I trent'anni della comunità Amici di Emmaus di Piadena. I poveri che aiutano i poveri seguendo l'Abbé Pierre. Il mercatino dell'usato di Canove de' Biazzi che sostenta la comunità. I volontari
L' Abbé Pierre, il prete dei poveri e degli emarginati scriveva: “Avere sofferto rende molto più permeabili alla sofferenza altrui”, una frase dal significato intenso per un uomo che, non solo possedeva una grande capacità oratoria, ma sapeva arrivare al cuore della gente perché metteva in pratica ciò che sentiva dal più profondo dell’anima.
L’insegnamento dell’Abbé Pierre è vivo più che mai. Giovedì 1 febbraio, alle ore 21.00, presso il Cinema Chaplin di Cremona, verrà proiettato il film di Denis Amar “Inverno 54” con Claudia Cardinale e Lambert Wilson. Il film rievoca la straordinaria mobilitazione dei francesi in favore dei senzatetto, conosciuta alle cronache storiche come “l'insurrezione della bontà”, seguita all’appello lanciato dall’Abbé Pierre dai microfoni di Radio Lussemburgo il 1 febbraio 1954. Fu un evento senza precedenti: uno slancio di generosità immediato che spinse il governo a sbloccare i fondi necessari per finanziare alloggi d’emergenza. L’evento è organizzato dall’ Associazione “Amici di Emmaus ODV” di Piadena di cui ricorrono quest’anno i trent’anni dalla sua costituzione. L’ingresso è a offerta libera ed il ricavato verrà devoluto alla Comunità Emmaus di Canove de’ Biazzi, frazione del comune di Torre de’ Picenardi.
I festeggiamenti hanno avuto inizio lo scorso 23 gennaio, presso la comunità Amici di Emmaus di Piadena, nella sede di Canove de’ Biazzi, frazione di Torre de’ Picenardi, in Provincia di Cremona. Alla presenza del Vescovo Antonio Napolioni, delle autorità del territorio e dei parroci delle unità pastorali di Piadena e Torre de’ Picenardi, insieme ad operatori, ospiti della comunità e volontari è stato celebrato l’importante traguardo dei trent’anni di attività presso il territorio cremonese degli Amici di Emmaus. Proprio il 20 gennaio 1994 nasceva il gruppo “Amici di Emmaus”, associazione di volontariato senza fini di lucro, sede legale presso il comune di Piadena, aderente al movimento internazionale Emmaus fondato in Francia dall’Abbé Pierre nel 1949 ed oggi presente nel mondo con circa 400 gruppi in più di 40 Paesi. Il 22 gennaio, a Parigi, nel 2007, moriva l’Abbè Pierre. Un mix di date di rilievo che accende i riflettori sull’importante ruolo che la comunità di Emmaus svolge. E’ un luogo di rifugio di diseredati di tutte le età, confessioni religiose ed etnie, è un nuovo punto di partenza per chi è stato messo in difficoltà dalle prove difficili che spesso la vita ci sottopone. Spesso i saggi, coloro che hanno vissuto a lungo insegnano che nella vita per risollevarsi serve forza d’animo, un pizzico di fortuna e buoni amici capaci di prenderci per mano e sostenerci quando il mondo sembra averci chiuso ogni porta. Gli Amici di Emmaus sono proprio questo, una famiglia che non possiede legami di sangue ma crea legami con il cuore. Uno scambio di affetto e di fiducia che si costruisce giorno dopo giorno.
“La nostra è un’associazione di volontariato e quest’anno compiamo trent’anni, da 23 anni gestiamo la comunità di accoglienza che ha sede a Canove de’ Biazzi, nel comune di Torre de’ Picenardi, una comunità di vita e di lavoro per persone che si trovano in difficoltà di vario genere – sottolinea Massimo Bondioli (Presidente Amici di Emmaus di Piadena) - il nostro è luogo che accoglie queste persone ma che chiede anche loro di impegnarsi nel darsi da fare per mantenersi nel tempo in cui restano all’interno della comunità e anche per diventare attori di solidarietà, questa è la scommessa vincente dell’Abbè Pierre: poveri che aiutano poveri e riescono a sostenere progetti di solidarietà in Italia e nei Paesi del sud del mondo”.
