Il Santuario lauretano di Sant'Abbondio compirà quattrocento anni nel 2024. In preparazione una serie di eventi ed un pellegrinaggio diocesano a Loreto
Festeggerà i quattro secoli di vita il prossimo anno il santuario della Madonna Lauretana in Sant’Abbondio. In previsione dell’anniversario la parrocchia, in accordo con la Diocesi di Cremona, sta organizzando una serie di eventi che prevederanno conferenze della Società Storica Cremonese che sottolineeranno il profondo legame esistente tra la Santa Casa e la città e un pellegrinaggio diocesano al Santuario di Loreto. L'impresa della Santa Casa si deve al giureconsulto Gian Pietro Ala, devotissimo, per molti anni, della Casa di Loreto. Due padri riportarono da Loreto i disegni "per potere operare il tutto con somiglianza... il che fatto, il giorno primo di marzo del 1624 si cominciò a cavare i fondamenti", nell'area del cimitero contiguo alla chiesa di S. Abbondio. In realtà la devozione per la Madonna di Loreto, nota anche come Madonna nera, risale in città alla metà del Quattrocento.
"La statua della Beatissima Vergine, fu fatta anch'ella a somiglianza di quella di Loreto, scolpita da un eccellente scultore" e dipinta da un artista che non aveva peraltro mai visto l'originale e che finì, primo miracolo della Vergine, con l'avvicinarsi alla Madonna di Loreto cancellando via via il suo lavoro fino "allo stato che al presente si ritrova, che causa non so che del divino in quel santo volto, e fa restare commosso chiunque la mira". Fu benedetta dal cardinale Pietro Campori, Vescovo di Cremona. Nel vestibolo antistante il santuario vi è uno scenografico altare settecentesco, progettato dallo Zaist, di notevole effetto scenografico e architettonico, al di sopra del quale è un gruppo statuario ligneo, rappresentante la Sacra Famiglia, opera di Giacomo Bertesi, il più apprezzato scultore barocco dell’area cremonese. Visibile sulla parete laterale una Madonna in gloria, opera di Galeazzo Campi, capostipite della nota famiglia di pittori cremonesi, databile al secondo decennio del Cinquecento.
Nel 1625 Il Consiglio Generale decretò che Cremona fosse posta sotto la protezione della Vergine Lauretana di S. Abbondio. Gian Pietro Ala morì di peste nel 1634. La prima incoronazione della statua avvenne nello stesso anno, e da quel momento la Santa Casa che la custodisce divenne la principale meta di pellegrinaggio, estendendo la propria fama oltre i confini diocesani, facendo diventare Il sacello di Sant’Abbondio l’unico punto di riferimento del culto cittadino. A questa incoronazione seguì la ben più importante cerimonia del 17 agosto 1732, da cui deriva la celebrazione attuale, quando il capitolo del Vaticano la incluse tra le Madonne riconosciute come "coronate". Le precedenti due corone seicentesche sono andate disperse, mentre le vesti sontuose di seta e broccato che la adornavano furono rimosse nel 1889 per ottemperare alle disposizioni del vescovo Geremia Bonomelli e la sua fu coperta da uno strato di gesso modellato in modo tale da simulare una veste panneggiata.
L'evento memorabile, rimasto a lungo nella memoria storica di generazioni di cremonesi, avvenne nel 1630 quando, infuriando la peste, l'effige della Beata Vergine Lauretana il 30 maggio venne portata per le vie della città in una grande processione propiziatrice. Le chiesero la liberazione dal "cholera morbus". Quando finalmente, sia pure qualche anno dopo, il flagello abbandonò definitivamente la città, vi fu chi ne attribuì il merito alla Madonna Nera.
La foto del Santuario Lauretano è di Antonio Loeni
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