Chiusa la Libreria Spotti su Corso Matteotti. "Ho deciso di intraprendere una nuova avventura: la pensione". A pochi metri, dalle Paoline sconti fino al 4 maggio, data in cui si abbasserà la serranda
La Cremona che legge dovrà rinunciare, dopo 54 di attività, alla libreria Spotti di corso Matteotti, una delle librerie indipendenti di Cremona, sopravvissuta all’apertura dei punti vendita dei grandi editori e del commercio on line. Sulle vetrine velate di verde l'annuncio della titolare che "con un misto di emozione e gratitudine ho deciso di intraprendere una nuova avventura: la pensione". Dopo la scomparsa del titolate Ettore nell’infuriare della pandemia, la moglie Ivana è rimasta da sola a gestire l’esercizio con la consueta passione e competenza, ma ora è giunto anche per lei il momento di ritirarsi. Aveva iniziato Ettore, negli anni Settanta, come agente della Rizzoli con uffici in piazza Vida, a vendere casa per casa la famosa enciclopedia Rizzoli Larousse. Poi nel 1986 la decisione di aprire con la moglie una libreria in corso Pietro Vacchelli, continuando, però, a frequentare i mercatini domenicali della Lombardia e delle regioni vicine. Nel 2000, infine, la decisione di spostarsi in corso Matteotti, nella sede di un ex colorificio, dove la libreria è rimasta fino ad oggi. Già da vent’anni però, all'inizio degli anni Ottanta, Ettore con Ivana erano stati gli infaticabili animatori della Fiera del Libro e, dal 1990, degli Incontri con gli autori, portando a Cremona nomi del calibro di Augias, Goldoni, Manfredi e tanti altri. "E' stato un onore servirvi e far parte della vostra vita letteraria" chiude il commovente messaggio la titolare Ivana. In pochi metri la chiusura di Libreria Spotti si aggiunge a un'altra chiusura imminente, ovvero quella delle Paoline. A nulla, per ora, sembrano serviti i colloqui avvenuti col Vescovo Napolioni e con la congregazione. Sono comparsi infatti i cartelli che promuovono la vendita a prezzi scontati fino al 4 maggio, giorno in cui si abbassrrà definitivamente la serranda.
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commenti
Michele de Crecchio
2 aprile 2024 14:27
Oltre al dispiacere per la ennesima definitiva chiusura di una qualificata attività commerciale (purtroppo "mala tempora currunt" per la nostra mal governata città!), questa notizia mi preoccupa anche perché, stante (temo) la mancanza di specifiche norme statali, regionali o comunali di tutela, tale chiusura potrebbe essere, prima o poi, seguita anche dalla alterazione del significativo e piacevole assetto che questa storica bottega presenta verso strada, assetto tipologicamente simile, in passato, a molti altri negozi cittadini, ma particolarmente curato sotto il profilo del disegno complessivo, nonché della cura dei dettagli, della scelta dei colori e dei marmi. Non conosco il nome del tecnico che a suo tempo progettò l'opera (presumibilmente un artista abituale cliente del negozio di colori che, precedentemente alla libreria Spotti, ne occupava i locali), ma mi auguro che le future eventuali proposte di alterazione vengano, quantomeno, sottoposte al parere preventivo della Commissione Paesaggio. Certamente è da scongiurare l'ipotesi che, come troppo spesso avviene oggi in città, le attuali ben studiate vetrine vengano sostituite con le orrende maxi- tapparelle (mi pare che vengano chiamate "portoni sezionali") che sguaiatamente troppo spesso segnalano la mortificante trasformazione di non pochi negozi o laboratori in autorimesse.