I Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale restituiscono 16 dipinti rubati. Fra loro un olio su tela trafugato dalla parrocchiale di Moscazzano nel 1999
Sedici dipinti di pregiata fattura sono stati restituiti dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze ai legittimi proprietari.
In particolare:
4 dipinti olio su tela, in cornice ottagonale, cm.115x85, rubati tra il 16 e ed il 26 aprile 2000 dalla Chiesa di Santa Maria a Vigesimo di Barberino del Mugello (FI)
5 dipinti tondi, raffiguranti i misteri del rosario, rubati in data 09.08.2001 dalla Chiesa di Sant’Agapito a Lombardore (TO)
3 dipinti olio su tela rubati il 19.11.1999 in Novi Ligure (AL) in danno di privato
2 dipinti olio su tela rubati in data 03.11.1999 ai danni di un esercizio antiquariale a Bovolone (VR)
1 dipinto olio su tela rubato dal Palazzo Municipale di Potenza Picena (MC) in data 14.01.1997
1 dipinto olio su tela rubato nel dicembre del 1999 dalla Chiesa/casa parrocchiale di Moscazzano (CR) raffigurante Sant'Agostino.
La complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, è durata circa un anno e ha permesso di rinvenire nella disponibilità di un noto imprenditore umbro, le sedici opere d’arte sopra raffigurate.
Le indagini sono iniziate grazie al quotidiano e meticoloso controllo dei siti internet di settore e anche, come in questo caso, di immagini relative a palazzi o edifici storici, utilizzate per altri scopi. Nello specifico, sulla pagina web della struttura ricettiva dell’imprenditore, usata per banchetti e ricevimenti, i militari dello speciale Nucleo hanno notato, affisse alle pareti del salone, due delle tele asportate alla Chiesa di Santa Maria a Vigesimo di Barberino del Mugello (FI).
Durante una successiva fase investigativa, in seguito a una perquisizione delegata dall’Autorità Giudiziaria ed eseguita nel Comune di Umbertide (PG), sono state rinvenute le restanti 12 opere. È stato possibile riscontrare nell’immediatezza dell’attività la provenienza furtiva dei beni sequestrati, grazie agli accertamenti svolti in tempo reale, mediante la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
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