10 dicembre 2024

E l'area dell'ex Pizzeria "Il ceppo" a Bagnara diventa una discarica abusiva

Ennesima vergogna a cielo aperto alle porte della città. Dopo i rifiuti abbandonati nel Parco del Po e del Morbasco, con l’area che è poi stata ripulita grazie al diretto intervento dei vertici dell’amministrazione comunale di Gerre dè Caprioli, grazie ad un nostro lettore ci giunge la segnalazione di una nuova discarica a cielo aperto. L’ennesima dimostrazione della incredibile inciviltà e maleducazione di alcuni soggetti. Stavolta siamo lungo la strada provinciale Bassa di Casalmaggiore, nei pressi di Bagnara. Ignoti hanno scaricato una notevole quantità di rifiuti nell’area dell’ex ristorante pizzeria Il Ceppo. Un comportamento deplorevole, di fronte al quale ogni commento è superfluo. Ancora una volta, in alcuni individui, la possibilità di raggiungere un grado di civiltà appena sufficiente sembra rappresentare purtroppo un miraggio. Tutto questo con buona pace delle politiche che si organizzano a tutela dell’ambiente. La prima politica, in un territorio per altro già sufficientemente inquinato (lo dicono e lo confermano i rilevamenti degli Enti preposti) dovrebbe venire da ognuno di noi. Se ognuno di noi adottasse, quotidianamente, comportamenti rispettosi dell’ambiente, un po’ di cose inizierebbero ad andare meglio. Ai “signori” che hanno scaricato questi rifiuti (come ad altri che hanno compito altrove gesti analoghi) occorre ricordare che eventuali inquinanti (tra questi anche le plastiche) finiscono poi nelle acque, nei terreni e, quindi, nella catena alimentare con pericoli quindi per la salute (anche la loro e, tenendo conto del fatto che già quella mentale di lor signori è  ridotta in una situazione da demenza senile grave, almeno quella fisica bisognerebbe cercare di mantenerla). Inoltre la rimozione e lo smaltimento  dei rifiuti, nel caso avvenga, comporta costi che ricadono sulle tasche di tutti (anche le loro) e, se si viene individuati (nell’immondizia è sempre facile lasciare tracce), la sanzione ammonta a svariate centinaia di euro (che si potrebbero risparmiare o utilizzare per cose più utili) oltre all’obbligo di ripulire l’area lordata con conseguente figura da “cioccolatini”.

Eremita del Po

Paolo Panni


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