28 novembre 2023

Guerra in Medio Oriente, 2 dicembre 1973. Cinquant'anni fa scoppiava l'austerity. A Cremona solo in bicicletta o a piedi. E ricompaiono calessi e carri agricoli sui corsi

Mentre finalmente i rumori della guerra nella Striscia di Gaza tacciono per il prolungamento della tregua, le nuove tensioni in Medio Oriente hanno fatto risalire le tensioni sul mercato petrolifero col rischio di un nuovo black out con il collasso dei prezzi del petrolio. Ebbene esattamente 50 anni fa scoppiò la guerra arabo israeliana e il canale di Suez era chiuso al traffico delle petroliere che erano costrette a circumnavigare l'Africa appesantendo così i costi del petrolio. Dal 2 dicembre 1973 il governo italiano aveva imposto il divieto assoluto di utilizzo dei mezzi privati nei giorni festivi, lo spegnimento delle insegne dopo le 22, il termine delle trasmissioni televisive alle 23 con l'anticipazione del Tgl alle 20 dalle 20,30, orario che ancora conserva. Era il tempo dell'austerity. Anche a Cremona ci si organizzò per far fronte al divieto dell'uso delle auto, ricorrendo alle biciclette e persino alle carrozze e ai carri agricoli che circolavano in città più per divertimento che per reale necessità.i Per gli spostamenti si usavano solo i mezzi pubblici. Multe fino a un milione di lire per chi violava il divieto di circolazione. Tra la curiosità dei cremonesi si videro tornare in città i calessi trainati dai cavalli, alcuni prototipi di autosbüurla realizzati negli anni Cinquanta per la competizione studentesca che sfruttava le discese attorno alla Cattedrale e finiti poi nelle soffitte. Dalla cascina Ballottino di Stagno arrivarono carrozze e si vide persino qualche biciclo, quel velocipede, antenato della bicicletta, dotato di una grande ruota anteriore dotata di pedali e con il ruotino posteriore che suscitò l'ammirazione dei cremonesi vedendolo sfrecciare sui corsi cittadini. 

La fotografia è di Giuseppe Muchetti. In corso Mazzini tante bici con il vecchio bar delle Due Colonne, il negozio di abbigliamento Carbonara. 


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