4 giugno 2025

Referendum 8 e 9 giugno, tutte le informazioni utili per gli elettori di Cremona: orari, uffici, trasporto disabili e servizio navetta (da e per Migliaro e Maristella)

Domenica 8 giugno, dalle ore 7 alle ore 23, e lunedì 9 giugno, dalle ore 7 alle ore 15, si vota per cinque quesiti referendari.

Ecco un po' di dati riferiti alla nostra città. Nel Comune di Cremona gli aventi diritto al voto sono 52.579 (25.000 maschi e 27.579 femmine). Questo numero comprende gli iscritti alle liste elettorali del Comune, i fuori sede domiciliati - iscritti nelle liste elettorali di altri Comuni, che, per motivi di studio, lavoro o cura, hanno chiesto di votare a Cremona - (91, di cui 48 maschi e 43 femmine), mentre non sono compresi gli iscritti all'A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero), nonché i fuori sede che hanno chiesto di votare in altro Comune (44, di cui 12 maschi e 32 femmine) sempre per motivi di studio, lavoro o cura. I neo diciottenni (nati dal 10.06.2006 al 08.06.2007) che voteranno per la prima volta sono 588 (313 maschi, di cui 32 iscritti all'A.I.R.E. che voteranno all'estero, e 275 femmine, di cui 37 iscritte all'A.I.R.E. che voteranno anch'esse all'estero). 

E' opportuno che l'elettore controlli per tempo gli spazi disponibili sulla propria tessera elettorale. Per agevolare i cittadini, l'Ufficio Elettorale (corso Vittorio Emanuele II, 42) sarà aperto al pubblico, senza prenotazione, per il rilascio della tessera elettorale - in caso di esaurimento degli spazi o smarrimento - oltre ai consueti orari, venerdì 6 giugno e sabato 7 giugno dalle ore 8:30 alle 18, domenica 8 giugno dalle ore 7:00 alle ore 23:00 e lunedì 9 giugno dalle ore 7:00 alle ore 15:00. 

L'Ufficio Anagrafe (via Ala Ponzone, 32) sarà aperto al pubblico, senza prenotazione, per il solo rilascio delle carte identità per i cittadini che ne abbiano bisogno per recarsi al voto, domenica 8 giugno dalle ore 7:00 alle ore 23:00 e lunedì 9 giugno dalle ore 7:00 alle ore 15:00.

Gli elettori che intendano esercitare il diritto di voto, ma impossibilitati a recarsi al seggio autonomamente a causa di impedimento motorio, possono chiedere di essere accompagnati al seggio con servizio di trasporto effettuato da associazione provvista di automezzi attrezzati per il trasporto di persone disabili. Per usufruire del servizio di trasporto basta telefonare in tempo utile all'Ufficio Elettorale del Comune (tel. 0372 - 407 333 - 0372 407 332). Tutti i seggi si trovano nella sede indicata sulla tessera elettorale, fatta eccezione per quelli qui di seguito elencati in quanto momentaneamente non idonei per le operazioni elettorali:

  • Istituto scolastico "Anna Frank", sede delle sezioni elettorali n. 49 - 50 - 55 - 56: le sezioni sono state trasferite al Centro Scolastico "Bianca Maria Visconti" con ingresso da via Giuseppina 29;

  • Centro Civico Maristella, sede delle sezioni elettorali n. 45 -73: le sezioni sono state trasferite al Centro Scolastico " A. Stradivari" con ingresso da via S. Bernardo, 1.
  • I seggi n. 58 e 59 sono stati definitivamente trasferiti dal Centro Civico Cascinetto al Centro Scolastico "Bianca Maria Visconti" di via Giuseppina, 29.

E' stato istituito un servizio di navette gratuite per gli elettori residenti al Migliaro e al Maristella che devono recarsi rispettivamente ai seggi del Centro Civico Boschetto e dell' Istituto scolastico "A. Stradivari" (si veda tabella allegata). 

Sul sito del Comune è in ogni caso presente una sezione dedicata con il dettaglio di tutte le informazioni utili inerenti il voto per i referendum popolari abrogativi dell'8 e 9 giugno 2025.


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commenti


Stefano

4 giugno 2025 10:35

Sarebbe opportuno più ancora che i referendari riportassero su questo blog i quesiti chiaramente esposti. Come scritti sulla scheda e possibilmente spiegati. Altrimenti a votare non ci vado neanche morto.

Manuel

4 giugno 2025 15:45

Pretesa più che giustificata, direi dovuta.
È vero che da mesi alcuni quotidiani accompagnano, sintetizzando, il cittadino verso l’istituto referendum, ma la tua richiesta mi sembra più che opportuna, altrimenti è inutile lamentarsi della disaffezione diffusa alla vita pubblica.
Anche a livello locale, sia i media, che partiti, sindacati, istituzioni, facciano la loro parte... anche se ormai manca poco.
PS: certo che anche tu, non potevi suggerirlo prima?

Stefano

4 giugno 2025 20:02

Già fatto ma neanche preso in considerazione dai diretti interessati.

Francesco Capodieci

4 giugno 2025 17:15

Sono d'accordo con Stefano. I quesiti referendari - soprattutto i primi quattro sul lavoro - sono formulati in modo pressochè incomprensibile al 99% degli italiani. Limitandoci al primo, sul "Contratto di lavoro a tutele crescenti", ci verrà chiesto sulla scheda se vogliamo "l'abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, come modificato dal d.l. 12 luglio 2018, n. 87, convertito con modificazioni dalla L. 9 agosto 2018, n. 96, dalla sentenza della Corte costituzionale 26 settembre 2018, n. 194, dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145; dal d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, dal d.l. 8 aprile 2020, n. 23, convertito con modificazioni dalla L. 5 giugno 2020, n. 40; dalla sentenza della Corte costituzionale 24 giugno 2020, n. 150; dal d.l. 24 agosto 2021, n. 118, convertito con modificazioni dalla L. 21 ottobre 2021, n. 147 (...); e via con altre citazioni di leggi, decreti e sentenze, fino al liberatorio punto interrogativo finale. Mi pare difficile pensare che l'8 e il 9 giugno i cittadini comuni possano sentirsi indotti a esprimersi su quesiti di tal genere e che, quindi, venga raggiunto il fatidico quorum, in un Paese in cui l'affluenza alle urne per le elezioni risulta già da vari anni in progressivo calo.

Stefano

4 giugno 2025 20:11

Grazie Francesco. È chiarissimo. Mi hai illuminato su ciò che non farò il prossimo weekend ed anche per quale motivo i referendari non riportano i quesiti né li spiegano.

Maria

5 giugno 2025 15:33

I cittadini votano i propri rappresentanti nel Parlamento. Sono loro i tecnici, loro devono legiferare, non scaricare sul popolo tale incombenza che non può essere assolta egregiamente in quanto privo di nozioni tecniche e giuridiche. Il popolo va sentito per questioni appartenenti alla sfera della morale e sociale, non per sciogliere nodi tecnici. Aggiungo che una norma abrogata non può rivivere in virtù di un referendum, ma occorre un'altra norma per riempire il vuoto normativo.