Daniel Lozakovich da bambino prodigio a straordinario esecutore. La sua "Tzigane" con virtuosismi da manuale al Museo del Violino
Sabato la grazia, la classe e la magia di Midori, l'artista giapponese che da piccola ha incantato Zubin Metha e Leonard Bernstein; domenica il virtuosismo, la forza e la potenza espressiva di un altro ex bambino prodigio. E' toccato a Daniel Lozakovich, violinista svedese di origine russe, chiudere il primo week end dello Stradivarifestival in corso al Museo del Violino. Anche lui, in duo con il bravo pianista siberiano Sergei Redkin, ha conquistato, con il suo Stradivari 1713, il pubblico dell'Auditorium Giovanni Arvedi proponendo un programma sontuoso che ha spaziato da Debussy a César Franck, da Ciaikowskij a Ravel.
Lozakovich, al debutto al MdV, ha esordito a otto anni come solista con i Virtuosi di Mosca e si può dire che da quel momento non si è più fermato. Di anni oggi ne ha 22 ed è ben più di un astro nascente, ospite delle sale più prestigiose. All'età di 15 anni Lozakovich ha firmato un contratto discografico esclusivo con la Deutsche Grammophon e nel 2018 ha pubblicato il suo primo album che ha spopolato nelle classifiche musicali di Amazon in Francia e Germania. “Perfetta maestria. Un talento eccezionale”, ha scritto di lui 'Le Figaro' mentre il 'Boston Globe' ne ha elogiato “l'equilibrio, la purezza tonale e la tecnica”.
Le stesse doti messe in mostra nel recital cremonese intitolato 'I luoghi cari della musica'. Quelle doti sono radicate in una forte personalita' da artista ormai maturo perche', come ha detto, introducendo la serata, il direttore artistico del festival Roberto Codazzi "Lozakovich non e' più un giovane talento, ma un affermatissimo protagonista dell"empireo violinistico". Il violinista svedese ha dimostrato tutto il suo valore anche nell'esecuzione di 'Tzigane', uno dei brani più conosciuti di Ravel, virtuosismo allo stato puro. Due, applauditissimi come il resto del concerto, i bis ('Salue d'amour' di Elgar e 'Apres un reve' di Faure').
Sabato e domenica prossimi, 14 e 15 ottobre, secondo fine settimana con la grande musica: apre il prodigioso violinista coreano Nurie Chung e chiude Giovanni Gnocchi, violoncellista cremonese di respiro internazionale, che torna al MdV con i giovani di Agon Ensemble.
Le foto sono di Salvo Liuzzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti