La marcia della gente dell'OglioPo: "Riaccendiamo il nostro ospedale". Oltre 500 partecipanti alla manifestazione senza bandiere di partito. Forte messaggio alla Regione e alla politica
Il corteo è iniziato sotto i battiti di tamburi e di trombe del Gruppo storico il Torrione. Più di 500 persone, tante facenti parte delle oltre 80 associazioni aderenti, sono quelle che hanno partecipato al corteo della manifestazione, che da San Francesco è arrivata in Piazza Garibaldi, organizzata dal Coordinamento cittadine e cittadini per l’ospedale Oglio Po che ha invitato tutti a scendere in piazza per difendere la sanità del Casalasco-Viadanese e l’Ospedale OglioPo: “Riaccendiamo il nostro Ospedale”, questo lo slogan con cui la manifestazione si è aperta.
Tanti gli striscioni, i cartelli e le bandiere di associazioni, escluse quelle dei partiti in quanto le coordinatrici hanno più volte ribadito, anche oggi in manifestazione, che non volevano bandiere o “che fossero messi cappelli”, per restare apolitici ed apartitici. E così è avvenuto.
Durante i vari interventi è emersa la preoccupazione rispetto al futuro della sanità casalasca e dell’Ospedale, con vari riferimenti ai tagli operati negli anni. Laura Passerini, una delle prime a prendere parola, si è mostrata emozionata nel “vedere tanta gente”, Ha ripercorso qualche ricordo da infermiera dei vari passaggi da tre Ospedali a quello unico esistente ora ed ha rimarcato a più riprese che oggi così le cose non possono andare avanti: “vogliamo riaccendere il nostro Oglio Po”, questo l’intento ribadito più volte.
Stesse riflessioni da parte anche di altri componenti del coordinamento con affondi diretti a chi “di promesse ne ha fatte e contro chi non si è preso la responsabilità, dichiarando al contrario che qui tutto va bene e tutto funziona meravigliosamente”, mentre così non è.
“L’OglioPo è in affanno, i posti letto sono stati ridotti, c’è il problema delle liste di attesa e di un continuo depotenziamento dell’Ospedale che però deve avere un limite”. “Il diritto alla salute è importante e noi lo difenderemo perché è un diritto irrinunciabile da parte di tutti noi”. Queste le parole delle Coordinatrici.
Le richieste sono in sintesi quelle di una piena ripresa dei reparti, la riapertura del punto nascite e la partenza concreta della Casa di comunità.
Il messaggio finale a politica e Regione è stato forte, per una presa di coscienza da parte delle istituzioni, affinché si occupino davvero del territorio e dei cittadini di questa area OglioPo: “Noi la faccia l’abbiamo messa, ora mettetela anche voi”, questo il messaggio in sintesi!
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