12 gennaio 2024

PNRR - Rinaturazione area Po: conclusa positivamente la Conferenza dei Servizi sui primi 5 interventi prioritari (tra cui Motta Baluffi e Torricella)

L’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo), ha emanato, in qualità di soggetto attuatore, la determina di conclusione positiva della Conferenza dei Servizi decisoria inerente il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE) dello stralcio prioritario dell’Investimento PNRR “Rinaturazione dell’area del Po”, a seguito dei pareri espressi nella Conferenza stessa e dalla Cabina di regia formata da Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e la stessa AIPo. 

Come noto, l’Investimento 3.3 “Rinaturazione del Po” del PNRR è previsto all’interno della Missione 2 (Rivoluzione verde e Transizione ecologica), Componente 4 (Tutela del Territorio e della Risorsa Idrica), con un costo complessivo di 357 milioni di euro. La misura mira a riattivare i processi naturali e a favorire il recupero della biodiversità, garantendo così il ripristino del fiume e un uso più efficiente e sostenibile delle risorse idriche.

Lo stralcio prioritario approvato in Conferenza dei servizi comprende 5 interventi, riferiti alle Schede progettuali del Programma d’Azione n. 6 (Camino, Morano sul Po, Pontestura, Coniolo - AL), n. 8 (Bassignana - AL), n. 27 parte sinistra (Roccabianca - PR, Motta Baluffi e Torricella del Pizzo - CR), n. 32 (Sorbolo-Mezzani - PR, Brescello - RE, Viadana - MN) e n. 33 (Viadana - MN, Brescello e Boretto - RE).

A seguito delle osservazioni  pervenute nei mesi scorsi, riguardanti in particolare il settore agricolo e la pioppicoltura,  si sono attivati confronti con gli Enti locali e le associazioni di categoria e tenute varie riunioni del Tavolo Tecnico e della Cabina di Regia, nelle quali sono state esaminate e condivise con lo stesso Ministero dell’Ambiente, con l’AdBPo e con le Regioni interessate, alcune variazioni al progetto, tali da poter superare le criticità e proseguire con l’iter attuativo. In particolare, sono state ridotte le aree interessate dagli interventi e quindi gli impatti sulle coltivazioni di pioppo. Di conseguenza, saranno minori rispetto alla prima elaborazione anche espropri e revoche di concessioni. La Cabina di Regia ha dato atto che le modifiche e variazioni apportate al PFTE permettono di ridurre in modo significativo gli effetti sulla componente agricola, pur mantenendo le caratteristiche tecniche e gli obiettivi ambientali dell’Investimento. Gli interventi sono previsti solo all’interno della “fascia di mobilità” (l’area più prossima all’alveo inciso del fiume, la cui delimitazione è definita dall’ Autorità di bacino distrettuale del fiume Po) nelle aree già indicate dal Programma d’Azione, seguendo così i criteri ispiratori e contemperando l’obiettivo e l’assetto essenziale del progetto con le esigenze espresse da ADBPo, Ministero dell’Agricoltura, Regioni e portatori d’interesse diffuso nei territori.

Il commento di Gianluca Comazzi,  Presidente del Comitato di Indirizzo AIPo – Assessore regionale della Lombardia al Territorio e Sistemi Verdi

Quello di oggi è il risultato di un lavoro congiunto che è riuscito nell’intento di trovare soluzioni che permetteranno di rispettare l'equilibrio tra sviluppo sostenibile e tutela ambientale. Abbiamo ascoltato attentamente le richieste provenienti dal settore agricolo e della pioppicoltura e, grazie ad un dialogo costruttivo con gli enti locali e le associazioni di categoria, abbiamo apportato le modifiche necessarie. La Cabina di Regia ha riconosciuto l'importanza di queste variazioni nel mitigare gli effetti sulla componente agricola, dimostrando la flessibilità e l'adattabilità del progetto alle esigenze locali. Ora siamo pronti a procedere con l'iter attuativo degli interventi previsti nello stralcio prioritario”, afferma il presidente di AIPo e Assessore regionale della Lombardia al Territorio e Sistemi Verdi, Gianluca Comazzi.


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commenti


Manuel

12 gennaio 2024 16:52

Il succo dell'intesa è questo: AIPO, ministero, regioni ed enti locali hanno distribuito una manciata di caramelle agli sciocchi, allocchi della categoria in subbuglio ed il tutto si è ricomposto!... volevo ben vedere con più di 350 milioni di €€ da distribuire.
PS: non ho ancora avuto voglia di investigare nel merito il grande intervento e mi auguro ci possa essere spazio per un vero rilancio la tenace ma residuale natura cremonese e padana, oltre alla bulimia pecuniaria. Se AIPO, in corso d'opera, avesse qualche dubbio sul raggiungimento gli obiettivi, contatti pure i diversi naturalisti cremonesi, che da decenni studiano ed indagano le patrie lande e che sarebbero ben felici di elargire buoni consigli.