Dopo la reunion dei Cordigliera, Meazzi è già di nuovo al lavoro: "Vogliamo incidere un disco con questo repertorio". E scherza: "Ogni volta che ne inizio uno, ho paura di morire prima di finirlo"
Lo scorso fine settimana al Filo l'attesa reunion dei Cordigliera, un vero e proprio viaggio alla scoperta della vita di Victor Jara, la voce e la chitarra del Cile di Allende. Una voce scomoda, che dopo il colpo di stato di Pinochet venne eliminata seduta stante. E’ stato torturato per giorni, e poi ucciso con 44 colpi di pistola il 16 settembre 1973. 5 giorni dopo il colpo di stato, 50 anni esatti. La tortura è durata almeno tre giorni. Lo colpirono al viso, alla testa alle mani e poi ridendo gli dicevano “prova a suonare adesso”.
A prendere per mano con fare interrogativo il bravissimo Tommaso Giorgi, talentuosa anima di CrArT Cremona, proprio domandandosi e domandando alla sala sold out del Filo chi fosse questo grande artista.
"Una serata emozionante, abbiamo visto molte lacrime in sala. Un tuffo nel passato sia per noi che per il pubblico, un bellissimo percorso tra le composizioni di questo gigante." ha commentato Achille Meazzi, leader del gruppo musicale. Tra le tante emozioni evocate anche una spiazzante: "Domenica è morta sua moglie, peraltro. A 96 Joan Turner finalmente l'ha raggiunto, si saranno raccontati un po' di cose. Questa cosa ci ha colpito molto" continua il musicista. Nel futuro tanti progetti, come è solita essere la magmatica e "diabolica" mente di Meazzi che ammette: "Ora ci sentiamo un po' svuotati. Vero è che a dicembre con gli Aksak Project ci hanno chiamati a Trento con lo spettacolo sul Romanino". E non solo: "Con i Cordigliera abbiamo in cuore di produrre un disco con nostro repertorio, principalmente con strumenti della Regione andina (ndr. Colombia). Vorremmo anche incidere le nostre interpretazioni del repertorio di Victor Jara. Abbiamo poi anche quache idea da sviluppare, per esempio sulla cantautrice cilena Violeta Parra."
Qualche mese fa avevamo parlato di un disco dopo lo strepitoso successo degli Aksak Project nello scorso concerto al Filodrammatici con Argonauti. "Si, effettivamenrte stiamo pensando ad ultimare il lavoro sul disco che abbiamo interrotto per dedicarci al meraviglioso progetto del Romanino. Presto avrete nostre notizie." E poi scherza: "Ogni volta che inizio un lavoro discografico ho sempre il timore di morire prima di terminarlo, non si può mai sapere" sorride.
Una cosa è certa, augurando lunga vita ai Cordigliera e agli Aksak Project, sentiremo presto parlare nuovamente di loro.
Nelle foto di Gianpaolo Guarneri/Studio B12 i Cordigliera nella reunion "Victor Jara Presente!"
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