Domenica per Cremona Jazz arriva Paolo Fresu e il suo straordinario "Devil Quartet" all'Auditorium Arvedi
Instancabile, curioso, grande professionista, ma soprattutto musicista a 360 gradi, ecco chi è Paolo Fresu, il secondo ospite di Cremona Jazz 2024.
Alla testa del suo Devil Quartet, completato da Bebo Ferra alla chitarra, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e da Stefano Bagnoli alla batteria, suonerà domenica sera, 12 maggio, all’Auditorium Arvedi al posto del già annunciato gruppo di James Senese.
Un ritorno graditissimo quello del trombettista a Cremona, molto legato alla nostra città e in particolare ad un nostro musicista, Roberto Cipelli, con il quale, oltre quarant’anni fa, fondò il suo primo gruppo, il Paolo Fresu Quintet, forse il più longevo dei gruppi jazz italiani in attività.
Per spiegare l’essenza e l’importanza di un musicista come Fresu ci vorrebbe parecchio tempo, per la molteplice varietà di cose che ha fatto e fa continuamente. Come dicevamo all’inizio, Fresu è un catalizzatore di esperienze, ha rapporti con musicisti di ogni genere, ed è aperto alle sonorità più disparate; spinge talenti ad emergere e dal 1988 continua a sorprendere tutti con il suo gioiello “Time in Jazz”, il festival da lui creato nella sua Berchidda, luogo dove nacque nel 1961.
Ma ben vent’anni festeggia anche il Devil Quartet, e a Cremona presenterà il progetto Impromptus, sempre in bilico fra una dimensione acustica ed effetti elettronici. Volete un idea di quello che forse succederà domenica sera? Gustatevi il video su You tube del brano “Nero”(Impromptus Two).
Ma è giusto sottolineare anche alcune note biografiche dei suoi compagni di avventura, molto in sintesi perché ognuno di essi ha una storia musicale e discografica veramente importante. A partire da Bebo Ferra, sardo di nascita, è nato infatti a Cagliari nel 1962, ma milanese doc. E’ qui infatti che incontrerà e collaborerà con i più importanti musicisti italiani, da Franco D’Andrea con il quale inciderà il suo primo disco da leader, a Gianni Coscia, da Paolo Fresu a Rita Marcotulli, da Pietro Tonolo a Gianni Cazzola. Con Paolino Dalla Porta incide il disco Sundance, mentre nel 97 registrerà come solista per l’ Orchestra della Scala musiche per il balletto Games. Fino ad arrivare al suo ultimo lavoro, del 2023 intitolato Lights con Gianluca di Ienno e Nicola Angelucci.
Paolino Dalla Porta, suona il contrabbasso dal 1978, è compositore e ha collaborato con musicisti italiani e internazionali, da Dave Liebman a Don Cherry, da Sam Rivers a Mal Waldron, da Enrico Rava a Paolo Fresu. Discografia che comprende più di cento titoli fra proprie produzioni e collaborazioni. Nel 1994 il suo disco “Tales” viene riconosciuto fra i migliori dell’anno dalla prestigiosa rivista Down Beat e nel 2009 si è classificato primo tra i contrabbassisti italiani nel referendum Top Jazz.
Ed infine Stefano Bagnoli, detto “Brushman”, per la sua incredibile capacità di suonare la batteria con le spazzole. E’ stato il primo in Italia a scrivere un metodo didattico sull’argomento. Inizia la carriera precocemente, e non ancora quindicenne entra nel 1978 nel gruppo di Sante Palumbo. Poi, nel corso degli anni avrà la possibilità di suonare con vere e proprie leggende della musica, come Johnny Griffin, Lee Konitz, Slide Hampton, e i nostri Franco Cerri, Renato Sellani, solo per citarne alcuni. Supera abbondantemente il centinaio di incisioni discografiche, fra cui, curiosità, troviamo un disco del nostro Fabio Turchetti, “Francis Drake” del 1990.
Il concerto avrà inizio come al solito alle ore 21, biglietti disponibili presso il Museo del Violino oppure su Viva Ticket.
Un precedente concerto di Fresu con Cipelli e Cifarelli
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