Molto rumore per nulla: sul Ponte di Po si sono già riaperte le buche a pochi giorni dai lavori di asfaltatura. Sui social l'indignazione dei cittadini
Sono bastate proprio poche "Gocce di pioggia su di me", come cantava Patty Pravo negli anni '70, ed ecco che il Ponte di Po è nuovamente un colabrodo. Dieci giorni fa, dopo lunghi mesi di richieste, di pneumatici bucati, di semiassi rotti, di rattoppi inutili e poco duraturi, Anas aveva deciso di concedere la riasfaltatura del viadotto di propria competenza con un intervento serale. Così è stato: ponte con circolazione ridotta a una corsia e due notti di lavoro. Al termine delle due nottate la riapertura aveva lasciato un poco l'amaro in bocca poichè non si è trattato di un'asfaltatura completa, bensì di qualche rattoppo in prossimità dei giunti e delle buche più profonde. A onor del vero, però, i rattoppi sembravano ben più solidi delle usuali e poco durature macchie di catrame a cui eravamo abituati. La proverbiale prova del nove è giunta poco dopo quando, con due giornate di pioggia, si sono nuovmente aperte diverse buche. "In autostrada per fare quel tratto ci avrebbero messo poche ore. Facendolo tutto, non solo le toppe" scrive sui social un utente della strada che ogni giorno percorre il viadotto. Ricomincia quindi l'odissea dei rallentamenti improvvisi per le buche, delle code, dei rattoppi temporanei (che durano fino alla pioggia successiva), in attesa del tanto agognato rifacimento completo del ponte previsto per i prossimi mesi, non appena verranno affidati i lavori alla ditta Paolo Beltrami Spa di Cremona, unica ad essersi presentata alla gara.
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