16 dicembre 2024

Ne la quarta edizione de “L’Opera Pia riparte… dal territorio” presentato il calendario 2025 della Fondazione Redentore di Castelverde. Protagonisti gli ospiti della RSA e RSD

È stata un grande successo la quarta edizione de “L’Opera Pia riparte… dal territorio”, la festa natalizia della Fondazione Redentore di Castelverde durante la quale è stato ufficialmente presentato il calendario 2025 che vede protagonisti oltre agli ospiti della RSA e RSD anche gli alunni delle scuole dell’istituto comprensivo “Ubaldo Ferrari”.

Il grande evento si è tenuto nel pomeriggio di domenica 15 dicembre nella chiesa parrocchiale di Sant’Archelao gremita di autorità, ospiti e familiari, dipendenti, volontari e tanti amici della struttura che da oltre 120 anni rappresenta il fiore all’occhiello del territorio castelverdese.

A fare gli onori di casa il presidente, don Claudio Rasoli, che ha tracciato un bilancio del lavoro fatto in questo anno e ha rimarcato quelli che sono gli obiettivi per il futuro. “Il Consiglio di Amministrazione - ha annunciato il sacerdote -, consapevole che il contratto attende un rinnovo da ben 12 anni, ha deliberato di assegnare a tutti i dipendenti 1.000 euro di welfare: sarà erogato a gennaio attraverso delle card e calibrato in base alle presenze. Altre misure sono state adottate per favorire i lavoratori come la liquidazione mensile delle ore straordinarie e l’aumento dei premi di rientro. Nel 2024 abbiamo trasformato tutte le ASA che hanno conseguito il titolo in OSS e che ne hanno fatto richiesta, con un significativo aumento in busta paga. Non dimentichiamo, infine, che l’accordo ponte stipulato a livello nazionale in attesa del rinnovo del contratto ha visto un incremento degli stipendi a partire da marzo 2024. Possiamo fare di più? Certamente! E lo faremo!”

Un accenno, anche, alla situazione economica e finanziaria: “Grazie alla gestione oculata e coraggiosa del nostro direttore generale, dottor Fabio Bertusi, la Fondazione si sta sempre di più consolidando. Dopo anni difficili adesso possiamo guardare con grande fiducia e serenità il futuro, consapevoli, però, che le nostre infrastrutture devono essere riqualificate. I lavori di efficientamento energetico e sismico stanno continuando alacremente: contiamo alla fine dell’estate prossima di chiudere il cantiere, compresa la palazzina in disuso da anni che in un primo tempo doveva essere demolita, ma che poi si è deciso di ristrutturare. Lì troveranno sede un salone polifunzionale per gli eventi comunitari e l’incontro quotidiano dei parenti e la nuova cucina con i locali di servizio annessi, mentre al piano superiore ci saranno la palestra di fisioterapia, la farmacia, la sala formazione, i locali della parrucchiera e dei magazzini. Quell’edificio abbandonato da decenni diventerà uno dei cuori pulsanti della nostra Fondazione! Nelle prossime settimane saranno cambiati tutti gli infissi e saranno posizionati i pannelli fotovoltaici che produrranno energia che sarà messa a disposizione della nuova Comunità Energetica “Elettra” di cui la Fondazione è socia fondatrice insieme a Comune e parrocchia di Castelverde e tante altre istituzioni del territorio”.

Il presidente ha evidenziato, poi, agli ottimi rapporti con le istituzioni del territorio, le scuole, le associazioni di volontariato e i tanti cittadini che amano e sostengono la struttura.  E così don Rasoli ha concluso: “L’Opera Pia riparte anche dal suo nuovo Consiglio di Amministrazione: a Bianca Sambusseti, Palmiro Fanti, Giuseppe Ferrari e don Giuliano Vezzosi va la mia personale gratitudine per il continuo supporto, il sapiente consiglio e l’affettuosa vicinanza. Ripartiamo tutti insieme riconoscendo il grande valore umano e cristiano della Fondazione. Vogliamo anche noi, a pieno titolo, entrare in questa storia gloriosa di carità iniziata più di 120 anni fa da uomini intrepidi e valorosi, liberi e forti. Ripartiamo con il nostro slogan ormai consolidato: ‘La Fondazione nel paese, il paese nella Fondazione’”.

Sono quindi intervenuti, per i saluti istituzionali, il sindaco Graziella Locci e il presidente della Provincia, Roberto Mariani. Entrambi hanno espresso ammirazione per quanto la Fondazione sta facendo sia per l’apertura convinta al territorio sia per l’attenzione ai dipendenti.

È seguita quindi la presentazione del Calendario: “Durante il 2024 – ha spiegato don Rasoli –   alcune classi medie sono state protagoniste di un percorso di conoscenza e servizio presso la nostra struttura. I ragazzi sono stati aiutati a comprendere il valore del volontariato, della cura e dell’assistenza degli anziani e delle persone con disabilità attraverso il dialogo e la partecipazione a dei laboratori di cucina e di produzione di simpatici lavoretti. Queste attività sono state documentate attraverso delle fotografie scattate da Paolo Calza e dalle animatrici. Le immagini più belle sono state pubblicate sul calendario con l’intento di dare un grande messaggio di inclusività fra le generazioni”. Parole di gratitudine e di sempre pronta collaborazione sono state espresse dalla dirigente scolastica, prof. Susanna Rossi e dalla coordinatrice del progetto prof. Chiara Bernardello. Il calendario, stampato da Fantigrafica, è stato realizzato grazie al contributo di Credito Padano che alla festa era rappresentato dal vicepresidente vicario avvocato Arnaldo Ghisotti.

Il direttore generale, dottor Fabio Bertusi, e il direttore sanitario, dottor Andrea Visigalli hanno premiato i dipendenti che nel 2024 hanno festeggiato un particolare anniversario lavorativo quindi si è tenuto il frizzante e coinvolgente concerto del Sixth Pop Gospel Choir, diretto da Massimo Ardoli e accompagnato al pianoforte da Francesco Lazzari, alla tastiera da Maurizio Tadioli e alla batteria da Simone Conti. Straordinarie le interpretazioni dei solisti Elena Ravelli e Diego Favagrossa.

Tra le autorità il vicesindaco Cinzia Vuoto, l’assessore alla cultura Fabio Amadini, l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Rigoni, il maresciallo dei carabinieri Gianluca De Carli, il direttore sanitario di Fondazione Sospiro, dottor Ferruccio Giovetti e il prof. Franco Verdi della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona.

 


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