, con disprezzo, nel cestino con buona pace della democrazia. Non credo che abbia mutato il suo modo di pensare. I cremonesi ci pensino bene”.
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commenti
Anna L. Maramotti Politi
13 marzo 2024 17:32
Pienamente condivisa la posizione di Portesani che sin da ora dimostra come la sua posizione non sia ideologica, ma ben fondata su valori che hanno a cuore il cittadino e la. comunità. La politica locale è funzionale alle istanze civiche che pongono al centro l"ambiente : la casa comune
Pierpa
13 marzo 2024 18:53
Lungi da me esprimere valutazioni qualitative sulle posizioni espresse dal dr. Portesani: siamo in pre-campagna elettorale e tutto ci sta. Da ex elettore del centro sinistra (ex perché ormai è rimasto solo il centro, e la sinistra boh?) devo dire che preferirei poter votareil Consiglio di Amministrazione di A2A, visto che il Comune di Cremona è una dépendance di questa stellare multi-utility che si fa i ca**i suoi, tanto paghiamo noi. E non c'è Pizzetti che tenga.
Alessandro
13 marzo 2024 23:25
A2A per 1.3 miliardi di euro si è comprata una parte consistente della rete elettrica di ENEL in Lombardia. Ed ha interesse a fare altre acquisizioni patrimoniali nei settori regolamentati a rete (luce, acqua, gas, gestione rifiuti, teleriscaldamento) e nei servizi di mercato (produzione e vendita di prodotti energetici e servizi post contatore). Di fatto si sta realizzando per mano di una partecipata, una parte delle autonomie regionali volute dalla lega e promosse da referendum. Non ci si aspetti che forze politiche locali di qualunque schieramento abbiano interesse o forza su programmi di più alto livello.. sarebbero spianati dai relativi livelli superiori. Onestamente andrebbe detto che le amministrazioni locali sono sempre in cerca di finanziamenti e questi si incassano mediante oneri di urbanizzazione (leggasi centri commerciali) o compensazioni per iniziative come quelle di grandi aziende. Alla fine per ottenere qualcosa bisogna lottare con forza. E con argomentazioni concrete e magari trovare compromessi o soluzioni alternative accettabili per le parti. È un momento storico in cui la politica non ha più strumenti per “guidare “ e si limita ad “inseguire “. Lunga vita ai comitati e all’impegno dei cittadini.. il resto è campagna elettorale.
Beppe
14 marzo 2024 06:36
La campagna elettorale evviva!!!!!! L'inceneritore spegniamolo, ma spieghiamo anche dove metteremo tutto ciò che viene incenerito in esso o ne facciamo una nuova montagnola da
far così rifiorire le" montagnole del Lugo"
Manuel
14 marzo 2024 18:48
Se vogliamo essere precisi, diciamo anche che A2A esalta il ruolo dell’inceneritore perché interessata dalla combustione di rifiuti anche extra provinciali.
Certamente, per evitare nuove discariche, andrebbe ridotta la produzione di rifiuti non riciclabili (packaging in particolare) e seguita più seriamente la differenziata.
Da ultimo è giusto ricordare come dai camini escano polveri di dimensioni e pericolosità già preoccupanti e che il residuo secco della combustione (molto pericoloso) debba essere conferito in discarica apposita (rifiuto speciale).
Luciano Losi
14 marzo 2024 06:49
Il focus della questione è tutto su chi deve rilasciare la Via (l’ente la Provincia), e mi domando come possa farlo per un contesto ambientale già fuori sotto diversi parametri.
ANTONIO SIVALLI
14 marzo 2024 07:43
tu non puoi andare a dire ad una società privata cosa fare! il peccato originale è stato svendere LGH
Enrico
14 marzo 2024 11:04
Direi piuttosto che una società privata, peraltro non scelta dai cittadini per la gestione dei rifiuti, non dovrebbe avere l'arroganza di mettere condizioni pesanti sulla pianificazione del ciclo dei rifiuti, che compete SOLO agli l'Enti locali
Manuel
14 marzo 2024 18:32
Certo non si possono imporre piani industriali o strategie di mercato a società private (in questo caso non totalmente private), ma il territorio lo deve (dovrebbe) gestire l’istituzione pubblica.
Come già ben esposto da Alessandro qui sopra, la deriva della società e della politica non confortano le buone intenzioni, ne’ le azioni degli amministratori, ma qualcosa si dovrà pur tentare per frenare, invertire gli attuali rapporti di forza, certamente calcolando le reazioni di politici lobbisti, finanzieri, malavitosi ed imprenditori.
Se così non fosse, la società è destinata ad una continua decadenza, sino al tracollo ed all’esplosione di insurrezioni, rivoluzioni estemporanee, dalle quali non si sa cosa possa emergere: non è scontato il bene.