Matteo Bianchetti:”Rimanere così tanti anni è una gratificazione. Posso parlare solo bene dei tifosi e del loro atteggiamento. Ci sono sempre stati vicini"
Il capitano grigiorosso Matteo Bianchetti, a pochi giorni dall’esordio in campionato a Cosenza, è intervenuto in conferenza stampa presso il centro sportivo G.Arvedi, per rispondere alle domande dei giornalisti presenti.
Il mister e la società hanno spiegato che l’obiettivo stagionale è fare meglio dell’anno scorso. Come si inizia una stagione con una premessa del genere? “Dobbiamo partire meglio dell’anno scorso, perché iniziare con il piede giusto è fondamentale e sappiamo che nella scorsa stagione ci è mancato qualche punto delle prime giornate. Sarà difficilissimo, ci sono tante squadre che hanno il nostro stesso obiettivo e ci aspetteranno tutti col coltello tra i denti. Ripetersi sarà difficile, ma in questo mese abbiamo lavorato bene e non vediamo l’ora di metterci all’opera”.
Castagnetti è alla settima stagione in grigiorosso, tu alla sesta e Buonaiuto alla quinta. Siete diventati bandiere grigiorosse… “Non ci saranno più quelle che giocano nella stessa squadra per 15 anni, ma quando trovi l’ambiente giusto, in cui puoi dare il tuo contributo e sentirti gratificato, è meglio restare dove sai cosa puoi ricevere. Rimanere così tanti anni è una gratificazione e per la società rappresenta una bella soddisfazione, è un segnale che si lavora molto bene”.
Il Cosenza ha cambiato pelle ed è ripartito da mister Alvini. Che gara ti aspetti? “Sarà una partita difficilissima sia a livello ambientale che di calendario. In Coppa Italia si è visto che essendo agosto i ritmi sono bassi, dovremo essere bravi nel gestire sia le situazioni in campo che la condizione fisica. Servirà pazienza in gestione, il Cosenza è diverso dallo scorso anno ma ha caratteristiche ben precise. Ci aspetta una gara combattuta”.
In ritiro avete giocato anche con la difesa a 4. Come si è trovata la squadra? E come cambia il lavoro dei difensori con Fulignati? “È stato un buon esperimento, durante l’anno può capitare di giocare in quel modo e provare qualcosa di diverso ci ha fatto bene. In ogni caso la nostra filosofia in fase di possesso e non possesso è sempre quella, le nostre mezzali di fatto sono tutte trequartisti. Fulignati ci sta dando una mano, è entrato negli automatismi che avevamo già l’anno scorso ed è sicuramente un valore aggiunto”.
In una squadra con tanti elementi offensivi, i difensori devono lavorare ancora di più? “Sì, ma quando giochi facendo così tanto possesso avere tanti giocatori che sanno trattare la palla è un bene. Gli stessi giocatori offensivi ci aiutano in fase di pressione, con questo modo di giocare andiamo in difficoltà se non corriamo tutti e undici”.
Tu, Antov e Ravanelli siete stati i grigiorossi con il maggior numero di passaggi completati nella scorsa stagione. Segno di un possesso palla poco efficace? “Spesso lo facciamo per stanare l’avversario: se cercassimo subito la verticalizzazione, soprattutto contro squadre molto chiuse, rischieremmo di prendere tanti contropiedi. I nostri passaggi sono un invito a far uscire l’avversario, li facciamo perché sono funzionali a ciò che abbiamo preparato. In generale nel calcio succede sempre più spesso che siano i difensori a toccare più palloni”.
Quali sono le tue sensazioni all’inizio della sesta stagione in grigiorosso, la prima da capitano dopo l’addio di Ciofani? “Fa molto piacere ed è una bella responsabilità, anche per il ruolo che ho all’interno dello spogliatoio. Ciofani era un riferimento per noi, sapeva proteggere il gruppo e spero di mettere in mostra tutto ciò che ho imparato in questi cinque anni insieme a lui, anche da compagno di stanza”.
Come hai visto i giovani aggregati in ritiro e i nuovi arrivati? “I giovani hanno dimostrato perché hanno vinto la Primavera 2 e secondo me nel corso del tempo la Cremonese sta dimostrando di avere un buon settore giovanile. Dal mercato sono arrivati giocatori di qualità, che conoscono la Serie B e si sono integrati benissimo. La società ha scelto di puntare su calciatori pronti e di avere coppie in ogni reparto: ci sarà tanta competizione, il livello in allenamento salirà”.
Ti sei prefissato un obiettivo realizzativo? “Io cerco di migliorare sia nella cattiveria sottoporta che nell’incisività dell’ultimo passaggio, mi trovo spesso in zone del campo in cui non ero abituato a stare e poter fare bene un passaggio può agevolare i miei compagni. In più sto lavorando tanto per essere più efficace col sinistro, che non è il mio piede forte”.
Quanto contano gli scontri con le dirette concorrenti? “Tanto, anche se analizzando i risultati dello scorso anno abbiamo perso punti con altre squadre. Sicuramente sarà fondamentale partire bene e affrontare mentalmente ogni gara al 100%. In Serie B di sorprese ce ne sono tante e l’anno scorso l’abbiamo pagato a caro prezzo”.
Quali sono a tuo parere le favorite del campionato? “Ce ne sono davvero tante, non so ancora a cosa potrà puntare chi perché ognuno affronterà delle difficoltà nel corso del campionato. Ci sono 7-8 squadre che possono puntare alla promozione e ai playoff, vedremo dove saremo in classifica e con chi dovremo giocarcela”.
La campagna abbonamenti si avvicina a quota 6.000 tessere sottoscritte. Il supporto dei tifosi si conferma in costante crescita… “Da quando sono arrivato posso parlare solo bene dei tifosi e del loro atteggiamento, sia nei momenti difficili come la mia prima stagione che in quelli migliori. Ci sono sempre stati vicini, soprattutto allo stadio. Questa conferma ci fa piacere, ma ci dà anche una responsabilità in più nei confronti della città”.
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