Mario Soldati quel legame con Cremona. La sua tesi sul Boccaccino e la poesia sulla stazione di Olmeneta (con disegno di Maccari)
Una vicenda che sembra scritta nel destino. “Condividevamo la stessa passione per i pittori di fine '400; quando le immagini erano ancora in bianco e nero, ha intervistato per la RAI Mirella e Peppino Cantarelli, amici di famiglia, nella cui osteria si mangiava di fianco a quadri di Ligabue e Morandi, tra i loro clienti Burt Lancaster, Robert De Niro, Gerarde Depardieu, Bernardo Bertolucci: ha pubblicato i suoi versi l'anno della mia nascita. Insomma, si sono intersecate cose sue che appartengono alla mia vita”. Ora il nuovo intreccio: Piergiuseppe Anselmi, filologo cremonese, studioso del poema 'Antiquarie prospetiche Romane' che potrebbe essere attribuito a Leonardo Da Vinci, ha scoperto che Mario Soldati (scrittore, giornalista, saggista, regista, sceneggiatore e autore televisivo) è stato a Cremona e durante quel suo primo viaggio nella 'Valle del Po' ha fatto tappa ad Olmeneta, dove il treno si fermava, e ha dedicato alla stazione del piccolo paese una poesia, sinora sconosciuta o quasi.
“Mi sono sempre interessato ai grandi del periodo di Boccaccio Boccaccino - racconta Anselmi -. E' così che mi sono imbattuto nel lavoro di Giacomo Jori in cui si parlava della tesi di laurea di Soldati sullo stesso Boccaccino. Il suo relatore è stato Lionello Venturi, autorevole storico dell'arte”.
Siamo agli inizi del 1927, Soldati aveva 21 anni. “Mi piace immaginarlo seduto sui banchi della nostra Cattedrale mentre ammira i bellissimi affreschi del Boccaccino”. Di quei tempi resta la lettera del giovane studente universitario ad Adolfo Venturi, anch'egli importante storico dell'arte, padre del suo maestro Lionello: “In questi giorni io mi recherò a Cremona, e mi ci fermerò più di un mese, al fine di preparare la tesi: naturalmente andrò anche a Ferrara e a Venezia e dovunque, in quei paraggi, esistano opere di Scuola Cremonese, o di autori che presentino interferenze con i Cremonesi e soprattutto con il Boccaccino, Poiché ho intenzione di studiare, almeno per ora, tutta la scuola Cremonese, ma soltanto fino alla morte del Boccaccino. Appena avrò concluso qualcosa mi permetterò di inviarLe il manoscritto, ove Ella abbia la bontà di rendermelo”.
Non è tutto. Le pagine sulla tesi di Soldati (laureatosi, con centodieci e lode, il 12 novembre 1927), hanno svelato un'altra perla, anch'essa riportata alla luce da Anselmi: la breve poesia, datata 'Cremona estate 1927' e, come detto, data alle stampe, all'interno della raccolta 'Canzonette e Viaggio televisivo', dopo più di 30 anni. Eccola: 'Come il Capostazione di Olmeneta, il berretto geranio, il corno in mano, mira superbo, con la faccia lieta, fuggire il treno ver l'aperto piano, e poi riprende la sua vita queta, il passo strascicato, il guardo vano...'. A fianco, il disegno in cui Mino Maccari ritrae il capostazione in compagnia di una persona.
Per Anselmi un'altra coincidenza: “I miei genitori sono di Casalsigone, 400 metri in linea d'aria da Olmeneta. Mi muovo spesso in treno e passo da quella stazione, che è rimasta sostanzialmente identica a quella vista e descritta da Soldati”.
Il filologo si schermisce: "L'informazione sulla poesia di Soldati è di Jori. Io, forse, sono l'unico ricettore cremonese che l'ha captata e diffusa a qualche 'guardiano della Bellezza'". Poi lancia una proposta: “Di quel testo non si sa praticamente nulla, nessuno ad Olmeneta ne era a conoscenza. Il 2027 non è lontanissimo: perché in occasione del centenario di quei versi non celebrare, non dico con la solita targa ma con un ricordo, una pagina letteraria importante e il fatto che un grande scrittore è stato ispirato da un villaggio sperduto?”. Qualche giorno fa, Anselmi è entrato nella libreria Ponchielli, tra i cui scaffali si reca spesso, e ha confidato con emozione il suo ritrovamento alla titolare, Franca, un volto della cultura cittadina che tutti conoscono. Lei, Franca, ha colto al volo l'interesse, il fascino della scoperta e, senza perdere tempo, ha messo a disposizione sul blog della libreria la documentazione raccolta dal suo affezionato cliente intitolandola 'Ed eccovi una storia'. Una bella storia che potrebbe continuare nel 2027.
Nelle foto Mario Soldati durante le riprese di "Viaggio nella valle del Po" e la poesia dedicata a Cremona, l'illustrazione di Maccari del capostazione di Olmeneta, il libro su Soldati, poi la sua tesi di laurea su Boccaccino, la piccola stazione di Olmeneta e Piergiuseppe Anselmi
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