13 novembre 2022

La chiesa del patrono di Cremona, Sant'Omobono, e quelle due statue sulla facciata. Ecco perché una è di Sicardo

Presso la chiesa di S. Egidio ed Omobono vi sono due statue di derivazione antelamica, probabilmente tali sculture sono del 1200.

La copia delle stesse statue è presente presso il Museo Diocesano di Cremona.

Prima di occuparci delle statue cercheremo di ricostruire la storia del primo Santo Laico della Cristianità.

Innanzi tutto la chiesa di S. Egidio esisteva 250 anni prima che Omobono Tucenghi vi morisse durante la preghiera mattutina il 13 Novembre 1197.

La chiesa era stata edificata in onore di S.Egidio Abate il 7 maggio del 949 dc e voluta dal Vescovo dell' epoca, Diamberto Germano.

Solo dopo la morte del mercante Cittanoviano Omobomo Tucenghi e la sua “strana quasi immediata” beatificazione, la chiesa viene denominata S. Egidio et Omobono.

Che cosa ha causato la quasi immediata beatificazione di Omobono, se non l'intervento diretto presso Roma del Vescovo cremonese Sicardo Casaleno?

Si, perchè Sicardo parte per Roma nel 1198 con il parroco Osberto e pochi cittadini cremonesi.

Papa Innocenzo III, il 12 gennaio 1199, santifica Omobono .

E' passato poco più di un anno dalla sua morte e il commerciante non ha compiuto alcun miracolo.

Diventa il primo santo laico della Cristianità.

Sicardo si assicura una mossa politica che mira a rendere Santo un cittadino della Civitas Nova, in aperto conflitto con la Civitas Vetera, la sua stessa città.

Cremona è in piena guerra civile a causa del Populus ( Cittanoviani ) in lite con l'episcopio ed i Milites (la città Vetera).

Sebbene le mura della città avessero già una certa importanza si cercò di allargarle ad un ambito più vasto che accogliesse il Cittanova, la nuova città Borghese.

Lo afferma lo stesso Sicardo nel suo “Cronica”, citando il 1169. Già l'anno seguente, nel 1170, le mura vengono allargate .

Nel 1182 le due città e le due fazioni nominano diversi Potestas, i Podestà.

Era in uso chiamare Podestà “forestieri” per garantire superpartes.

Arrivavano da Bergamo, Modena, Reggio...

I nuovi Borghesi, quasi tutti commercianti agiati ma non Nobili, erano divisi dalla Vecchia Città protetta dal Vescovo. Il limite ultimo era la Cremonella , il colatore primordiale di Cremona che separava gli attuali Corso Campi da Corso Garibaldi , vecchio e nuovo ambito cittadino.

In questo ambito politico e in questo fermento storico ecco che si colloca la Beatificazione del Tucenghi Omobono, commerciante Cittanoviano.

Sicardo da buon diplomatico probabilmente rende Santo un commerciante della “città avversaria” per portare pace e la Bolla di Innocenzo III lo dice velatamente.

Le ossa di S.Imerio ( patrono di Cremona prima di Omobono), erano da poco state rinvenute tra le macerie della cattedrale distrutta dal terremoto del 1117 e abbandonata alla rovina per decenni.

Era anche giunto il momento di cambiare Patrono, ricostruire la cattedrale.

Se Sicardo ha tale ruolo, allora significa che ambiva a fondere le due fazioni ed è lungimirante nel concedere alcuni benefici ai Cittanoviani per allentarne forse le divergenze con i suoi concittadini.

Le due statue poste ai lati dell'ingresso alla Chiesa vengono da più parti identificate come S.Omobono sul lato destro e S.Egidio sul lato sinistro.

La statua identificata come Omobono presenta un uomo con il capo non adorno da cappelli e che regge nella mano sinistra una borsa.

Nella iconografia del santo trattasi del borsello del ricco commerciante che usava per distribuire denari ai più poveri in atto di umiltà e carità.

La statua identificata come Egidio presenta un uomo di rango elevato, con un cappello a mo' di mitra, un bastone da pastore nella mano destra ed un libro nella mano sinistra.

Tale rappresentazione a mio avviso appartiene più ad un vescovo che al santo in questione.

S.Egidio abate è ricordato come umile e rappresentato con accanto una Cerva e con una freccia infilzata nella mano.

La rappresentazione iconografica di Egidio nulla ha a che vedere con la statua di sinistra.

Sebbene le statue abbiano 800 anni sono ancora visibili i rilievi di un abito che pare in tutto e per tutto rappresentativo di un vescovo e se vescovo è, non può che essere colui che ha portato alla gloria Omobono Tucenghi, cioè Sicardo Casaleno.

 

 

Maurizio Mollica


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