11 marzo 2025

Fondi Tamoil, Olzi e Capelletti “Si usino i fondi del risarcimento Tamoil per un serio piano di piantumazione urbana”

I consiglieri di Fratelli d’Italia in Comune a Cremona, Marco Olzi e Chiara Capelletti, hanno presentato una mozione per chiedere alla Giunta Comunale di destinare una quota significativa dei fondi derivanti dal risarcimento Tamoil – pari a 2,4 milioni di euro – alla realizzazione di un Piano di Piantumazione Urbana. L’obiettivo è quello di incrementare il verde cittadino attraverso la messa a dimora di nuovi alberi e arbusti, migliorando la qualità dell’aria e contrastando l’inquinamento atmosferico.

“Per troppi anni la città di Cremona ha subito le conseguenze dell’inquinamento causato dalla raffineria Tamoil. Ora è il momento di restituire ai cittadini un ambiente più sano e vivibile”, dichiarano Olzi e Capelletti. “Questi fondi devono essere impiegati in modo concreto per migliorare la qualità della vita dei cremonesi, investendo in un progetto di riforestazione urbana che avrà benefici tangibili per tutti”.

La mozione evidenzia come la destinazione delle risorse per la piantumazione possa rappresentare una risposta efficace ai problemi ambientali della città, in particolare nelle aree maggiormente esposte all’inquinamento e con una carenza di verde pubblico. “Sappiamo bene quanto l’aumento delle aree verdi incida positivamente sulla qualità dell’aria e sulla riduzione delle emissioni di CO2. Inoltre, piantare alberi in zone strategiche della città, come quelle a maggiore densità di traffico, contribuirà a mitigare gli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico”, aggiungono i rappresentanti di FDI.

Un altro punto chiave della mozione riguarda il coinvolgimento della cittadinanza, delle scuole e delle associazioni locali nel progetto di piantumazione, affinché diventi un’iniziativa partecipata e condivisa. “Non vogliamo limitarci a un intervento tecnico-amministrativo: crediamo che la sensibilizzazione e il coinvolgimento della comunità siano essenziali per garantire il successo di questo piano”, sottolineano Olzi e Capelletti.

La proposta prevede inoltre l’assegnazione della gestione del progetto alla III Commissione consiliare “Ambiente, Verde e Benessere Animale”, eliminando la Commissione Tecnico-Scientifica che, nonostante fosse prevista dalla Delibera del Consiglio Comunale n. 21 del 10 aprile 2019, non è mai stata effettivamente costituita.

Sul punto interviene Chiara Capelletti, che sottolinea come debba essere la politica, e non dei comitati di tecnici, a decidere la destinazione di risorse così importanti per la città. “Spetta agli amministratori eletti assumersi la responsabilità di scegliere le priorità per Cremona. Demandare tutto a organismi tecnici non solo rischia di allungare i tempi, ma priva la politica del suo ruolo di guida nelle scelte strategiche per il territorio”, afferma.

Abbiamo bisogno di azioni concrete e non di ulteriori rinvii burocratici. La nostra mozione vuole dare una direzione chiara e operativa per l’utilizzo di queste risorse, che altrimenti rischiano di restare inutilizzate”, concludono i consiglieri.

Fratelli d’Italia Cremona auspica un ampio sostegno da parte del Consiglio Comunale per questa iniziativa, con la speranza di poter avviare al più presto un progetto di riqualificazione ambientale che renderà Cremona una città più verde e più vivibile.


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commenti


Manuel

11 marzo 2025 22:16

Meritoria la proposta per gli intenti generali, criticabile (come molte iniziative umane) per alcuni aspetti.
Intanto chiedo a Cappelletti se l’inquinamento cittadino debba essere imputato solo a TAMOIL? A me non pare, ma non sono un tecnico.
Passando alle sollecitazioni divulgate:
1) piantare alberi in zone strategiche contribuirà a mitigare gli effetti del traffico. Bene, vuol dire inserire, oltre alle principali arterie urbane, Cavatigozzi?; le piantumazioni in città sarebbero (sono) una bella idea, ma si scontrano con le difficoltà di gestione, la ritrosia di parte la cittadinanza, quella che non sopporta le foglie che cadono, s’accumulano, si macerano, che vengono aggredite dagli afidi e piovono melassa; gli alberi ospitano uccelli, tra i quali colombacci, tolgono spazi per le auto, etc., etc.; c’è pure il problema delle essenze che devono esaudire parametri estetici, funzionali, economici; c’è da considerare l’aumento delle giornate ventose (benefiche da un lato), in special modo di vento sostenuto, con evidenti implicazioni sulla pubblica sicurezza. Non sarebbe meglio concentrarsi su rimboschimenti extraurbani?
Molto bene la sensibilizzazione ed il coinvolgimento la comunità!
Bene pure l’assunzione di responsabilità da parte dei politici, ma senza dimenticare l’indispensabile apporto dei tecnici.
Qualche allungamento burocratico, non da era geologica, fa meno paura delle decisioni affrettate.
Ringraziando per il costruttivo contributo, chiedo alla consigliera Cappelletti come si ponga di fronte alla posizione del suo partito (FDI, ndr) a Bruxelles, che ha sempre osteggiato le politiche di mitigazione ambientale ed in particolare il Green Deal, sostenendo acriticamente molte delle battaglie, rivendicazioni le associazioni agricole. Faccio un solo esempio: il 4% obbligatorio di terreni incolti, equivale, di fatto, a siepi e filari intorno ai coltivi, con beneficio di piante ed animali, ma anche della salute umana e del paesaggio.