Da ammirare in queste sere lo spettacolo della Luna della Lunga Notte, ultimo plenilunio dell'anno
Nelle terre del Po e non solo, nonostante le temperature rigide della sera e della notte, nebbie permettendo, ecco una nuova occasione per ammirare lo spettacolo del Creato con l’ultimo plenilunio dell’anno che ha preso il via domenica sera, 15 dicembre ed andrà avanti per circa tre giorni. Quella che si può ammirare è chiamata Luna della Lunga Notte, definita così perché si è a pochi giorni dal solstizio d’inverno (il 21 dicembre) cioè dal giorno più corto in cui si avrà il picco della durata delle ore di oscurità. Nel cielo di questo dicembre va in scena anche lo spettacolo delle più belle stelle cadenti dell’inverno: sono le Geminidi, che non hanno nulla da invidiare per quantità e brillantezza alle Perseidi di agosto. Il picco, con circa 120 meteore all’ora, è stato nella notte del 13 dicembre, ma questa corrente meteorica sarà attiva fino a Natale. Lo sciame delle Geminidi è figlio dell’asteroide 3200 Phaethon, che presenta però caratteristiche molto particolari dal momento che il suo comportamento è simile a quello di una cometa. Si tratta, inoltre, del primo asteroide scoperto grazie ad un satellite, nel 1983. Molto tempo fa, 3200 Phaethon potrebbe essersi scontrato con un altro oggetto, provocando il flusso di frammenti che la Terra si trova ad attraversare ogni anno e che, “accendendosi” all’ingresso nella nostra atmosfera, genera lo spettacolo delle stelle cadenti. È destinata proprio a questo asteroide la missione giapponese Destiny+, il cui lancio è previsto nel 2028, che darà uno sguardo ravvicinato e preleverà campioni. Quella che si può ammirare in queste ore è definita anche “Luna Fredda” ed è tutto legato alla tradizione dei nativi americani Mohawk (il popolo della <pietra focaia> che viveva in villaggi lungo la costa orientale del Nord America, in quelli che sono gli attuali Stati Uniti e Canada) con un evidente riferimento alle rigide temperature del mese di dicembre. È tuttavia conosciuta anche con altri nomi, in base alle tribù che li hanno coniati. I famosi Mohicani, ad esempio, la chiamavano Luna della Lunga Notte proprio perchè si verifica a ridosso del solstizio d'inverno, mentre per Haida e Cherokee era la Luna di Neve. Altri nomi associati ai rigori dell'inverno sono Luna degli Alberi Gelati (Cree); Moon of the Popping Trees (Oglala); e Luna Creatrice dell'Inverno (Abenaki occidentali). Tra i vari appellativi ce n'è uno che affonda le radici nella cultura pagana europea, ovvero “Luna Piena di Yule”, legato al solstizio dell'inverno che quest'anno, in base a quanto indicato dall'Unione Astrofili Italiani nella rubrica “Il Cielo del Mese”, è atteso sabato 21 dicembre alle 10.21 ora italiana. Tra gli altri fenomeni astronomici attesi da qui alla fine dell'anno ci sono una congiunzione astrale tra Luna e Marte, attesa per mercoledì 18 nel cuore della costellazione del Cancro e i picchi massimi di tre correnti meteoriche: Lincidi (20 dicembre), Ursidi (20 dicembre) e theta Geminidi (25 dicembre). L'ultimo evento sarà il secondo novilunio (Luna Nuova) del mese, la cosiddetta “Luna Nera” attesa il 30 dicembre alle 23.27. Vengono definite in questo modo tutte le seconde lune nuove di un mese che ne ha due e le terze di una stagione che ne ha quattro. Tecnicamente le lune nere non sono fenomeni astronomici visibili, dato che i noviluni si verificano di giorno e in congiunzione astrale col Sole.
Eremita del Po
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti