Morte di Leonardo in piscina: aperta un’inchiesta. I legali della famiglia: “si è parlato di malore in maniera affrettata”
La Procura di Cremona ha aperto un’inchiesta per accertare le cause della morte di Leonardo, il bambino di dieci anni di Canneto sull’Oglio deceduto il 20 giugno all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dopo aver perso i sensi mentre si trovava in piscina. Al momento il procedimento è a carico di ignoti e servirà a chiarire cosa sia accaduto il pomeriggio di mercoledì 18 giugno presso la piscina Summertime di Torre de’ Picenardi, durante un’attività del Grest parrocchiale di Canneto.
Secondo la prima ricostruzione, il piccolo, entrato in acqua intorno alle 14 insieme ai coetanei, avrebbe accusato un malessere improvviso. I bagnini sono intervenuti per prestare soccorso, ma il bambino è stato recuperato già privo di sensi. I sanitari del 118, giunti sul posto, hanno tentato a lungo le manovre rianimatorie, utilizzando anche il defibrillatore, prima di trasportarlo in eliambulanza all’ospedale di Bergamo. Nonostante i tentativi dei medici, Leonardo è morto dopo due giorni di ricovero in terapia intensiva.
La famiglia, assistita dagli avvocati Fabio Madella di Mantova e Alberto Paci di Milano, avrebbe espresso dubbi sulla dinamica dell’accaduto e sulla reale causa della morte. “In un contesto come quello di una piscina sorvegliata – spiega Madella – il termine ‘malore’ è stato usato con troppa fretta: non si può escludere nessuna ipotesi nemmeno quella dell’annegamento”. Si dice che il bambino non sapesse nuotare. “Anche questo fatto andrà indagato per capire se sapesse nuotare o a che livello ne fosse capace. Quel che si sa è Leonardo era un bambino sano, giocava a calcio ed era quindi controllato dal punto di vista medico” sottolinea Madella.
Proprio per chiarire ogni aspetto, oggi verrà affidato l’incarico per l’autopsia, alla quale parteciperà anche un medico legale nominato dalla famiglia. “I risultati di questa rappresentaranno un ulteriore tassello scientifico per fare chiarezza sull’accaduto” spiega Madella. Gli avvocati intendono inoltre acquisire le cartelle cliniche e ascoltare le testimonianze di chi era presente in piscina quel giorno.
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