Mercoledì nella basilica di Comacchio si presenta un libro dedicato al vescovo soresinese monsignor Natale Mosconi. Prefazione di mons. Perego
Un’intera serata dedicata al vescovo soresinese Natale Mosconi (vescovo di Comacchio dal 1951 al 1954, vescovo di Ferrara dal 1954 al 1976 e amministratore apostolico di Comacchio dal 1969 al 1976) è prevista per mercoledì 29 novembre nella Concattedrale di Comacchio.
L’occasione sarà la presentazione del volume dal titolo “Natale Mosconi. Il vescovo del paludoso Delta Padano e della riforma agraria” (Ediz. San Paolo, 2023, euro 14). Il libro di Alfredo Alberto Fogli, con la prefazione dell’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, il vailatese mons. Gian Carlo Perego, come si evince dal titolo si concentra sul Mosconi vescovo di Comacchio (dove tornò dal ’69 come amministratore apostolico).
Un triennio particolarmente intenso quello nell’allora «Diocesi più povera d’Italia», iniziato con l’avvio della bonifica da parte dell’Ente Delta Padano di un territorio di 21.000 ettari che darà lavoro a numerosi braccianti agricoli locali e veneti. Da qui, il problema della casa, del lavoro, delle scuole e degli asili per questa povera gente. La riforma agraria come necessità e poi, sempre nel ’51, la tremenda alluvione nel Polesine. E la nascita del Settimanale della Diocesi, “La Croce”.
La serata del 29 novembre, organizzata dal Serra Club Pomposa assieme all’Arcidiocesi, all’Unità Pastorale di Comacchio, in collaborazione con “La Voce di Ferrara-Comacchio” e il Comune di Comacchio, prevede alle 18 nella Basilica Concattedrale comacchiese la celebrazione eucaristica in suffragio di mons. Natale Mosconi presieduta dall’arcivescovo Perego. A seguire, indicativamente alle 19, seguirà la presentazione del libro di Alberto Fogli. Per l’occasione interverranno mons. Gian Carlo Perego e l’autore. Moderatore dell’incontro sarà Maurizio Marcialis, past district governor del Distretto 76 Emilia-Romagna del Serra club.
Il vescovo Natale Mosconi
Nato a Soresina nel 1904, Mosconi fu ordinato sacerdote nel 1927. In diocesi di Cremona svolse il ministero come insegnante in Seminario, vicario di S. Imerio e segretario della Giunta di Azione Cattolica. Dal 1936 al 1939 fu direttore del settimanale diocesano “La Vita Cattolica”, quindi parroco di Sant’Abbondio. Nel 1951 fu eletto vescovo di Comacchio. Nel 1954 fu trasferito all’arcidiocesi di Ferrara (di cui era già stato vescovo un’altro cremonese, il card. Ignazio Giovanni Cadolini), alla quale, in seguito, fu unita quella di Comacchio. Oggi sotto la guida di un altro cremonese: mons. Gian Carlo Perego.
«Si fece subito amare soprattutto dai giovani – ricorda di Mosconi il suo biografo ferrarese don Sergio Vincenzi -, per il suo carattere di trascinatore, per la sua irruente giovialità, per il suo carattere forte. Il suo “vocione” risuona dal pulpito – con in una mano i fogli delle sue memorabili omelie e con l’altra a sistemarsi lo zucchetto sulla testa, in continuazione – ma soprattutto anche accanto a chi soffriva e come barriera contro le ingiustizie».
Mosconi si dimostrò subito un personaggio impetuoso, un lottatore, un passionale, un pastore che amava il suo gregge al di sopra di tutto: «Era un personaggio all’antica – sottolinea ancora don Vincenzi -, in senso buono, non vecchio. Del passato conserva l’impeto, gli insegnamenti, i princìpi, la fermezza. Dall’altra parte era sempre pronto a un sorriso, alla battuta scherzosa».
«Era un classico vescovo d’assalto per quei tempi – continua il biografo – che non perdeva occasione per denunciare le ingiustizie, le prepotenze e per difendere la Chiesa. Il suo atteggiamento attivo e quasi focoso, era capace di contagiare, per la causa del bene, i suoi sacerdoti e i fedeli»
Nel 1976, Mons. Mosconi si dimise dall’incarico, ma restò a Ferrara fino alla morte, avvenuta il 27 settembre 1988. Le esequie furono celebrate dal card. Biffi, allora arcivescovo metropolita di Bologna che disse nell’omelia: «Il lungo episcopato di monsignor Mosconi sarà senza dubbio oggetto di ricerca e di analisi in altra sede e con altro agio, in modo che venga consegnato alla memoria storica di questa Chiesa un lavoro apostolico di eccezionale ampiezza e spessore».
Legatissimo alla sua terra, è sepolto nel cappella di famiglia nel cimitero di Soresina. (www.diocesidicremona.it)
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