11 maggio 2021

Dall'Interpol una app che permette di cercare opere d'arte rubate. Uno strumento straordinario anche per liutai e musicisti

Buone notizie per i liutai e i musicisti. Da qualche giorno l’Interpol ha reso disponibile l’app (https://www.interpol.int/Crimes/Cultural-heritage-crime/ID-Art-mobile-app) che consente agli utenti di cercare e di identificare opere d’arte rubate utilizzando un software di riconoscimento delle immagini, uno strumento che le autorità investigative sperano possa aiutare a recuperare le opere d’arte illecitamente sottratte e prevenirne il traffico. Nel data base dell’Interpol sono contenute informazioni di oltre 52.000 beni tra i quali anche molti strumenti musicali ad arco. Fino alla settimana scorsa il data base era consultabile solo da professionisti (forze dell’ordine, periti di tribunale, avvocati) accreditati dall’Interpol. Da due giorni, invece, l’app ID-Art di Interpol è stata resa accessibile a tutti. È liberamente consultabile e consente agli utenti di scattare foto in-app, caricare un’immagine o inserire termini descrittivi chiave in un motore di ricerca che attinge notizie direttamente dal database principale dell’organizzazione Interpol. Se l’opera cercata sembra corrispondere ad un’opera rubata segnalata e registrata, l’app mostra agli utenti ulteriori informazioni sul bene classificato e richiede loro di segnalare l’oggetto direttamente all’Interpol con un banner pop-up.

L’app potrebbe rappresentare un grandissimo vantaggio sia per i liutai sia per i musicisti: grazie ad un rapido controllo sull’app dei beni musicali da compravendere si potranno evitare le fattispecie di reato di ricettazione e di acquisto di strumenti musicali di sospetta provenienza (incauto acquisto) previste rispettivamente dagli articoli 648 e 712 del codice penale. Un controllo preventivo sull’app dei beni da compravendere rientra inoltre nel concetto di due diligence riportata anche nell’art. 5 della Convenzione UNIDROIT che sollecita gli acquirenti di opere d’arte e di strumenti musicali antichi ad operare preventivi controlli nei registri nazionali o internazionali sulla lecita provenienza dei beni stessi. Negli ultimi anni, infatti, non sono stati infrequenti gli acquisti, anche on-line, di strumenti ad arco risultati rubati e chi si è trovato, suo malgrado, coinvolto è incorso nel reato di ricettazione, una fattispecie di elevata gravità. Grazie all’ID-Art la quantità di informazioni disponibili sui beni musicali rubati sarà sempre maggiore e consentirà a tutti (liutai, musicisti, collezionisti) di evitare incauti acquisti. L’ID-Art può essere agevolmente scaricata su Play Store per Android e Google, App Store per utenti iPhone ed è disponibile in arabo, inglese, francese e spagnolo.

Inoltre si potrà contribuire fattivamente ad arginare un fenomeno tanto insidioso qual è il traffico illecito di beni liutari e consentire, allo stesso tempo, alle forze dell’ordine di recuperare beni musicali rubati. In oltre l’app ID-Art ha anche una funzione che permette agli utenti di registrare gli strumenti musicali della propria collezione e caricare informazioni che potrebbero risultare utilissime in caso di indagine mirata per furto o smarrimento delle opere d’arte registrate.

Il vicedirettore generale dell’UNESCO per la cultura, Ernesto Ottone Ramirez, ha dichiarato che “La nuova app ID-Art di Interpol è una pietra miliare nella lotta internazionale contro il traffico illecito di beni culturali poiché è sia preventiva che reattiva in quanto consente a tutti di registrare oggetti e siti culturali nell’app. Il vantaggio appare scontato: migliorare le pratiche di due diligence con i potenziali acquirenti di artefatti culturali”. Ha aggiunto il presidente dell’ICOM, Alberto Garlandini: “Il patrimonio mondiale è a rischio di disastri naturali, saccheggi o conflitti. Facilitando l’accesso al database delle opere d’arte rubate di Interpol e utilizzando Object ID di ICOM per creare inventari di beni culturali, si sta fornendo ai professionisti dei musei e ai privati cittadini uno strumento innovativo e molto necessario per proteggere il patrimonio a rischio”.

Il commercio di arte illegale rappresenta oggi uno dei mercati illegali più redditizi. Lo scorso anno, l’UNESCO ha stimato che il traffico di arte e di manufatti artistici ha superato i 10 miliardi di dollari l’anno e che spesso coinvolge gruppi criminali e terroristici che, attraverso l’arte rubata, finanziano le loro attività e riciclano denaro di provenienza illecita.

L’ID-Art di Interpol rappresenta una nuova frontiera di stretta collaborazione tra professionisti, liutai, musicisti e collezionisti d’arte che da una parte possono tutelare i propri interessi e, dall’altra, possono aiutare la comunità musicale ed artistica a limitare i danni che il commercio di beni rubati produce.

L’INDAC (Istituto Nazionale per il Diritto dell’Arte e dei Beni Culturali) con sede provinciale di Cremona presso l’Academia Cremonensis, continuerà a promuovere e tutelare la liuteria cremonese nelle sedi istituzionali proprie offrendo, nel contempo, ai liutai e ai musicisti consulenze specifiche.

 

Fabio Perrone


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