Il 6 dicembre iniziata la piantumazione delle piste ciclabili tra Casale, Vidolasco e Camisano
Il 6 dicembre è iniziata la piantumazione di due delle tre ciclabili comunali: quella che collega Casale con Vidolasco e l’altra con Camisano.
L’intervento, proposto dal comune, è stato accolto con la massima disponibilità dai vertici del Parco del Serio che ha progettato e pianificato l’operazione in stretto contatto con Antonio Moretti, responsabile l’ufficio tecnico comunale.
Saranno messi a dimora 424 esemplari (294 verso Vidolasco, 130 verso Camisano) tra piante e arbusti, resi disponibili gratuitamente dal parco. Tra le prime aceri e meli. Tra i secondi cornioli, lantane, pallon di maggio.
L’operazione, che si svilupperà in più fasi, è iniziata questa mattina e ha interessato la ciclabile per Vidolasco.
Sotto la guida di Marco Occhionero, vivaista del Parco e responsabile della scelta delle essenze, alcuni consiglieri comunali, volontari, tecnico comunale e cantoniere hanno provveduto a piantare i primi esemplari.
Nelle prossime settimane dovrebbe essere completato questo segmento iniziale del progetto. Il lavoro sarà più veloce se aumenteranno il numero dei volontari disposti a fornire il loro contributo.
«E’– spiega Laura Comandulli, direttrice del Parco – un intervento riqualificazione ambientale finalizzato anche a migliorare il percorso di due importanti tratti di mobilità sostenibile. Fa parte di un programma basato su un’azione sinergica tra comuni del Parco e Parco stesso. Questa scelta ci permette di fornire risposte precise alle esigenze ambientali del territorio, impostazione che sta dando ottimi risultati».
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Parco, Basilio Monaci. Sottolinea: «Il confronto e il dialogo con i comuni è uno degli elementi base sui quali si fonda la gestione del Parco. L’intervento sulle ciclabili di Casale Vidolasco è nato appunto da questo scambio reciproco di idee e proposte e dalla disponibilità di entrambi gli enti a collaborare tra di loro. E’ un risultato lusinghiero. Conferma che la strada intrapresa è quella giusta. E’ la strada che permette al Parco di calibrare al meglio la propria azione e di essere sempre più incisivo nella politica ambientale del territorio di sua competenza».
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