2 gennaio 2024

Ha scosso Cremona la morte di Lorenzo Pagliari, il 38enne rientrato dall'Africa. La Cgil: "E' infortunio sul lavoro". Laiolo (Asst): "Cosa fare prima di partire e alla comparsa dei primi sintomi"

La morte per malaria di un 38enne di Cavatigozzi ha scosso gli animi dandoci una triste sensazione di pericolo e insicurezza. Morire per malaria nel 2024 in un paese europeo sembrava impossibile. Lorenzo Pagliari, elettronico in forza all'Ocrim, era appena tornato il 13 dicembre da un viaggio di lavoro in Camerun, dove era stato insieme ad alcuni colleghi. Uno di essi, peraltro, il 29 dicembre era stato ricoverato proprio per malaria, potrebbe essere dimesso già nelle prossime ore. Pagliari è rientrato in patria inizialmente senza sintomi, ma in un secondo momento è comparsa la febbre, la tosse, la dissenteria e infine un attacco epilettico al termine del quale cadrà in coma. Inizialmente si era rivolto al medico di base e alla guardia medica. La diagnosi di malaria in Ospedale è avvenuta immediatamente all'arrivo ma le sue condizioni erano già disperate. Il ricovero è avvenuto sabato 30 quando versava già in stato di totale assenza di coscienza che ha portato, il giorno dopo, alla dichiarazione di decesso. 

La profilassi per i viaggi in Camerun non è obbligatoria ma fortemente consigliata. “In molti paesi del continente africano ci sono profilassi obbligatorie ed altre fortemente consigliate” - afferma Armando Generali, Segretario Generale della FIOM CGIL Cremona - “è compito di tutti, a partire dai datori di lavoro, fare di tutto affinché la sicurezza sia al primo posto”.

Sono molti i punti su cui la FIOM CGIL auspica che sia fatta chiarezza: un collega era ricoverato proprio per malaria al rientro dalla trasferta di lavoro, mentre per Lorenzo la diagnosi, da quanto si apprende dalla stampa locale, è arrivata tardiva: “attendiamo che le indagini facciano il loro corso per evidenziare eventuali responsabilità” - prosegue il Segretario Generale FIOM CGIL Cremona - “in ogni caso è tempo di mettere la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, anche e soprattutto in zone ad alto rischio sanitario, trasferte comprese, realmente al primo posto, con tutti gli strumenti necessari, a partire dalla massima informazione e prevenzione”.

“La FIOM CGIL Cremona vuole esprimere la massima vicinanza ai familiari di Lorenzo” - conclude Generali - “è impensabile che il 2024 si apra con notizie tragiche come questa”.

Una vicenda che ci porta immediatamente a riflettere su come difendersi da queste patologie, quali profilassi fare, a chi rivolgersi e cosa fare in caso di sintomi. Lo abbiamo chiesto alla Dottoressa Antonella Laiolo, Direttore della Struttura complessa Vaccinazioni e prevenzione malattie infettive dell’Asst di Cremona.

Prima di partire per un viaggio quali sono le azioni da compiere?

"A Cremona è presente un ambulatorio di Medicina dei Viaggi che si occupa di fare consulenze ai viaggiatori su molteplici aspetti della permanenza all'estero, dando consigli su igiene, cibo, profilassi vaccinale e comportamentale. Vanno sempre consultati i siti ufficiali del Ministero, anche noi lo utilizziamo quotidianamente perchè ogni giorno cambiano le regole anche a seconda della situazione sempre mutevole. C'è un profilo di rischio più o meno consistente che viene calcolato sulla base della permanenza nel luogo e dal quale viene quindi estrapolato il comportamento ideale del viaggiatore e le profilassi a cui deve sottoporsi."

Durante la permanenza nel luogo cosa è bene fare?

"I consigli in generale sono quelli di evitare cibi crudi, verdure crude, bere acqua in bottiglia senza l’aggiunta di ghiaccio. Di consumare, a titolo cautelativo, carne e uova di volatili solo se ben cotte e di evitare ogni forma di contatto diretto con volatili e pollame. In alcuni paesi si consiglia di non uscire in certe fasce orarie in cui il rischio è maggiore. Ad essi si sommano l'utilizzo di vestiti che coprano tutta la superficie della pelle e altre precauzioni specifiche per ciascun paese di destinazione."

Dopo essere rientrati come ci si comporta alla comparsa di malessere?

"A seconda della gravità dei sintomi bisogna rivolgersi al sanitario di riferimento. Dal medico di medicina generale al pronto soccorso. E' chiaro che alcuni sintomi siano trasversali a molte patologie. E' bene quindi ricordarsi di specificare di essere stati in viaggio, anche se il viaggio è terminato da tempo: alcune patologie hanno un'incubazione ampia e il personale sanitario ha quindi un aiuto in più nella formulazione della diagnosi."

l.b.


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commenti


Francesco Capodieci

2 gennaio 2024 22:27

Il 2 gennaio 1960 il Campionissimo di ciclismo Fausto Coppi, rientrato in Italia da un viaggio in Alto Volta, moriva quarantenne a causa di una malaria non diagnosticata. E' terribile che, 64 anni dopo, un giovane lavoratore cremonese abbia perso la vita in circostanze analoghe.