9 agosto 2023

Prosegue il pellegrinaggio regionale di UNITALSI Lombardia a Lourdes. Oltre 300 cremonesi presenti

Prosegue a ritmo serrato il pellegrinaggio regionale a Lourdes dell’Unitalsi Lombarda che vede coinvolte 300 persone, tra di essi molti malati e diversamente abili, provenienti principalmente da Cremona, Crema, Mantova e Como. Tra i gruppi più numerosi spicca certamente quello della diocesi di Sant’Omobono guidato dal presidente Tiziano Guarneri e dall’assistente ecclesiastico don Maurizio Lucini. 

La seconda giornata in terra francese si è aperta con la grande Messa internazionale nella chiesa ipogea di San Pio X. Un’Eucaristia in più lingue che ha visto la presenza di oltre 4.500 persone e una cinquantina tra sacerdoti e vescovi. A presiedere la liturgia il vescovo di Sèez, diocesi del Nord Ovest della Francia, mons. Bruno Feillet, che ha richiamato l’invito di Maria a Bernadette di andare a dire ai sacerdoti di costruire cappella nel luogo dell’Apparizione. Invito che è anche il tema pastorale dell’anno 2023 del santuario. Il presule, in lingua francese, ha ricordato il compito ricevuto nel battesimo da ogni cristiano: edificare la propria vita sulla salda roccia della Parola di Cristo.

È sempre suggestiva la Messa internazionale – commenta don Maurizio Lucini – perché rivela il volto universale della Chiesa. Accanto a me c’erano preti provenienti da ogni parte d’Europa, ma anche dalla lontana Corea e dall’India. Pur parlando lingue diverse e seguendo costumi e tradizioni differenti ci siamo sentitiparte di un’unica grande famiglia che ha Dio come Padre e Maria come tenera Madre. La presenza dei malati, che hanno sempre un posto d’onore nelle celebrazioni di Lourdes, ci ha richiamato al valore della condivisione della fragilità: la sofferenza quando è condivisa è meno lancinante, la solitudine e l’abbandono, invece, acuiscono il dolore il non senso del vivere. In questo luogo ci sente meno soli perché c’è la Madonna e ci sono tanti meravigliosi volontari che assistono i nostri infermi con grande amorevolezza e li fanno sentire importanti e preziosi, così come vuole Dio”.

Nel pomeriggio i pellegrini lombardi hanno compiuto il gesto dell’acqua presso le piscine poste subito dopo la grotta di Massabielle: “Da quando c’è stato il Covid – spiega il presidente di Unitalsi Cremona Guarneri – non è più possibile fare il bagno nelle piscine. Questo gesto che non ha nulla di magico, ma richiama il nostro battesimo e la nostra consacrazione a Dio e quindi l’impegno a essere cristiani autentici, è stato molto semplificato: i volontari del santuario versano dell’acqua sulle mani delle persone che sono invitate a segnarsi e a lavare il proprio volto, poi ogni pellegrino beve un po’ di quell’acqua provenienti dalla sorgente che la Vergine fece scaturire durante le Apparizioni. Il tutto è vissuto in un profondo clima di preghiera”.

La giornata è proseguita nella Prateria, la grande distesa verde al di là del fiume Gave, con la recita del Rosario presieduta da don Claudio Rasoli e animata dai quattro sacerdoti novelli della diocesi di Cremona: don Andrea Bani, don Claudio Bressani, don Alex Malfasi e don Jacopo Mariotti. Un momento molto intimo con lo sguardo rivolto proprio alla grotta dove spiccava la candida statua della Vergine. 

La giornata si è conclusa con l’adorazione eucaristica sempre nella chiesa di San Pio X: a causa del grande caldo è stata infatti sospesa la processione che solitamente parte dalla Prateria, attraversa il grande viale del santuario e giunge nella chiesa ipogea dove viene impartita la benedizione. Niente cammino dunque, ma più spazio al silenzio e alla preghiera personale.

Dopo cena il personale ha celebrato la Via Crucis sulla collina delle Spelonche: inaugurata nel settembre 1912, essa si estende per oltre 1.500 metri e presenta salite e discese impegnative. Lesue 15 stazioni sono rappresentate da 115 statue a grandezza d’uomo, realizzate in ghisa patinata.

Giovedì mattina, terzo giorno di pellegrinaggio, ci sarà la Messa degli anniversari di matrimonio e di consacrazione religiosapresieduta da don Rasoli, quindi la celebrazione penitenziale e le confessioni. Nel pomeriggio spazio alla scoperta della vita di Santa Bernadette che ebbe la gioia di incontrare Maria per ben 18 volte: malati e pellegrini compiranno un itinerario nei principali luoghi in cui la veggente ha vissuto, dalla sua nascita avvenuta nel 1844 fino alla sua partenza per il monastero di Nevers nell’anno 1866.

In serata i lombardi parteciperanno alla tanto attesa processione aux flambeuax che riempirà l’immenso piazzale dinanzi alla grande basilica di tante fiammelle, ma soprattutto di tante preghiere.

 

Claudio Rasoli


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