7 novembre 2023

Inaugurata in Battistero la mostra "I volti della Cattedrale": i mascheroni delle loggette del duomo raccontano la società cremonese di mille anni fa

Volti enigmatici, fissi nella loro ieraticità, emersi da un passato che ci accumuna, tornati nel nostro presente a ricordarci che siamo parte del grande cerchio della vita. Volti modellati nella pietra, incastonati nelle pietre della Cattedrale, che hanno sfidato il tempo e lo spazio, la materia che si fa uomo e animale. Ma quegli uomini non sono altro che i cremonesi di mille anni fa, e le protomi animali hanno il forte carattere simbolico che troviamo nei bestiari medievali. La Cattedrale li riunisce fisicamente e simbolicamente nel loro significato escatologico di tensione verso l’infinito e la trascendenza, vari microcosmi inseriti in un unico macrocosmo che restituisce l’immagine di una società in pieno equilibrio tra uomo e ambiente, tra natura e spiritualità. Non è un’unanimità anonima, quella raffigurata nei mascheroni, ma è invece fortemente caratterizzata con tratti essenziali ed universali, estremamente realistici e di una modernità a tratti sconvolgente frutto di quell’estrema sintesi di cui sono stati capaci gli anonimi scultori medievali che li hanno realizzati. “I volti della Cattedrale” la mostra dei calchi delle protomi, cioè i volti umani ma anche musi animali, scolpiti nelle loggette della parte alta dell’edificio sacro, inaugurata all’interno del Battistero, si arricchisce delle suggestioni suggerite dallo stesso ambiente in cui è inserita. Un allestimento semplice ed efficace, curato dall’architetto Maurizio Ferrari del Laboratorio del Cotto e da operatori dell’Associazione Donatori del tempo libero, affidato a luci puntiformi che esaltano le masse nei giochi tra pieni e vuoti nella spettacolarità della volta del Battistero, divenuto, come sottolineato da don Gianluca Gaiardi, la prima sala del museo diocesano. Qui, in futuro, potranno essere esposti altri pezzi attualmente in fase di restauro, per completare la galleria delle sculture romaniche del Duomo. 

I calchi e la riproduzione in terracotta bianca di queste sculture sono stati realizzati dal Laboratorio del Cotto, durante i restauri della facciata della Cattedrale negli anni Novanta, previo consenso da parte degli uffici di Soprintendenza per i beni artistici, utilizzando ancora una particolare tecnica, oggi superata dallo sviluppo tecnologico. Oltre a poter visionare i 24 calchi delle protomi e conoscerne forme e simboli, il visitatore, grazie al supporto multimediale lungo il percorso dell’esposizione, può anche approfondire il tema dell’operazione del calco realizzata nella fine anni ’80- inizio anni ‘90 con gomma termoindurente di produzione francese e applicazioni di materiali direttamente sulla superficie antica. L’esposizione è occasione per presentare un aggiornamento di studi condotto da CrArT e un approfondimento della storia e dei valori di una società comunale che oggi è possibile rileggere in queste opere scultoree, grazie anche alle utilissime schede didattiche. L’esposizione è realizzata con il patrocinio e la collaborazione della Diocesi di Cremona e il sostegno al progetto di Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona.  

La mostra resterà aperta fino al 7 gennaio 2024, dal martedì alla domenica 10-13 e 14.30-18. Biglietto di ingresso per battistero e mostra: 10€

Fabrizio Loffi


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