Morti sul lavoro: Cremona in zona rossa. In cima alla triste classifica Brescia, seguita da Sondrio e Lodi. Da noi un'incidenza di infortuni molto elevata rispetto alla media nazionale
IL COMMENTO AI DATI AGGIORNATI AL MESE DI DICEMBRE 2023
"Siamo arrivati alla fine del 2023 e la Lombardia, come spesso accade, si trova ad indossare la maglia nera per numero di morti sul lavoro. Più di 14 vittime al mese da gennaio a dicembre. Ma i numeri elevati dei decessi, come sappiamo, devono essere anche rapportati alla popolazione lavorativa, che in Lombardia è la più numerosa rispetto a tutte le altre regioni. Infatti, quando si parla di rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa il risultato cambia e la Lombardia viene inserita in zona gialla, con un'incidenza di infortuni mortali inferiore alla media nazionale".
Mauro Rossato, Presidente dell'Osservatorio Vega Engineering apre così la sua riflessione per descrivere l'emergenza in Lombardia nell'ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti.
"Infatti in Lombardia si verificano 30,1 infortuni mortali ogni milione di occupati, mentre la media italiana è di 34,6. Purtroppo questo dato positivo non viene riscontrato in tutte le province della regione: Brescia, Sondrio, Lodi e Cremona presentano un rischio di infortunio mortale molto superiore alla media nazionale, fino ad arrivare, nel caso di Brescia a 55 infortuni mortali ogni milione di occupati".
IL RISCHIO DI MORTE IN LOMBARDIA, PROVINCIA PER PROVINCIA, DA GENNAIO A DICEMBRE 2023. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA
Per individuare le aree più fragili dell'Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l'Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all'incidenza della mortalità.
La zona gialla, quella in cui si trova la Lombardia, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l'incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine dicembre 2023, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (30,1 morti per milione di occupati) risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale pari a 34,6.
Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che sono Brescia, Sondrio, Lodi e Cremona a trovarsi in "zona rossa" con un'incidenza rispettivamente di 55,3, 53,7, 49,7 e 48,1. Sono seguite in zona arancione da Lecco (41,8) e in zona gialla da Mantova (32,9) e da Bergamo (28,6). Mentre buona parte delle province lombarde rimane ancora in zona bianca, con rischi di mortalità ben al di sotto della media regionale e nazionale, a cominciare da Milano (24,2); troviamo anche Pavia (21,5), Monza Brianza (20,3), Como (19,4) e infine la più sicura Varese che fa rilevare un'incidenza pari a 18,6 infortuni per milione di occupati (quasi la metà della media nazionale).
INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DI TUTTO IL 2023 IN LOMBARDIA
Sono 172 i decessi da gennaio a dicembre 2023 (contro i 177 del 2022): 133 quelli rilevati in occasione di lavoro (9 in più dello scorso anno + 7,3%) e 39 quelli in itinere (14 in meno del 2022). Ed è tristemente prima in Italia sia per numero di vittime totali, sia per decessi in occasione di lavoro.
Il più elevato numero di decessi totali si è verificato in provincia di Milano (47). Seguono: Brescia con 38 decessi, Bergamo (22), Cremona (10), Como, Varese e Monza Brianza (8), Lecco, Mantova e Pavia (7), Lodi e Sondrio (5).
Milano è in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 36 vittime. Seguono: Brescia (30), Bergamo (14), Monza Brianza (8), Cremona e Varese (7), Lecco e Mantova (6), Como, Lodi e Pavia (5) e Sondrio (4).
Sono 109.849 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 585.356. Vale a dire il 18,8% di quelle rilevate in Italia.
UNA BUONA NOTIZIA: ANCHE ALLA FINE DI DICEMBRE SI RILEVA UNA FLESSIONE DELLE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI, MA IL DECREMENTO È PRINCIPALMENTE DOVUTO ALLA CONCLUSIONE DELL'EMERGENZA SANITARIA PER COVID
Alla fine di dicembre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 16,6% rispetto alla fine di dicembre del 2022: erano 131.692 e ora sono 109.849. Un decremento questo, è opportuno nuovamente sottolinearlo, dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.
L'ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN LOMBARDIA
Le Attività Manifatturiere, anche alla fine del 2023, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (16.733). Sono seguite da: Sanità (7.034), Trasporti e Magazzinaggio (6.780), Commercio (5.811) e Costruzioni (5.493).
È MILANO A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI
È la provincia di Milano quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (36.491), seguita da: Brescia (15.280), Bergamo (13.450), Varese (9.265), Monza Brianza (7.937), Como (5.113), Mantova (4.902), Pavia (4.775), Cremona (4.576), Lecco (3.539), Lodi (2.451) e Sondrio (2.070).
INFORTUNI PER GENERE, NAZIONALITÀ ED ETÀ: ECCO LE STATISTICHE
Infine, sono 38.773 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (29.936 in occasione di lavoro, il 18% del relativo dato nazionale) e 71.076 quelle degli uomini (60.798 in occasione di lavoro, il 18% del relativo dato nazionale).
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 27.586 su 109.849 (oltre il 25%). E sono 22.875 le denunce dei lavoratori stranieri registrate in occasione di lavoro, vale a dire il 23% del relativo dato nazionale.
Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 11.902, ovvero oltre il 10,8% del totale delle denunce in regione.
COS'È L'INCIDENZA DEGLI INFORTUNI?
L'incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l'attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
A COSA SERVE LA ZONIZZAZIONE REALIZZATA DALL'OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA?
La zonizzazione utilizzata dall'Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un'incidenza infortunistica inferiore al 75% dell'incidenza media nazionale.
Giallo: regioni con un'incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell'incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
Arancione: regioni con un'incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell'incidenza media nazionale.
Rosso: regioni con un'incidenza infortunistica superiore al 125% dell'incidenza media nazionale.
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