La struttura di Canove de’ Biazzi è in grado di ospitare una quindicina di persone il cui mantenimento deriva quasi esclusivamente dall’attività del mercatino dell’usato dove vengono raccolti e rivenduti indumenti, libri, mobili, oggetti di vario genere usati che vengono donati dai cittadini. E’ straordinaria l’esposizione che si presenta, straordinaria è la sensazione di scoperta attraverso questo mondo dell’usato.
“L’associazione si occupa prevalentemente di recuperare oggetti di vario genere che non vengono più utilizzati, si fa una cernita degli oggetti che possono essere rivenduti, in questo modo si attua un percorso di economia circolare che, soprattutto in questo periodo, è decisamente molto importante – racconta Patrizia Santi (volontaria Amici di Emmaus Piadena) – molte sono le risorse necessarie per fare questo tipo di lavoro: una parte è data dall’impegno dei nostri comunitari e, una parte, dal supporto dei nostri volontari”. Rendere professionale l’attività di mercatino dell’usato richiede lo svolgimento di numerose attività.
“La raccolta di oggetti usati implica un iter di recupero dal trasporto con camion, allo smontaggio al rimontaggio di mobili, al rimetterli a disposizione dei clienti, inoltre, c’è chi si occupa di tutti quei servizi indispensabili per vivere dalle pulizie alla cucina, ognuno mette a disposizione le proprie competenze e capacità per questa grande casa – specifica Bruno Sereni (Responsabile della comunità Amici di Emmaus) - siamo una comunità di vita, le persone arrivano qui dai percorsi più vari, difficili, a noi chiedono la possibilità di avere un po' di dignità per ritrovare un po' di speranza nel futuro lavorando e recuperando stima verso sé stessi”.
Lo sa bene Safi Breshna(ospite afghana della comunità Amici di Emmaus di Canove de’ Biazzi) che all’interno della comunità sta imparando il concetto di libertà e di pari diritti tra uomini e donne: “Sono felice di essere qui, sto imparando l’italiano un poco alla volta, sto imparando ad andare in bicicletta, un qualcosa che in Afghanistan è permesso solo agli uomini”.
Non dimentichiamo che da quando i Talebani hanno preso il potere nell’agosto 2021, le donne afghane sono sempre più escluse dalla vita pubblica e dalla società. A loro è stato vietato l’accesso all’istruzione secondaria e all’università, c’è a chi è negata completamente la possibilità di studiare. Non possono fare sport, scoprire il proprio viso, né lavorare per organizzazioni non governative. La libertà per loro non è scontata.
Henri Antoine Grouès, conosciuto come l'Abbè Pierre, aveva visto da vicino povertà ed ingiustizie fin da bambino, non perché lui lo fosse, ma il padre, un barbiere, faceva la barba gratis a chi non poteva permetterselo e portava con sé l’allora piccolo Henri. La difesa e l’aiuto ai più deboli gli entrò nel sangue in giovane età. Fu un partigiano e darà un grosso contributo alla liberazione della Francia. Abbè Pierre si poteva incontrare ovunque tra i poveri di tutto il mondo, gli emarginati, i senza tetto, quelle persone che venivano considerate “gli ultimi”. Non solo. Si ricordano i suoi incontri con Einstein, Camus, con Indira Gandhi per citarne qualcuno. A Sarajevo durante i giorni bui dell’assedio per tentare di fermare la guerra. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona lo ricorda per la sua sensibilità, il suo coraggio, per ogni di gesto di generosità capace di farsi voce incessante di un grande messaggio che ancora oggi vive più che mai.
Noi di CremonaSera abbiamo fatto un piccolo viaggio all’interno della comunità degli Amici di Emmaus Piadena, sede di Canove de’ Biazzi. Abbiamo incontrato Massimo Bondioli (Presidente Amici di Emmaus di Piadena); Patrizia Santi (volontaria Amici di Emmaus Piadena); Bruno Sereni (Responsabile della comunità Amici di Emmaus); Safi Breshna (ospite afghana della comunità Amici di Emmaus di Canove de’ Biazzi).
I particolari delle interviste nel video realizzato da Gianpaolo Guarneri, Studio B12.
Servizio fotografico di Gianpaolo Guarneri
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