7 luglio 2021

Operazione "Doppio Click", 15 denunciati per frode fiscale, sequestrati beni per 72 milioni di euro: 127 immobili e terreni, imbarcazioni, auto e 750 conti

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cremona hanno denunciato 15 membri di un sodalizio criminale sequestrando beni mobili ed immobili per oltre 72 milioni di euro.

Nell’ambito dell’operazione “DOPPIO CLICK”, diretta dalla Procura della Repubblica di Cremona, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cremona hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo disposto dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Cremona relativo a beni e disponibilità finanziarie per oltre 72 milioni di euro. 

In particolare, le condotte criminose – realizzate in più Paesi dell’Unione Europea – sono state portate a termine facendo ricorso ad un ampio numero di società cartiere e con l’aiuto di soggetti prestanome che, coordinati e diretti da un noto imprenditore cremonese, Marco Melega, un nome già noto alle Fiamme Gialle già arrestato nel 2019 per vendite truffaldine online, frode fiscale e riciclaggio, hanno consentito di frodare l’erario mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture false.

Il meccanismo si basava sulla pubblicizzazione di siti internet attraverso i quali venivano posti in vendita prodotti di vario genere e natura a prezzi di assoluta convenienza. In realtà, i beni pubblicizzati non esistevano ed i proventi delle truffe venivano ricondotti, attraverso società inesistenti e prestanome compiacenti, nella disponibilità degli organizzatori dell’associazione criminosa. 

Il meccanismo così architettato, oltre a consentire il riciclaggio dei proventi delle truffe, veniva anche utilizzato per consentire ulteriori condotte delittuose di evasione e frode fiscale da parte di imprenditori operanti in diverse province del territorio nazionale. Le indagini hanno preso spunto da diverse decine di segnalazioni per operazioni sospette riferite a società dell'e-commerce, riconducibili, direttamente ed indirettamente all'imprenditore Marco Melega, provenienti da varie parti d'Italia in cui era denunciato che le società non consegnavano i prodotti ordinati. Con l'analisi del traffico telematico dei siti riconducibili alle società è stato ricostruito che il gruppo, con diversi prestanome e società cartiere, riciclava i proventi delle migliaia di truffe commesse attraverso la rete. I prodotti erano proposti attraverso il web, e pubblicizzati su emittenti televisive e radiofoniche di rilievo nazionale: vini, buoni carburante, prodotti elettronici, e altro a prezzi più che concorrenziali.

Prodotti che non arrivavano ai consumatori che li avevano pagati e le società erano messe in liquidazione dopo essere state spogliate di ogni bene. Oltre 2000 le truffe accertate che hanno fruttato proventi illeciti per 2,4 milioni di euro a fronte di fatture emesse per operazioni inesistenti per 6,5 milioni di euro. La vicenda è stata portata all'attenzione delle cronache nazionali nella puntata del 23 maggio del 2019 dalla trasmissione di Canale 5 Striscia La Notizia alla quale si erano rivolti alcuni dei clienti truffati.

Sono stati complessivamente sottratti a tassazione oltre 120 milioni di euro con una evasione dell’I.V.A. superiore a 44 milioni di euro, nonché indebite compensazioni di imposta basate su crediti non spettanti per oltre 3,7 milioni di euro.

Ai fini dell’esecuzione, si è rilevata la presenza di beni aggredibili anche all’estero, e pertanto, con il coordinamento dell’ufficio di Eurojust - l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale – e tramite appositi “certificati di congelamento” redatti ai sensi del Regolamento UE 1805/19, l’operazione è stata condotta in contemporanea in altri 4 Stati dell’Unione europea, ossia Belgio, Bulgaria, Germania e Svezia, paesi ove sono presenti rapporti finanziari, rapporti bancari, beni mobili ed immobili direttamente ed indirettamente riconducibili agli indagati.

Sul territorio nazionale le attività sono state condotte nelle province di Cremona, Milano, Brescia, Pavia, Bergamo, Lodi, Varese, Mantova, Parma, Piacenza, Venezia, Verona, Vicenza, Roma, Frosinone, Genova, Sassari, Torino, Treviso, Siena e Taranto. 

Le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro 127 immobili e terreni, 28 beni mobili tra cui imbarcazioni di pregio ed autovetture di grossa cilindrata, 750 rapporti bancari e finanziari riconducibili a 43 persone fisiche e giuridiche coinvolte nella frode.

L’attività di servizio evidenzia il costante e quotidiano impegno della Procura della Repubblica di Cremona e della Guardia di Finanza nella lotta alle frodi fiscali ed alle gravi condotte evasive dannose per il sistema economico italiano ed europeo. Tali condotte, oltre ad arrecare un enorme danno all’Erario, costituiscono una sleale forma di concorrenza nei confronti di quei soggetti che operano nel pieno rispetto delle regole e della legalità e sono interessati a contribuire alla ripresa ed al pieno rilancio dell’economia nazionale.

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