Domenica si consacra il nuovo altare della Cattedrale, ecco il rito antichissimo di Sicardo (1196)
Tra qualche giorno verrà consacrato il nuovo altare della Cattedrale. Un rito antichissimo. E’ descritto con particolare minuzia dal vescovo cremonese Sicardo nella sua monumentale opera ‘Il Mitrale’ (1185 – 1195) che secondo gli storici più accreditati riguarderebbe proprio la consacrazione del primo altare della Cattedrale cremonese avvenuta, proprio per mano di Sicardo, il 16 giugno 1196. Le date corrispondono esattamente. Di questo complesso rito ne trova una traduzione nel volume Cattedrale Segreta – Angeli, Demoni e Simboli di Sicardo vescovo di Roberto Fiorentini (Pizzorni, Cremona 2018 - pp. 65 e 66) che ha tradotto e trascritto il testo latino con Nicolangelo D’Acunto Professore ordinario di Storia medievale all’Università Cattolica e Direttore del Centro di Studi sugli Insediamenti Monastici Europei (CESIME) dell'Università Cattolica. Ecco i momenti misteriosi e salienti del rito.
LE LITANIE - Il rito medievale della consacrazione inizia con il vescovo che recita le litanie in chiesa davanti alle reliquie implorando la misericordia di Dio e l’aiuto dei santi per adempiere ad un rito (sacramentum) considerato tanto ‘arduo’.
L’ESORCISMO - Terminata la recita delle litanie, il vescovo si porta fuori dalla chiesa e inizia un vero proprio exorcismum con sale e acqua, recitando la formula con cui si apre l’ufficio liturgico ‘Deus in auditorium meum intende’ fino all’ ‘Alleluja’.
L’ASPERSIONE CON L’ACQUA BENEDETTA - Finita questa prima parte dell’esorcismo, il celebrante inizia a percorrere il perimetro esterno della chiesa e asperge tre volte con l’acqua ‘benedetta’ le pareti della chiesa.
LE CANDELE ACCESE - Nel frattempo nell’interno della chiesa, vicino ai muri perimetrali, vengono accese dodici candele e vengono cantati tre ‘responsori’. Nello stesso momento sono asperse le pareti in basso (ad calcem), in mezzo (ad medium) e in alto (ad partem superiorem) e quindi anche l’atrio.
I COLPI DI BASTONE SULLA PORTA DELLA CHIESA - Si procede con il vescovo che si porta davanti all’entrata: con un bastone la percuote tre volte dicendo ‘Tollite portas principes vestra’. Entrando nella chiesa il celebrante pronuncia per tre volte un altro ver setto: ‘Pax huic Domui’ prostrandosi a terra.
LE LETTERE GRECHE E LATINE A FORMA DI CROCE - Il rito procede con l’orazione delle litanie e con il rito delle lettere tracciate sul pavimento con un bastone. Si tratta delle lettere di due alfabeti: quello in lingua greca e quello in lingua latina. Le lettere dell’alfabeto greco vengono tracciate dall’angolo sinistro orientale fino all’angolo destro pronunciando la formula ‘Auferetur a vobis regnum Dei et dabitur genti facienti fruc tus eius’ . Il celebrante traccia poi l’alfabeto latino in senso contrario partendo dal lato destro occidentale fino all’angolo sinistro e questo perché viene consigliato dai predicatori. Lo stesso vescovo si porta poi in mezzo alla chiesa e traccia le stesse lettere dei due alfabeti in forma di croce.
SALE, CENERE, ACQUA E VINO SUL NUOVO ALTARE - Accedendo poi all’altare, ne segue la benedizione dell’acqua e la recita del versetto d’apertura dell’ufficio liturgico: vengono così benedetti sale, cenere e acqua a cui viene aggiunto il vino.
SETTE VOLTE BENEDETTO - Al termine della benedizione, il vescovo con il pollice, usando l’acqua benedetta, traccia una croce nella parte centrale dell’altare e ai quattro angoli e asperge il perimetro dello stesso altare sette volte mentre viene cantato il salmo ‘Miserere mei Deus’. Concluso questo, l’acqua viene versata alla base dell’altare
LA PROCESSIONE DELLE SACRE RELIQUIE - Chiusa la consacrazione dell’altare, il celebrante si reca in processione nel luogo dove erano state collocate le reliquie e le con la massima devozione, accompagnato dalle orazioni, le trasporta del luogo che era stato preparato dal diacono. Prima di entrare nella chiesa con le stesse reliquie il vescovo percorre il perimetro della chiesa affinché esse siano di protezione al luogo di culto e ammonisce il popolo sulle offerte e sui doni per l’illuminazione e dopo questo appone un segno di crisma sulla porta.
Nelle foto i lavori in corso nel presbiterio, Sicardo sulla facciata della Cattedrale, la preparazione della piattaforma, il libro "Cattedrale segreta" e il professor Nicolangelo D’Acunto
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commenti
e.bonini
2 novembre 2022 08:25
penso che i soldi dell'8.000 potrebbero essere spesi per altri tipi d'interventi: restauro della casa di Don Mario dietro via Sicardo, l'attuazione di una mensa benefica per i più poveri ,...etc...: la cattedrale è bellissima e non ha bisogno di aggiunte e/o sostituzioni
claudio
3 novembre 2022 21:08
...concordo, anche perché gli attuali tempi non fanno sperare in miglioramenti economici!!!!