Chiesto il rinvio a giudizio per il chirurgo Martinotti Contestati 4 omicidi colposi per operazioni ritenute inutili
Richiesta di rinvio a giudizio per il professor Mario Martinotti, ex primario del reparto di Chirurgia dell'ospedale di Cremona per un decennio e oggi in pensione, per omicidio colposo, falso(avrebbe alterato una cartella clinica) e truffa aggravata insieme alla moglie. Una lunga indagine durata due anni è stata infatti conclusa dalla Procura della Repubblica di Cremona in questi giorni. Nel mirino della Procura alcuni interventi chirurgici giudicati inutili che avrebbero portato alla morte di quattro pazienti. Due anni fa i carabinieri sequestrarono in reparto diverse cartelle cliniche dopo la segnalazione di un sanitario che non condivideva alcune pratiche chirurgiche del primario. Dunque si sarebbe trattato di operazioni inutili (al pancreas e al colon) che avrebbero portato alla morte di quattro pazienti. I casi sospetti sarebbero una ventina ma non sarebbero stati contestati perchè già prescritti. La Procura di Cremona si è valsa di consulenti di medicina legale dell'Università di Brescia e anche di intercettazioni telefoniche e ambientali. La truffa sarebbe stata contestata perchè pur avendo un contratto di esclusiva con l'Asst, faceva da consulente in un poliambulatorio specialistico gestito dalla moglie dentista.
In serata abbiamo ricevuto dallo studio Curatti:
“Le accuse notificate con avviso di concluse indagini preliminari al Dott. Mario Martinotti in ordine al nesso causale tra la condotta asseritamente colposa del Dott. Mario Martinotti ed altrettanti eventi infausti di decesso o lesioni aggravate disgraziatamente occorsi ad alcuni suoi pazienti sono da questa difesa ritenute infondate.
Si ricorda che stiamo parlando di interventi chirurgici complessi ad organi interni molto delicati, per lo più caratterizzati da urgenza e per la cura di sindromi localizzate, che il Dott. Mario Martinotti ha da sempre eseguito con alto profilo di specialità e cura nel corso della sua carriera e sino ad assurgere ad eccellenti livelli professionali non solo a Cremona quanto in ambito nazionale ed europeo
Tutto questo, però è stato oggi, evidentemente dimenticato, così come allo stesso modo è stata dimenticata l'intensa ed instancabile attività professionale del Dott. Martinotti che ha militato per lungo tempo a Cremona alla dirigenza di un reparto di primaria qualità, ricevendo la stima incondizionata dei Colleghi, ma sopratutto quella dei pazienti sottoposti alle sue cure.
Non risulta, infatti, vi siano allo stato denunce o censure di pazienti, quanto piuttosto accuse infamanti ed anonime da parte di alcune persone, sicuramente facenti parte dell'ambito sanitario e professionale, animati dalla volontà di colpire e infangare, che nulla tolgono alla solidarietà che il Dott. Martinotti ha invece riscosso da parte di tutti i suoi più stretti collaboratori, che hanno sempre condiviso anche nei momenti professionali più complessi e delicati diagnosi ed interventi chirurgici di alto profilo ed a tutela e salvaguardia della vita umana. Ed anche di questo si dovrà tenere debito conto, nel momento in cui queste asserite accuse dovranno essere ripetute, ma sopratutto provate ed approfondite, al vaglio della sede dibattimentale, dove responsabili e responsabilità verranno valutate, senza voci anonime, fonti confidenziali o “corvi” che ricordiamo tristemente noti nelle aule giudiziarie. Lo stesso dicasi, per gli addebiti per truffa ai danni di ente pubblico, totalmente inesistenti ed infondati.
Ente pubblico con il quale non vi è mai stato sino ad oggi alcun contrasto o contenzioso, proprio perchè il rapporto tra le parti è stato improntato sempre alla massima trasparenza e diligenza, oltrechè da un chiaro contratto di reciproca collaborazione con un poliambulatorio specialistico conosciuto ed apprezzato da tutta la comunità pavese e limitrofa.
Se questo dovrà essere un procedimento che il Dott. Martinotti, suo malgrado, si troverà costretto ad affrontare, per tutelare se stesso e la propria famiglia, allora è bene che anche fuori dalle aule giudiziarie si rispettino le regole, i toni ed i modi che ciascuna persona, professionista o meno, ha diritto di ricevere, senza essere all'improvviso insozzato da calunnie per le quali non vi sarà alcuno sconto, nel segnalare il tutto all'autorità giudiziaria.” Avv. Luca Curatti. Prof. Carlo Enrico Paliero Dott. Mario Martinotti
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