Domenica delle Palme, in Duomo a Crema ulivi a chilometro zero. E il Venerdì Santo, sul sagrato, tornano in scena le “trabaccole”. Non accadeva da almeno 50 anni
Gli ulivi a chilometro zero, la Domenica delle Palme. Il ripristino del suggestivo suono della “trabaccola”, il Venerdì e il Sabato Santo. E il suono solenne delle campane, a mano, la Domenica di Pasqua. Sarà una Settimana Santa all’insegna della condivisione e del rilancio delle tradizioni quella proposta dalla Cattedrale, prima concretizzazione di quel rilancio del Duomo cui sta lavorando il nuovo Consiglio di amministrazione su mandato del vescovo Daniele Gianotti. La prima novità riguarda gli ulivi che andranno in scena domenica.
“Solitamente - spiega Marcello Palmieri, presidente del Cda – i rametti venivano acquistati da un fornitore fuori territorio. Quest’anno, invece, abbiamo pensato di valorizzare una coltivazione di casa nostra, vale a dire i due alberi che crescono rigogliosi nel giardino della Casa parrocchiale di San Pietro. La nostra proposta è subito stata accolta dal parroco dell’unità pastorale San Benedetto e San Pietro, don Luigi Agazzi, e concretizzata grazie alla collaborazione della referente del Consiglio per gli affari economici di San Pietro, Mirella Gritti, dei due sacrestani, Ernesto Contardi e Carlo Beretta, e del Gruppo Alpini di Crema, coordinato da Fabio Samanni, che ne ha curato il trasporto”.
Questi ulivi saranno benedetti dal vescovo Daniele Gianotti alle 10.45 di domenica, nella chiesa di San Bernardino, e poi saranno portati in processione alla Cattedrale per la Messa delle Palme. Quindi rimarranno per tutta la giornata a disposizione dei fedeli. Sul portone principale del Duomo, invece, il vivaio Non Solo Verde di Gattolino offrirà a scopo ornamentale il posizionamento di due vasi di ulivi, che rimarranno per tutta la Settimana Santa. Sempre la Domenica delle Palme, durante la celebrazione delle 10.45 in San Bernardino, un piccolo ensemble vocale formato da Clara Bertolotti, Alessandra Mazzeo e Chiara Polonini intonerà l’antifona gregoriana “Pueri haebreorum”, una suggestiva composizione che per secoli ha contraddistinto la liturgia di questo giorno. Venerdì e Sabato Santo, invece, verrà ripristinata in Cattedrale un’altra antica e suggestiva tradizione di questi giorni: il suono della “trabaccola”, un’asse di legno con maniglie di ferro, che con il suo suono stridente – immagine dei rumori della crocifissione – sostituiva il suono delle campane dalla sera del Giovedì Santo fino all’annuncio della Risurrezione, il Sabato Santo. Esemplari di trabaccole saranno reperiti dalle parrocchie di Santo Stefano in Vairano e di Trescore, e saranno suonate sul sagrato del Duomo dai ragazzi della compagnia teatrale “Corpo di Bacco” di Caravaggio. Questi gli orari: Venerdì Santo, ore 12 e 18; Sabato Santo ore 12 e 21. La Domenica di Pasqua, invece, il gruppo Campanari della Cattedrale coordinato da Davide Mazzini proporrà – sempre in Cattedrale - alle 10.45 e alle 12 il “Concerto solenne” delle campane, e alle 16 le “Allegrezze” suonate a tastiera dalla cella campanaria.
“Il rilancio del Duomo – spiega Palmieri – a nostro avviso passa anche dalla valorizzazione delle tradizioni, immagine di una Chiesa viva, in grado di parlare al presente storico, cioè all’oggi di ogni tempo”. In questi giorni, e precisamente sabato 23 e domenica 24 aprile, oltre che il Lunedì dell’Angelo, saranno aperti anche il campanile e la cripta con la sua area archeologica.
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