26 settembre 2024

Peste suina, Lombardia: 300 allevamenti in zone di restrizione. Coldiretti: "Ok nuova ordinanza su deroghe movimentazioni"

Con oltre 300 allevamenti ubicati nelle zone di restrizione in Lombardia, le nuove disposizioni sulle deroghe per lo spostamento degli animali da vita, anche nelle aree maggiormente attenzionate, rappresentano un segnale atteso, sollecitato a più riprese da Coldiretti nel confronto continuo con le istituzioni a tutti i livelli. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia, sulla base dei dati del bollettino nazionale, nel commentare la nuova ordinanza del Commissario straordinario alla Peste Suina Africana. 

Le ultime disposizioni – precisa la Coldiretti Lombardia – estendono anche alle zone con più limitazioni la possibilità di movimentare gli animali da vita a seguito delle opportune verifiche e dell'autorizzazione dei servizi veterinari. Una decisione – afferma la Coldiretti – che va nella direzione di consentire agli allevatori di tornare a gestire nel modo più idoneo la permanenza dei maiali negli allevamenti.

La crisi scatenata dal propagarsi del virus della Peste Suina Africana – continua la Coldiretti -, che perdura ormai da circa mille giorni, sta portando molte aziende agricole sull'orlo del collasso. Per questo è indispensabile garantire agli allevatori la certezza degli indennizzi per i danni subiti, magari anche attraverso dei fondi emergenziali, coprendo non solo le perdite dovute agli abbattimenti, ma anche i mancati guadagni legati al fermo aziendale forzato. Senza un adeguato sostegno economico – sottolinea Coldiretti – molte aziende rischiano di non sopravvivere, con gravi ripercussioni su tutta la filiera e sull'economia locale.

Un altro aspetto cruciale riguarda il contenimento della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali, principali vettori del virus. È necessario attuare un piano di contenimento efficace per prevenire l'ulteriore diffusione della malattia nelle province non ancora colpite. 

E' infine importante – conclude la Coldiretti Lombardia – monitorare in maniera costante i prezzi dei suini per evitare speculazioni sui mercati, oltre che mettere in campo misure come la sospensione dei mutui e dei contributi per le aziende colpite.

 


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