22 giugno 2024

La Parrocchia di Trigolo in festa per la restituzione della pala d’altare di san Luigi Gonzaga rubata nel 1995

“San Luigi Gonzaga in preghiera davanti alla Beata Vergine Maria”: questa la pala d’altare seicentesca restituita alla comunità di Trigolo nel pomeriggio di venerdì 21 giugno, proprio in occasione della memoria liturgia di san Luigi Gonzaga.

Una data significativa dunque per un ritorno atteso da trent’anni, per placare, almeno in parte, il dolore e l’umiliazione, per la chiesa spogliata, non solo della pala, ma di tutti i suoi beni culturali ad opera di ignoti in quel lontano 20 ottobre 1995. Il grande dipinto, recuperato dai Carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Torino, fu sottratto nella notte, insieme ad altre opere e arredi liturgici, durante un furto accuratamente pianificato da abili ladri che, per agire indisturbati e assicurarsi la fuga, avevano inibito la linea telefonica della canonica tagliandone i cavi e impedendo così al parroco di lanciare l’allarme.

La riconsegna della pala è avvenuta al termine della celebrazione presieduta dal parroco don Marino Dalè, affiancato dal collaboratore don Silvio Aboletti e dal diacono permanente Raffaele Ferri. Presenti anche don Giuseppe Ferri, parroco all’epoca del furto, e don Gianluca Gaiardi, incaricato diocesano per i Beni culturali. Per l’Arma presenti il comandante del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Torino Ferdinando Angeletti, alcuni rappresentanti dell’Arma territoriale e la sindaca Mariella Marcarini.

Ad accogliere il ritorno della pala “San Luigi Gonzaga in preghiera davanti alla Beata Vergine Maria” i parrocchiani e i bambini del Grest che hanno accolto l’Arma con tante bandierine tricolore realizzate proprio come attività del Grest.

Il parroco, dopo i saluti, ha espresso la propria gioia e quella di tutta la comunità per il ritrovamento e la riconsegna dell’opera. Quindi ha ricordato la vita di san Luigi Gonzaga e la sua consacrazione alla Vergine Maria, proponendo alcune riflessioni sulla condizione giovanile e la sua spiritualità. Don Marino Dalé ha quindi sottolineato l’impegno, l’attenzione e la solerzia dell’Arma nel ritrovamento della pala, ma ha anche auspicato che le indagini proseguano e che anche le opere minori trafugate possano essere restituite alla comunità trigolese.

Il comandante Angeletti, dopo aver ricordato come avvenne il furto, ha spiegato le circostanze del ritrovamento e le indagini che ne hanno permesso la restituzione. Ai presenti ha detto: «Oggi possiamo restituire alla parrocchia e alla comunità l’opera di san Luigi. Non è importante il valore venale dell’opera. È importante il valore culturale, ma soprattutto il valore della riunione dell’opera alla sua comunità».

Quindi don Gianluca Gagliardi, anche a nome del vescovo, ha ringraziato l’Arma per aver restituito alla parrocchia di Trigolo un’opera preziosa per la comunità, per il suo valore artistico, spirituale e simbolico. Nell’apprezzare il «bel momento comunitario», ha anche rivolto un plauso all’Arma che, unica tra le istituzioni militari, ha istituito un nucleo ad hoc per la tutela dei beni culturali, un anno prima che l’UNESCO invitasse gli Stati a dotarsi di una struttura di questo tipo.

Infine don Giuseppe Ferri, parroco di Trigolo all’epoca del furto, ha rievocato l’umiliazione e la tristezza provati trovando una chiesa sfasciata dopo il sacrilego scempio. E ha aggiunto: «La chiesa spoglia è stata, nel tempo, arricchita da altri dipinti, da opere e oggetti d’arte, ma il recupero della pala di san Luigi Gonzaga è una soddisfazione che fa anche sperare nella protezione del Santo per tutta la comunità».

 

I DETTAGLI DEL RITROVAMENTO

Le indagini del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vercelli, sono scaturite dall’individuazione, da parte dei militari del Comando TPC, di un’opera che era stata posta all’incanto presso una casa d’aste piemontese, le cui fattezze erano molto simili al dipinto sottratto nella parrocchiale di Trigolo. La comparazione dell’immagine dell’opera con quella contenuta nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più completa banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, ha consentito di scoprire che l’opera in vendita era proprio la stessa che era stata sottratta quasi trent’anni prima dalla chiesa di San Benedetto a Trigolo.

Ulteriori conferme sono poi giunte dal riscontro con i documenti presenti negli archivi fotografici della Diocesi di Cremona che l’Ufficio Beni culturali della Curia ha potuto fornire, anche grazie alla dovizia del parroco all’epoca del trafugamento, che diligentemente custodiva documenti e foto dei beni conservati in chiesa.

La cerimonia di restituzione ha testimoniato ancora una volta l’importanza che riveste l’opera di sensibilizzazione che le articolazioni del Comando Carabinieri TPC compiono quotidianamente con i responsabili degli Uffici diocesani per i Beni culturali della Diocesi, anche attraverso la divulgazione ai parroci della pubblicazione Linee Guida per la Tutela dei Beni Culturali Ecclesiastici, realizzata dal Comando nel 2014 unitamente alla Conferenza Episcopale Italiana: un documento che, oltre a contenere consigli pratici per la difesa dei beni chiesastici da eventi predatori, diffonde e valorizza le iniziative di catalogazione e censimento dei beni delle Diocesi che, con grande impegno, conducono in ordine al proprio patrimonio culturale.

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