16 settembre 2025

Quando il cremonese Carlo Cottarelli imbraccia la chitarra, l'economia ce la canta e ce la suona: debutto all'Ariston per l'economista venerdì 3 ottobre

La sera di venerdì 3 ottobre l’economista cremonese Carlo Cottarelli salirà sul palco del Teatro Ariston di Sanremo per eseguire Il Ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano. La notizia, riportata dal Corriere della Sera, riguarda un evento organizzato da Banca Passadore. I proventi della serata saranno destinati alla lotta contro le malattie infantili, motivo che ha convinto Cottarelli a partecipare insieme al piacere personale di cimentarsi con una canzone semplice ma significativa. 

Cottarelli è nato a Cremona, dove ha frequentato il liceo classico “Daniele Manin”. Proprio lì la musica ha iniziato ad accompagnare la sua vita quotidiana: con il compagno di banco Massimo Ramazzotti, oggi psicologo, intonava durante l’intervallo brani come Il Piave mormorava e Fratelli d’Italia (coinvolgendo entusiasticamente anche altri compagni di classe). In famiglia, poi, il vero musicista era il fratello Mario -polistrumentista, autore ed arrangiatore affermato- ma anche per Carlo la musica è rimasta un riferimento costante.
L'economista ha simpaticamente ammesso che talento e passione per la musica nel suo caso non sono mai andate a braccetto ("come chitarrista sono piuttosto scarso" ha dichiarato), tuttavia traspare un senso di soddisfazione per questa iniziativa in un contesto così significativo per coloro che amano la Canzone Italiana (d'altronde Sanremo è sempre Sanremo).

Nei ricordi raccontati al Corriere, Cottarelli lega infatti episodi decisivi della sua vita personale e professionale a melodie e testi di canzoni. Dal concerto di Ornella Vanoni che contribuì a spingerlo a trasferirsi negli Stati Uniti, fino alle notti di lavoro al Fondo Monetario Internazionale in cui Imagine di John Lennon gli restituì fiducia, la musica è stata una compagna di viaggio. Ha inoltre ammesso di abbinare momenti particolarmente significativi della vita politica ed economica internazionale con testi dei più noti cantautori. 

"Gli esempi abbondano. La tendenza dei politici a minimizzare i rischi che derivano da un debito pubblico elevato? Il futuro è un'ipotesi (Enrico Ruggeri). [...] Le difficoltà che ho avuto da Commissario per la Revisione della Spesa? Ho usato il gucciniano "ma s'io avessi previsto tutto questo?", e via dicendo.

Concludendo, la sua esibizione a Sanremo, dunque, non è un episodio estemporaneo, ma la naturale prosecuzione di un rapporto personale e intellettuale con la musica che dura da una vita. Non a caso, nei suoi libri e nei suoi interventi pubblici cita spesso cantautori italiani e stranieri per rendere più comprensibili i concetti economici. Sul palco non porterà soltanto tre accordi imparati per l’occasione, ma una parte autentica della sua storia e del suo modo di guardare al mondo.

Filippo Generali


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