Ieri sera calato il sipario su Zara. Nero sulle vetrine, quasi un simbolo della crisi del commercio in centro. Si tratta sul subentro nel giro di poche settimane
Ieri sera, poco dopo le 20, con la chiusura definitiva del negozio di Zara, alcuni operai hanno provveduto a chiudere le vetrine con coperture nere. Il lavoro (come dimostrano le immagini di Gianpaolo Guarneri) è proseguito fino a tarda notte. Dunque cala il sipario su 13 anni di attività del negozio di abbigliamento Zara, diventato un punto di riferimento per l'abbigliamento femminile in città. La scelta della multinazionale di incrementare lo shopping online priva comunque la città di un bel negozio in pieno centro. Il colore nero per la chiusura delle vetrine non è certo un gran scelta estetica anche se in cuor suo la proprietà Maschi spera che la chiusura duri soltanto poche settimane. Infatti da tempo è in corso la trattativa per il subentro nei 600 metri dello spazio nell'ex Upim (ed ex Trony) da parte di una multinazionale austriaca specializzata in prodotti per la casa. In questi mesi è stato un disastro per diversi negozi di abbigliamento che hanno chiuso (da Tesius a Doppelganger, da Upside Down a Zara e Bettina e tanti altri). E poi il centro città ha tanti buchi neri a cominciare da quel cinema Tognazzi chiuso da oltre dieci anni su cui non sembra ci sia il minimo spiraglio o il Politeama. Certo si sta recuperando la sede della Banca d'Italia ma i buchi neri continuano a crescere. Tempi davvero duri per alcune categorie della Cremona del commercio che richiamava clienti anche dalle province vicine. Gli affitti cari, lo shopping online, le difficoltà di arrivare in centro, i centri commerciali che continuano a crescere attorno alla città (Armaguerra e altri sulla tangenziale compreso il potenziamento di Castelvetro Piacentino con Rossetto) stanno dando la mazzata definitiva.
Fotoservizio di Gianpaolo Guarneri (FotoStudio B12)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti