Da oggi è in pensione il giudice Guido Salvini. A Cremona si occupò di calcioscommesse, inquinamento della Tamoil e terrorismo
Da oggi è in pensione il giudice Guido Salvini magistrato del Tribunale di Milano dopo oltre 40 anni dedidicati alla giustizia. Lunedì Salvini ha compiuto 70 anni e oggi si è congedato dal Tribunale meneghino. Salvini è stato anche Giudice per le Indagini Preliminari a Cremona per 5 anni (dal 2010 aql 2015) dove si è occupato di calcioscommesse, terrorismo internazionale, dell'inquinamento della Tamoil e di tanto altro (fece riaprire il caso della morte di Arianna Zardi, ad esempio). Rimasto legato al nostro territorio, Guido Salvini è editorialista di Cremonasera.
Laureatosi a Milano nel 1978, ha svolto per alcuni anni l’attività di assistente universitario ed è entrato in magistratura nel 1982. Si è occupato, prima come giudice Istruttore e poi come giudice per le indagini preliminari, di inchieste in materia di terrorismo di destra e di sinistra - sia sulle Br, sia sui Nar - e più recentemente di terrorismo internazionale. Dopo i cinque anni cremonesi, tornato a Milano si è occupato di indagini in materia di infiltrazione delle mafie del Nord e di indagini riguardanti fenomeni sociali come quelle sui trapper. Il suo nome è indissolubilmente legato alle inchieste sul caso Abu Omar - il rapimento dell'imam di Milano da parte di alcuni agenti americani della Cia -, sul crac Parmalat e chiaramente sull'attentato di piazza Fontana.
Salvini è stato anche consulente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause dell’occultamento dei fascicoli relativi alle stragi nazifasciste del 1943/1945, della commissione parlamentare d’inchiesta sul sequestro dell’onorevole Moro ed è attualmente consulente della Commissione Antimafia, per cui continuerà a lavorare.
"I momenti più coinvolgenti di questi quarant’anni di lavoro sono stati certamente gli anni del terrorismo durante i quali con altri colleghi siamo riusciti a convincere centinaia di giovani ad abbandonare la lotta armata e a reinserirsi nella società, Così come sono state coinvolgenti, per me che ero studente all’epoca dei fatti, e le indagini che hanno consentito di dare una paternità storico giudiziaria alla strage di piazza Fontana", il suo ricordo al quotidiano MilanoToday.
"Un momento certamente molto intenso è stata anche la scoperta dei responsabili dell’omicidio Ramelli che era una vittima serie B, lo stesso impegno che vi è stato per Fausto e Iaio per i quali purtroppo non sappiamo ancora la verità", ha proseguito. Del caso di Fausto e Iaio, Salvini si è occupato anche a Cremona proprio su una pista che indicava come i killer dei due ragazzi del Leoncavallo fossero partiti proprio dalla città del Torrazzo per compiere il duplice delitto davanti al centro sociale.
"Credo che i giovani colleghi di oggi siano molto preparati ma non basta conoscere le sentenze della Cassazione né fare bene i tre temi in un concorso per essere un buon giudice. Serve curiosità, conoscenza del mondo, sensibilità, capacità di parlare con gli avvocati e le parti e una cultura generale e spesso queste doti oggi sono insufficienti. L’esempio è stato quello di mio padre che è stato presidente della Corte d’assise negli anni ’70-80, gli anni più difficili. Quello che ho sempre cercato di fare è avere cura dei processi piccoli come di quelli grandi che danno visibilità perché per l’imputato comune quel piccolo processo è il 'suo' processo", ha assicurato Salvini intervistato da MilanoToday. "Quello che mi è sempre interessato è capire e intervenire sulla realtà della nostra città. Fare qualcosa di utile - ha concluso -, tentare di trasformare qualcosa di male in bene".
Nella foto Guido Salvini con i giornalisti davanti al Tribunale di Cremona quando esplose il caso calcioscommesse
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