13 ottobre 2025

Caso Centropadane, il Centrodestra non ci sta: “Serve subito un vero piano per salvare la società”

Il Centrodestra torna a intervenire in merito ai quattro licenziamenti avvenuti in Centropadane Engineering Srl, sottolineando come questi abbiano innescato una crisi profonda all’interno della società. A pochi giorni dalla seduta del Consiglio Provinciale del 14 ottobre, il gruppo consiliare “Centrodestra per Cremona” denuncia il perdurare di una gestione confusa e l’assenza di una chiara strategia sul futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori.

"Il 14 ottobre il Consiglio Provinciale tornerà a occuparsi della società Centropadane Engineering Srl. Lo farà per discutere, con grande ritardo, dell’ordine del giorno presentato dal Gruppo Centrodestra per Cremona lo scorso luglio e per valutare due atti proposti dal Presidente Mariani: la declinazione degli obiettivi specifici per la revisione e l’aggiornamento del piano di risanamento e il rinnovo dei patti parasociali.

Dall’analisi dei documenti allegati alle proposte di delibera emerge chiaramente la volontà della Provincia di Cremona di uscire dalla compagine societaria, nella convinzione di poterlo fare senza assumersi alcuna responsabilità.

La situazione attuale è critica. La società è priva del suo vertice: tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione si sono dimessi. Il Presidente uscente ha motivato la sua decisione indicando nella mancanza di confronto con i soci una delle cause principali. Da mesi il Consiglio Provinciale non riceve informazioni sulla situazione economica e finanziaria della società per l’anno in corso.

I licenziamenti di quattro lavoratori, mai revocati, hanno generato un effetto domino: in un solo mese si sono dimessi altri quattro dipendenti, e successivamente anche il Direttore Generale. La capacità produttiva della società è stata fortemente ridotta, anche a causa dell’implicita volontà dei soci, che prendendo atto del piano di risanamento hanno di fatto avallato i licenziamenti. Il contratto di locazione della sede di Cremona è stato disdetto.

In questo contesto di confusione politico-amministrativa e di evidente disinteresse da parte della maggioranza politica, risulta paradossale che si vogliano definire “obbiettivi specifici per la revisione del piano di risanamento” per una società attualmente priva di vertici.

Nei patti parasociali da rinnovare si legge che è previsto un periodo di monitoraggio di dodici mesi, al termine del quale i soci si impegnano a valutare un progetto di scissione asimmetrica su base territoriale. È un modo elegante per dire che si prolungherà l’agonia della società per poi cederla, a condizioni di vantaggio, alla Provincia di Brescia. Non ci sono certezze, solo nuove e preoccupanti incognite per i lavoratori.

Troviamo incomprensibile che la nomina dell’Amministratore Unico venga affidata proprio alla Provincia di Cremona, che tra tutti i soci è quella che ha dimostrato meno fiducia nel valore strategico dell’azienda e che ha maggiori responsabilità nella crisi economico-finanziaria in atto.

Il Gruppo Centrodestra per Cremona non approverà questi atti, ritenendoli del tutto inutili per affrontare e risolvere la grave crisi della società.

Riteniamo invece urgente che i soci individuino, di comune accordo, un Amministratore Unico dotato di profilo tecnico, indipendente e privo di incarichi politici in altre società partecipate. Chiediamo anche che i soci chiariscano fin da subito, senza ulteriori inutili periodi di monitoraggio, le proprie intenzioni sul futuro della società. Lo si deve ai lavoratori, che non meritano di essere ulteriormente maltrattati o presi in giro da una classe politica inadeguata."

Cremona, 12 ottobre 2025
Gruppo Consiliare “Centrodestra per Cremona”
Valeria Patelli
Giovanni Rossoni
Filippo Raglio


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